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Introduzione ai Solid State Drive
Cos'è un SSD?
Un solid-state drive (SSD) è un'unità di memorizzazione dati basata su memorie NAND flash. Gli SSD si sono diffusi principalmente poco prima del 2010, con diversi produttori come OCZ, Kingston, Crucial e Samsung. Ora alcuni produttori son cambiati così come prezzi e architettura, ma una cosa è rimasta uguale: l'altissima velocità rispetto agli HDD. E non sono la velocità è migliore, gli SSD sono esenti di meccanica interna fornendo maggiore affidabilità, hanno dimensioni ridotte e non generano alcun rumore. Esistono diversi tipi di SSD a seconda di interfaccia, protocollo e form factor. Nel mercato consumer quelli più diffusi sono gli SSD M.2 NVMe, ossia SSD in form factor M.2 che usano come protocollo l'NVMe e l'interfaccia PCIe. Poi ci sono gli SSD SATA 2,5'' che come protocollo usano l'AHCI e l'interfaccia SATA (il form factor è 2,5'') mentre gli SSD in form factor M.2 e con protocollo AHCI (sempre SATA come interfaccia) sono quelli meno diffusi. In realtà sono fuori produzione anche quelli SATA, ma sul mercato si può trovare ancora qualche modello in svendita per vecchi sistema che non hanno lo slot PCIe per M.2 NVMe. Gli SSD NVMe si suddividono principalmente in PCIe 3.0, PCIe 4.0 e PCIe 5.0, dove a salire di generazione si ha maggiore velocità sia in sequenziale (ossia con blocchi di dimensioni maggiori di 128kB) che in random (blocchi con dimensioni di 4kB). Ovviamente esistono anche i PCIe 1.0 e PCIe 2.0, ma sono fuori produzione come i PCIe 3.0. La velocità massima in sequenziale per i PCIe 3.0 è di circa 3.500 MB/s, quella per i PCIe 4.0 è di circa 7.500 MB/s mentre quella per i PCIe 5.0 è di circa 14.500 MB/s. Gli SSD SATA usando l'interfaccia SATA III non superano i 540 MB/s, mentre gli HDD, come sappiamo tutti quanti, è già tanto se arrivano a circa 250-300 MB/s. L'unico aspetto negativo che si può associare agli SSD rispetto agli HDD è il prezzo più alto per TB. Questa differenza, però, nel tempo si sta rimpicciolendo sempre di più in quanto gli sviluppi sulle memorie flash prevedono di costruire NAND flash sempre più dense ed economiche e come possiamo assistere già ora il prezzo sta collassando davvero, davvero tanto rispetto all'inizio [1]. Data retention Per data retention si intende la capacità dell'SSD di conservare i dati senza alimentazione per un certo periodo prima che questi si deteriorino e risultino illeggibili. Il data retention è un parametro che varia a seconda delle temperature delle NAND flash e della loro usura misurata in cicli di programmazione/cancellazione (detti anche "PEC" in inglese). È impossibile stabilire il data retention del proprio SSD, ed è anche impossibile dire, per esempio, "non comprare x SSD, ha un data retention di 5 mesi a 45 °C, compra piuttosto y SSD che ne ha molto di più a parità di temperatura". JEDEC ha prodotto un documento [2] mostrando con alcune NAND flash Intel a noi sconosciute come il data retention vari sensibilmente a seconda della temperatura sia operativa che di stoccaggio, ma questi test sono stati effettuati a memorie esaurite, perciò non molto "veritieri", o più che altro non molto vicini allo scenario reale del consumatore medio. Perché sì, è molto più facile che l'SSD muoia per qualche motivo non legato all'usura delle NAND flash rispetto ad essa [3, Figura 20]. Detto ciò, quello che io consiglio è di non comprare un SSD se l'intento è usarlo per backup o storage di dati statici, ossia dati a cui verrà effettuato l'accesso raramente, piuttosto per un uso del genere meglio un HDD. Garbage Collection e TRIM, chi sono costoro? Le memorie NAND flash scrivono e leggono i dati all'interno di celle NAND flash raggruppate in unità chiamate "pagine", tuttavia non sono in grado di sovrascrivere i dati come negli HDD, per quello bisogna cancellare il blocco (insieme di pagine) contenenti le pagine interessate. Perciò quando vogliamo cancellare delle pagine per poter scriverci di nuovo dobbiamo fare quello che viene chiamato in inglese "out-of-place update", ossia prima cancellare e poi riscrivere. Questa operazione è deleteria per le memorie NAND flash e costituisce un PEC. Se l'utente o il sistema operativo cancellano un file, le relative pagine vengono marcate come "invalide", ma non possono essere cancellate individualmente perché il blocco ospita delle pagine ancora valide. Periodicamente l'SSD quindi deve eseguire una operazione chiamata garbage collection: il contenuto del blocco valido viene copiato in un altro blocco ignorando le pagine invalide in modo da liberare lo spazio. I controller di alcuni SSD cercano di compiere questa operazione nelle fasi di inattività (idle garbage collection o background garbage collection) per garantire una maggiore rapidità nelle fasi di attività. Tuttavia, normalmente, il sistema operativo non comunica all'SSD quali file sono stati cancellati, e l'SSD può unicamente intuirlo dal fatto che ad un certo punto il sistema operativo gli ordina di scrivere in un indirizzo che contiene già dati. Quindi la background garbage collection ha come contropartita una maggiore usura del drive perché potrebbe determinare lo spostamento di dati che sono stati già cancellati anche se lo SSD non ne è ancora consapevole. I moderni sistemi operativi supportano il TRIM, un comando ATA con cui il SO comunica all'SSD gli indirizzi logici (in inglese "logical block addressing (LBA)") occupati da un file nel momento stesso in cui quest'ultimo viene cancellato, rendendo così l'operazione di garbage collection più efficiente. Per verificare l'effettivo funzionamento del TRIM rimando ad un post del nostro Tennic. Cos’è il write amplification factor? Il write amplification factor (WAF) è un fenomeno negativo degli SSD dove le scritture richieste dall’utente (“host”) risultano essere minori rispetto alle scritture effettuate sulle memorie NAND flash, un fenomeno in pratica dove si scrive di più di quello che viene chiesto, usurando di più, ovviamente, le NAND flash. Questo succede proprio per i meccanismi del garbage collection e per la differenza di granularità tra le operazioni di scrittura e di cancellatura. Per ottenere il WAF bisogna dividere le scritture NAND flash per quelle host. Un valore normale è al di sotto di 3, al di sopra non lo è, nel senso che l’SSD sta scrivendo parecchi dati. Alcuni SSD possono raggiungere anche meno di 1, per esempio SandForce ai tempi dell’SF-2281 (controller) con la compressione ha raggiunto anche 0,14 [4] ma 1 è l’ideale ed è molto difficile avere un valore al di sotto di esso. Cos'è l'over-provisioning? L’over-provisioning è un’insieme di blocchi conservati e utilizzabili soltanto al controller dell’SSD per permettere una maggiore efficienza nell’uso del garbage collection e altri algoritmi, portando anche maggiori performance e maggior durata a causa di un WAF più basso. Ovviamente questo OP è spazio delle NAND flash e dell’SSD, uno dei motivi per il quale quando compriamo un SSD ha sempre capacità inferiore rispetto a quella pubblicizzata (per esempio spesso 1TB detto dai produttori è 931GB su Windows). Solitamente si assesta su un 7% ma dipende comunque dall’SSD. È comunque modificabile ma non è una pratica che consiglio, finché viene lasciato un 15-20% di spazio libero l’SSD lavorerà a regime senza alcun problema. Che cos’è il TeraByte Written o Total Byte Written (TBW) Il TeraByte Written o Total Byte Written (TBW) è un parametro di ogni SSD che rientra nelle proprie specifiche tecniche e va ad indicare il numero massimo di scritture effettuabili entro gli anni di garanzia (3 o 5 a seconda dell’SSD) per poter richiedere una return merchandise authorization (RMA), ossia "un'autorizzazione comunicata dall'azienda preposta alla riparazione o sostituzione di un prodotto elettronico in periodo di garanzia" [5]. A differenza di quanto si pensi normalmente il TBW non indica la durata, ma questo succede perché i produttori lo definiscono in tale maniera. È importante, oltretutto, essere a conoscenza del fatto che sia un valore arbitrario nel senso che ogni produttore lo calcola in maniera diversa essendo il calcolo stesso basato su parametri come il WAF, fenomeno che varia a seconda del carico del lavoro e del modello di SSD. È perciò incorretto paragonare il TBW di un SSD Crucial con uno di un SSD Samsung (per esempio). Il TBW è importante e utile all’acquirente soltanto se egli stesso è interessato alla garanzia e se sa che raggiungerà/supererà questo limite di scritture. Per fare un esempio, il Crucial T705 da 1TB dichiara 600TB (600.000GB) di TBW su 5 anni di garanzia (1.825 giorni) mentre il Corsair MP700 Pro 700TB (700.000GB) di TBW sempre si 5 anni di garanzia. Ciò vuol dire che l’MP700 Pro dura di più del T705? Assolutamente no, vuol dire semplicemente che se vogliamo fare una RMA entro 5 anni per l’MP700 Pro non dobbiamo scrivere di più di 383GB al giorno (700.000 / 1.825 = 383GB), mentre sul T705 massimo 328GB al giorno (600.000 / 1.825 = 328GB). Il contenuto di questo post è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.5 Ultima modifica di Black (Wooden Law) : 14-03-2025 alle 23:22. Motivo: Aggiornamento post |
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#2 |
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Consigli per gli acquisti
Devo acquistare un SSD, quali modelli mi consigliate?
I modelli che qui sul forum (e non solo) consigliamo vivamente sono: Samsung 960/950: l'ultima serie di SSD Samsung vanta prestazioni elevatissime ma è disponibile solo con interfaccia PCIe 3.0 x 4 e form factor M2. L'interfaccia SATA 3 infatti sarebbe troppo limitante. Per tutti i dettagli rimando al Thread Ufficiale. Samsung 850: la serie 850 consta di due modelli, l' Evo ed il Pro. Il Pro costa più dell' Evo, utilizza delle innovative V-NAND 3D (memorie ad impilamento verticale degli strati) ed aumenta le già ottime prestazioni del modello precendente (l'840 PRO). In pratica tale SSD ha come forte limitazione la velocità dell'interfaccia SATA 3, in quanto riesce a saturarla in molti scenari di utilizzo; tuttavia rispetto al già citato 840 PRO ha una latenza molto più bassa. Le memorie V-NAND montate sul PRO garantiscono una durata di 6000 cicli, contro i 3000 delle MLC del precedente modello. A differenza del PRO, la versione EVO è più economica e meno prestante in scenari di carico molto intenso, ma monta lo stesso tipo di memorie ed garantisce una durata di 2000 cicli di scrittura (il doppio delle TLC dell'840 EVO). Anche in questo caso si ha un buon salto prestazionale rispetto al modello 840 EVO che va a sostituire ed in alcuni scenari le prestazioni si avvicinano al modello 850 PRO. Tramite software Samsung Magician è possibile attivare la modalità RAPID, che consente di utilizzare una parte della RAM di sistema come cache dell'SSD. Samsung 840: anche la serie 840 consta di due modelli, l' Evo ed il Pro e risulta al momento assolutamente affidabile. Il Pro costa più dell' Evo ed ha memorie migliori (le ormai collaudate memorie MLC). L' Evo a sua volta è più economico e meno prestante considerando le memorie montate, le TLC (sono più economiche ed hanno una vita 3 volte inferiore alle memorie MLC). Tuttavia nell'Evo sono state implementate delle funzionalità avanzate che permettono, tramite il Software proprietario della Samsung SSD Magician, di colmare il Gap prestazionale utilizzando il RAPID. Attenzione: si raccomanda di aggiornare questo SSD all'ultima revisione firmware che corregge nei modelli EVO un bug che provoca una drastica riduzione della velocità di lettura dati se questi ultimi non sono stati modificati da più di un mese. UPDATE: sembra che il bug in alcuni casi sia rimasto. Link al thread ufficiale. Crucial MX300: più economico, con più capacità e meno prestante di un Samsung 850 EVO, questo SSD può essere visto come un buon compromesso per chi cerca un prodotto "onesto" per un upgrade. Il taglio consigliato per avere un buon rapporto prezzo/prestazioni/durata è quello da 256 Gb (o superiore). Sul sito xtremesystems.org sono stati raccolti caratteristiche, recensioni e comparative di tutti gli SSD prodotti finora (tutte in inglese). Il lavoro di raccolta che hanno svolto è davvero lodevole. Nota: è vero che che memorie TLC durano meno delle MLC, ma stiamo parlando (considerando un utente medio ed un SSD riempito per meno del 50%) della differenza di durata da circa 7-10 anni per le TLC a quasi 30 per le MLC... In poche parole cambierete l'SSD per obsolescenza molto prima che finisca i cicli di scritture massimi fissati dal produttore! Perchè non trovo SSD come gli OCZ Vertex nella precedente lista? Sulla carta tali prodotti sembrano più performanti di quelli consigliati ma in realtà non è così. Tutti gli SSD con controller SandForce (che sconsigliamo) comprimono di dati prima di scriverli sulle memorie: ovviamente i benchmark dei produttori sono fatti con file altamente comprimibili, così sembra che gli SSD siano stratosferici ma con dati incomprimibili risultano molto più lenti dei prodotti consigliati. In realtà con un utilizzo medio si hanno file comprimibili solo per 1/3 del totale, ma anche in questo scenario i prodotti consigliati risultano più veloci nell'utilizzo quotidiano. A ciò va aggiunto che molti degli SSD con il già citato controller SandForce danno problemi di BSOD e freeze random. Oltre a questo tendono ad avere un sensibile calo di prestazioni se riempiti oltre il 60-70%. I prodotti più recenti con gli ultimi aggiornamenti firmware sembrano andare meglio mentre gli SSD Intel equipaggiati con questo controller non danno alcun tipo di problema. Vale la pena fare un RAID 0 con degli SSD? Sebbene possa sembrare strano, sconsigliamo il RAID 0 con gli SSD. Dai molti utenti che lo hanno provato per svariato tempo sappiamo che il vantaggio del raddoppio della velocità effettiva di funzionamento è avvertibile praticamente solo nei benchmark e solo nel sequenziale (che viene utilizzato appieno solo in particolari scenari). Siccome la quasi totalità degli accessi sono random, questo incremento nel sequenziale non solo è praticamente inutile ma causa un peggioramento proprio nel random dovuto al maggior carico che deve sobbarcarsi il controller che gestisce il RAID 0 stesso. Quindi, ad un incremento puramente numerico dove non serve (il sequenziale) corrisponde un peggioramento dove serve (random). Inoltre in un RAID di SSD il TRIM non funziona (rimane attivo solo sugli ultimissimi chipset Intel di fascia alta) ed il genere il Garbage Collection da solo non ce la fa a tenerli puliti: il risultato è un sensibile calo delle prestazioni al passare del tempo. Questo calo in alcuni casi (con modelli non recentissimi, quali i Vertex 2) ha portato a quasi dimezzare le velocità iniziali in pochi mesi, rendendo di fatto inutile l'array. Inoltre non è possibile procedere ad aggiornamenti firmware in ambiente Windows o a controlli sulle scritture tramite SMART. In qualche caso con particolari accoppiate di scheda madre-SSD si hanno freeze e BSOD random o addirittura rotture improvvise del RAID stesso (con perdita irrimediabile dei dati). Bisogna tuttavia ricordare che alcuni utenti che hanno usato SSD di ultima generazione si trovano invece molto bene e non hanno problemi nell'utilizzo giornaliero. Il consiglio generale tuttavia è quello di NON usare il RAID 0 con gli SSD ma comprarne al posto di 2 di taglio piccolo, uno di taglio maggiore (vedi la premessa): ad esempio, invece di fare un array con due SSD da 128 gb è consigliabile l'acquisto di uno da 256 (che dovrebbe costare poco meno dei due da 128). Sul sito tomshardware.com ci sono delle comparative dirette tra SSD singoli più capienti e RAID con 2 SSD confrontando unità della stessa marca e modello. Si giunge alle stesse conclusioni scritte qui sopra ma con "numeri" alla mano. L'articolo è in inglese. Ultima modifica: 22/04/2017 Il contenuto di questo post è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.5 Ultima modifica di Pess : 22-04-2017 alle 11:46. Motivo: Aggiornamento post |
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#3 |
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Consigli per l'utilizzo degli SSD
Cosa devo fare per utilizzare al meglio il mio SSD?
Innanzitutto consigliamo tutti di fare un'installazione pulita di Windows (se non hai una copia pulita vai al quarto post di questa pagina), avendo l'accortezza di verificare dal BIOS che sia settata la modalità AHCI sulle porte SATA prima di iniziare. Windows (da Vista in poi) allinea automaticamente l'SSD al momento della prima installazione. Si possono fare quante partizioni vogliamo sull'SSD, proprio come se fosse un hard disk. Tuttavia raccomando di usare i file system più evoluti per la formattazione (ad esempio NTFS per Windows) perché si ha la certezza di avere il supporto al TRIM. Una volta installato il sistema operativo e tutti i driver (mi raccomando gli RST nel caso di controller Sata Intel) occorre fare una WEI, il test di valutazione interno dell'hardware di Windows che dà un'indice da 1 a 7.9 su ogni componente (Pannello di controllo > Prestazioni del sistema). Una volta valutato il sistema Windows 7 riconoscerà la presenza di un SSD e disattiverà in automatico la deframmentazione. Windows 8 e 10 invece non disabiliteranno il servizio di deframmentazione perché quest'ultimo in realtà ottimizza l'utilizzo dell'SSD da parte del sistema operativo stesso: in Windows 8 e 10 infatti sono state aggiunte funzionalità che permettono un utilizzo migliore di questi ultimi, vista la loro diffusione. Alla luce della durata molto più alta delle aspettative e raggiungibile solo in decine di anni con un utilizzo medio del PC personalmente consiglio di non sbattersi in inutili ottimizzazioni (tipo cambiare parametri sul registro di Windows ecc.): il sistema funzionerà al meglio così com'è! Di seguito vi do qualche piccolo accorgimento che vi aiuterà a risparmiare spazio sull'SSD. Se non si usano applicazioni estremamente pesanti (quali quelle di fotoritocco avanzato o video editing)i si può ridurre a 1 o 2 gb il file di Paging in presenza di 8 o più gb di RAM installate nel sistema. Dato che i tempi di avvio sono dell'ordine di 10-15 secondi è consigliabile disabilitare l'ibernazione (occupa uno spazio sull'SSD pari alla RAM installata nel sistema) ed usare in modo "intelligente" la sospensione. Per disabilitare l'ibernazione e recuperare lo spazio occupato dal file hiberfil.sys occorre eseguire l'istruzione "powercfg.exe /hibernate off" dalla console di comando (cmd.exe) avviata con privilegi amministrativi. Per riattivarla basta sostituire "on" ad "off". Inoltre, se tale funzione risulta assolutamente necessaria (in genere è così nei Notebook) è possibile impostare il sistema ad occupare spazio pari a solo metà della RAM con il comando "powercfg -h size 50", ma in quest'ultimo caso c'è un maggiore rischio che l'operazione di ibernazione non vada a buon fine se si utilizza attivamente più del 50% della RAM. Ovviamente se si ha molto spazio libero sull'SSD non è un problema lasciare l'ibernazione di default. Per quanto riguarda la sospensione consiglio di attivarla in automatico non prima di 20 o 30 minuti in modo da non disturbare il Garbage Collection (che ricordo lavora quando l'SSD è in idle), mentre non ci sono problemi se la si lancia in manuale. Inoltre consiglio una periodica esecuzione con il tool "pulizia disco" (presente di default in Windows), spuntando tutte le voci annesse; in questo modo verranno eliminati file temporanei praticamente inutili riuscendo a liberare a volte molti GB di dati. E' possibile recuperare molto spazio disabilitando il "ripristino configurazione di sistema" e cancellando tutti i punti di ripristino associati. Se proprio non si vuole disabilitarla sarebbe bene limitare lo spazio a sua disposizione in modo da non risultare troppo "invadente". Per far funzionare l'SSD al meglio è consigliabile non riempirlo per oltre il 75%-80% se di dimensione fino a 128 GB, mentre raccomando di lasciare sempre almeno 20 GB liberi nel caso di SSD dai 256 GB in su. L'ideale sarebbe affiancare un Hard Disk tradizionale a quest'ultimo: si andrebbero ad installare sistema operativo e programmi "di base" (browser web, Office, plugin vari...) sull'SSD e relegare all'hard disk il resto (musica, video...). Molti programmi quali ad esempio videogiochi ed applicativi professionali (come SolidWorks e Matlab) ricavano infatti poco vantaggio dall'essere installati sugli SSD (principalmente tempi di avvio molto più ridotti) e potrebbero quindi essere tranquillamente installati su HDD. Su Windows 8.1/10 l'ottimizzazione automatica degli SSD effettua a scadenze regolari la deframmentazione "classica" che, come già detto, è totalmente inutile sui Solid State Drives. Sembra che tale comportamento sia voluto dalla Microsoft per evitare una frammentazione eccessiva del File System che porta problemi al sistema operativo. Tuttavia la cosa non è ancora chiara ed aspettiamo un comunicato ufficiale da parte di Microsoft stessa. Al momento consiglio di non fare nessuna modifica al sistema operativo in quanto questa deframmentazione viene effettuata circa una volta al mese e non crea praticamente nessun "danno" sull'SSD. Per eliminare comunque tale comportamento rimando ad un post del nostro utente maxmx80. Un altro post utile a riguardo, scritto dal nostro utente shryabin, lo potete trovare qui. Cos'è ed a cosa serve il secure erase? Il Secure Erase è una procedure che cancella totalmente il contenuto dell'SSD azzerando i dati contenuti nelle memorie. Equivale ad una Low Level Format negli Hard Disk, ma a differenza di quest'ultima non usura l'SSD e non consuma cicli di scrittura. Negli SSD con controller SandForce tale procedura va effettuata quando si intende eseguire una formattazione e cancella eventuali stati che limitano la velocità in scrittura. Contrariamente a quello che si può pensare l'operazione è molto veloce (dura pochi secondi nei SandForce). Molti produttori rilasciano software specifici che consentono di effettuare il Secure Erase, tuttavia è possibile utilizzare anche software "generici" che consentono di effettuare tale operazione. Per sapere come farla, utilizzando il noto Parted Magic, rimando a questo post, curato dal nostro utente pulsar68. Ultima modifica: 20/02/2018 Il contenuto di questo post è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.5 Ultima modifica di Pess : 20-02-2019 alle 14:59. Motivo: Aggiornamento post |
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#4 |
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Microsoft cambia la modalità di Download delle ISO dei sui Sistemi Operativi
Purtroppo Microsoft ha cambiato le modalità di Donwload delle ISO dei suoi SO: ora sono scaricabili da qui previa inserimento del seriale. Il problema è che i seriali OEM non vengono più riconosciuti (ho provato con il Dell in firma, ma invito voi a fare lo stesso per verifica ulteriore) e quindi non è più possibile scaricare il SO pulito su macchine con il software preinstallato. Secondo me questo non è giusto in quanto avendo acquistato la licenza, seppur legata al PC, devo essere in grado di recuperare l'installazione per esempio in caso di rottura del HDD. Per chi ha acquistato seriali Retail non ci sono invece problemi: dal sito indicato è possibile scaricare l'immagine senza problemi. Lascio la guida sotto per chi avesse in passato scaricato le ISO dai link non più funzionanti. __________________ Voglio fare un'installazione pulita ma non ho un DVD di Windows 7 adatto allo scopo... Cosa faccio? Premetto che la procedura che descriverò di seguito è assolutamente legale in quanto si richiede di essere in possesso di un seriale originale. Per i link alle ISO che troverete di seguito bisogna ringraziare l'utente ChioSa. Qui troverete l'articolo originale. La quasi totalità delle persone che acquistano un desktop o un notebook non ha a disposizione il DVD originale e pulito del Sistema operativo ma una partizione di ripristino già piena di "schifezze". Fortunatamente Microsoft ha messo pubblicamente a disposizione le ISO di Seven MSDN originali e certificate. Si possono così scaricare legalmente le ISO delle versioni Professional SP1 in italiano sia a 32 che a 64 bit. Con un semplice cambiamento (legale ovviamente) è possibile adattare la ISO anche a versioni diverse di Seven; questo perché, per chi non lo sapesse, i DVD di Seven contengono già tutte le versioni del sistema operativo e quella da installare viene scelta con un apposito file (ei.cfg). I seriali Retail, MSDN e TechNet di Seven a 32 bit vanno bene anche per OMOLOGHE le versioni a 64 bit e viceversa, ma uno stesso seriale non può essere installato in più macchine contemporaneamente. Per quanto riguarda quelli OEM (cioè forniti insieme ad un PC al momento dell'acquisto) ciò NON è possibile e sono legati alla macchina che si è acquistata: si possono utilizzare solo per quella. (fonte: Microsoft) Passiamo ora alla procedura vera e propria. Innanzitutto bisogna identificare la versione di Windows 7 in nostro possesso: nel 99% dei casi avrete Windows 7 64 bit Home Premium che è quella standard installata dalla totalità dei produttori (quindi OEM) su notebook e desktop ed il cui seriale è attaccato da qualche parte sul case (nei notebook troverete la targhettina nella parte inferiore dello stesso). Vediamo ora cosa fare: 1) Scarichiamo il DVD di Windows 7 Professional SP1: Versione a 32 bit; Versione a 64 bit 2) Scarichiamo ora eicfg Removal Tool: con questa utility aggiungeremo l'attributo "nascosto" nella ISO al file ei.cfg (anche se il file rimarrà fisicamente nella ISO stessa) così non verrà individuato dall'installer. Ci basterà decomprimerlo nella stessa cartella in cui si trova la ISO di 7 precedentemente scaricata aprirlo e selezionare la ISO stessa. N.B. Tale utility funziona solo se si masterizza la ISO su un DVD, se si vuole installare il SO tramite una pennetta USB avviabile bisogna cancellare fisicamente il file "ei.cfg". 3) Masterizziamo ora la ISO precedentemente "trattata". 4) Inseriamo il DVD appena masterizzato nel lettore e selezioniamo lo stesso come prima unità di BOOT dal BIOS. 5) Ad un certo punto dell'installazione Windows vi chiederà quale versione installare. Come ho scritto prima di solito sceglierete la Home Premium. 6) Quando vi chiederà il seriale inserite quello che avete legalmente acquistato; ad esempio, nel caso di un notebook, inserite quello che trovate nella targhetta nella parte inferiore dello stesso. Andando avanti rimuovete la spunta alla voce "Attiva Windows automaticamente quando disponibile una connessione internet". 7) Ora installate i drivers (raccomando SEMPRE di scaricare le ultime versioni degli stessi da internet) ricordando di fare una Valutazione di Windows quando avete installato tutto. 8) Connettetevi ad internet, munitevi di un telefono ed andate su: Pannello di Controllo>Sistema. In fondo alla pagina troverete la voce "Attiva Windows" oppure "verifica autenticità" (ora non ricordo di preciso come si chiama) e tra le varie modalità di attivazione selezionate "Attivazione Telefonica". ATTENZIONE: tale procedura è necessaria solo se installate una versione OEM, per quelle Retail o MSDN l'attivazione avverrà in automatico quando verificherete l'autenticità del vostro Sistema Operativo. 9) Seguite infine la procedura vocale (la procedura dura 5-10 min circa) ed avrete la vostra copia originale e pulita del sistema operativo. N.B: Windows installa la partizione di Boot nel drive installato sulla prima porta SATA (quella con numero più basso, in genere 0). Assicuratevi quindi che il vostro SSD sia proprio su quella porta in modo da avere la partizione di Boot su di esso. Ultima modifica: 27/02/2015 Il contenuto di questo post è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.5 Ultima modifica di Pess : 27-02-2015 alle 09:49. Motivo: Aggiornamento post |
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#5 |
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Regole generali della discussione
In questa discussione si parla di SSD in generale e di consigli per gli acquisti, se avete dubbi o domande relative al vostro specifico SSD sarebbe bene cercare prima il thread ufficiale dedicato allo stesso ed al limite postare i propri dubbi lì. Ovviamente le comparative tra modelli sono bene accette.
Potete copiate e postare ovunque volete il contenuto di queste pagine... Vi chiedo solamente di citare il sottoscritto (cioè Pess) e tutti i coloro che hanno contribuito alla stesura di questa prima pagina e che sono riportati qui e lì all'interno dei post che la compongono. In questi post ho cercato di riassumete tutto ciò che ho appreso sugli SSD dall'aprile 2011 (quando mi sono interessato all'argomento) sia cercando informazioni in giro, sia chiedendo agli utenti più esperti di me qui sul forum. Ovviamente per qualcosa mi sono appoggiato a fonti esterne tutte puntualmente citate nei post stessi. Ringrazio tutti coloro che si sono complimentati con me per il lavoro svolto ed ovviamente se avete suggerimenti su come ampliare ed aggiornare la guida scrivete pure! Il contenuto di questo post è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 2.5 Ultima modifica di Pess : 12-08-2013 alle 15:16. Motivo: Aggiornamento post |
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#6 |
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Messaggi: 7307
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Questo è un restart del thread generale sugli SSD (link qui)... Per la prima volta gestisco la prima pagina di un thread sono quasi emozionato!
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#7 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Città: Altavilla Milicia (Pa)
Messaggi: 8186
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ottimo lavoro Pess
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PC1: CPU intel 4770K, Thermalright Macho 120, Asus z87 pro, Kingston 8Gb 1600Mhz Ddr3 Non-Ecc Cl9, Samsung 850 pro 512Gb, WD Green 2TB, Zotac GeForce GTX 1070, OCZ ZT series 750W, Win 10 PC2: IdeaPad Pro 5 (14)| Più forti del "Continuo"! |
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2004
Città: Treviso
Messaggi: 4748
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ciao, come mai è stata chiusa l'altra discussione sugli SSD?
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Lian Li PC-011 Dynamic EVO XL-CPU Intel i9 14900K-Asus ROG Maximus Z790 Dark Hero-RAM 2x32 Gb Corsair Dominator DDR5 5600-GPU MSI RTX 4090 Suprim X-Seasonic Prime TX 1300-SSD M.2 Corsair MP700 Pro 2Tb+Corsair MP600 2Tb+Corsair MP510 4Tb-full EK watercooling-Aquaero 6LT+NEXT high flow-tubi metallo titanium EK-CableMod wiring |
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Milano (MI)
Messaggi: 7307
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L'altra discussione era molto lunga e con il primo post non aggiornato, così l'abbiamo riavviata...
![]() Si continua qui...
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#10 | |
Senior Member
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#11 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2010
Messaggi: 5347
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Eccellente lavoro Pess, complimenti, non c'è una parola che non quoto
![]() E ti sarò per sempre grato per avermi consigliato quasi 2 anni fa di lasciar perdere i Vertex (nella mia ignoranza di allora, neofita degli SSD, guardavo i numeri, e pensavo che fossero tutti affidabili e bisognasse guardare solo la velocità tabellare) e di prendere l'M4 ![]() ![]() |
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#12 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2003
Città: Torino
Messaggi: 1102
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Complimenti Pess
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PC: ASROCKZ68EXTREME4GEN3/CM692II/MODU82+625W/I72600K/CRUCIALM4-128GB/RIPWAYS12800CL8/XFXHD5770 «Nella storia infinita della Juve, la serie B rappresenta soltanto trenta secondi difficili tra un successo e l'altro». |
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#13 |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2013
Messaggi: 837
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ma per clonare hdd su ssd ci vuole per forza un prg o con win8 si fa da solo ?
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#14 |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Milano (MI)
Messaggi: 7307
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Grazie a tutti e grazie Tennic! Sono contento se ho aiutato qualcuno nella scelta del prodotto migliore... In fondo siamo qui per questo... È questa la forza di una comunità attiva e pimpante!
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#15 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2008
Messaggi: 2796
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Quote:
Grande Pess
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MB Asus Rog Maximus Z690 Apex - CPU Intel Core i9 12900k @ pcore 5.1ghz ecore 4.1ghz - RAM G.Skill Trident Z5 rgb 6600mhz 32gb - GPU Zotac RTX 3080 TI Trinity @ 1800mhz - AUDIO Creative Sound BlasterX AE-5 - Creative GigaWorks S750 - SSD Samsung 950 Pro 512gb - HD Seagate Exsos X18 16tb - Seagate IronWolf 10tb - PSU Seasonic Prime Ultra Titanium 850 - CASE LianLi PC-O11 WGX - MONITOR Lg 27GP950 |
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#16 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Maremma m....
Messaggi: 5884
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Complimenti e ringraziamenti anche da parte mia
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#17 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Milano (MI)
Messaggi: 7307
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Aggiornato!
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#18 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2010
Messaggi: 5347
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Pess, consiglio una integrazione esplicativa sul discorso del Raid 0
Viene giustamente detto che l'incremento è avvertibile solo nei bench e per contro ci sono tanti svantaggi. Ma qualcuno potrebbe dire "ma se nei bench va il doppio, non è vero che non si vede anche realmente"... Quindi direi di integrare con: l'incremento e visibile solo nei bench e nel sequenziale... Siccome la quasi totalità degli accessi sono random, questo incremento nel sequenziale e praticamente inutile, e per contro si ha un peggioramento (causa maggior carico controller) nel random, che rappresenta la totalità degli accessi... Quindi, ad un incremento puramente numerico dove non serve (il sequenziale) corrisponde un peggioramento dove serve (random), unito al fatto che il funzionamento meno efficiente del GC contribuirà a far degradare più rapidamente le prestazioni rispetto ad un SSD singolo... Quindi, riepilogando, all'inizio numeroni nel sequenziale (ma non servono a niente) e numeri "normali" nel random... Dopo poco tempo, vistoso degrado sia sequenziale che random. Sono stato prolisso, ma giusto per spiegare (o almeno, tentare) il concetto, scaturito anche dall'esperienza di chi ha fatto il raid 0 (che sconsigliamo da molto, io personalmente da un anno ![]() Vedi tu se ritieni vada specificato il perchè è sconsigliato (le motivazioni tecniche) ed il modo ![]() |
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
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