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08-09-2003, 10:31 | #321 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2003
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Il mio esempio E' valido. Scrivere una tonnellata di aria fritta non demolisce un esempio. Ed è valido perchè parte delle mie tasse (ma tu, che tanto parli.. paghi tasse?!?!?! ) è destinata anche ad opere civili come acquedotti ed impianti di trattamento delle acque per la potabilizzazione, appunto. Esattamente come parte delle mie tasse finanzia la costruzione e la gestione di istituti di formazione pubblici. |
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10-09-2003, 23:56 | #322 | |
Senior Member
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Possono e debbono esistere a livello individuale e di gruppi organizzati, ma non possono ottenere alcun riconoscimen to sociale pubblico da parte dello Stato. Quindi il compito educativo scolastico non puo' che essere sotto rigido controllo statale, con insegnanti e programmi controllati strettamente dallo Stato. Ogni diatriba va' risolta all'interno del sistema statale, con le dovute autonomie locali e culturali, ma con il principio che la fonte principale di ammissibilita' e' la pubblica utilita'. E il fine PRINCIPALE di uno Stato democratico e' quello di AZZERARE ad ogni generazione le disparita' competitive ta gli individui, si tratti della situazione familiare o del gruppo etnico, cuilturale o religioso di appartenenza, perche' alla fine il principio che tutti gli esseri umani sono uguali ed hanno gli stessi diritti significa NEGARE la possibilita' a qualsiasi gruppo di avere la meglio sugli altri, in qualsiasi modo possa esso avere la meglio "civile" o meno che esso sia. Se un gruppo dimostra maggiri capacita' "competitive" di altri, lo Stato deve intervenire per eliminare la sua capacita' di soppiantare, non parlo nemmeno di "sopraffare", gli altri gruppi. Altrimenti gli altri gruppi hanno il diritto di combattere con i mezzi a loro disposizione i gruppi che li possono cancellare culturalmente. Quanto ai famosi docenti "di sinistra" in maggioranza tra gli insegnanti di storia e simili, se gli altri sono presi dalla competizione "economica" o se studiare storia fa' diventare "rivoluzionari", come diceva Alessandro II che volle proibire l'insegnamento della Storia nelle universita' dell'impero russo, perche' fucine di "rivoluzionari", e' un problema che riguarda piu' l'incapacita' di certi atteggiamenti mentali e culturali che un problema di pari opportunita': i figli di gente di un certo orientamento ideologico o culturale o religioso ho sempre visto che salvo problemi di rapporti con i genitori hanno seguito a grandi linee gli orientamenti della famiglia, indipendentemente dagli insegnanti avuti. Esistono, in ogni ambito, famiglie che vedono i propri figli seguire strade diametralmente opposte a quelle dei genitori, ma cio' e' non solo normale, ma e' soprattutto giusto ed indispensabile: i genitori esistono solo per permettere ai figli di crescere, non perche' i figli realilzzino qualcosa che i genitori volevano fare e non sono stati capaci di realizzare.
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Mentre gli preparavano la cicuta, Socrate passò il tempo studiando un'aria per flauto. A cosa ti serve se tra poco morirai? Ad averla potuta imparare prima della mia morte. |
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11-09-2003, 00:05 | #323 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
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Questa concezione è semplicemente agghiacciante. |
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11-09-2003, 00:09 | #324 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2000
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cosa implichi il valore che tutti gli individui hanno gli stessi diritti. Che e' alla base della nostra Costituzione.
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Mentre gli preparavano la cicuta, Socrate passò il tempo studiando un'aria per flauto. A cosa ti serve se tra poco morirai? Ad averla potuta imparare prima della mia morte. |
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11-09-2003, 00:17 | #325 |
Senior Member
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sarei intervenuto volentieri, ma tra interventi agghiaccianti e roventi ho deciso per il ritiro
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http://www.cipoo.net Musica corale di pubblico dominio - spartiti-MID-MP3 Chi cerca conferme le trova sempre. (Popper) |
11-09-2003, 00:21 | #326 | |
Senior Member
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Questo è ciò su cui si basa la nostra Costituzione? Ma fammi il piacere.. nemmeno il Terzo Reich o la Russia di Stalin si ispiravano ad un principio totalizzatore di questo tipo. Comunque che sia la tua opinione è più che legittimo, per fortuna viviamo in uno stato che con alla tua visione naturalmente non aderisce e non ha mai aderito nemmeno per una virgola, in sostanza quindi è una cosa tanto irreale che non sto qua a discuterla, contento tu che la pensi contento io che non devo viverla. |
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11-09-2003, 00:26 | #327 |
Senior Member
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Per ritornare al tema della discussione e riavere Bet tra noi faccio quello che forse era utile fare fin da principio della discussione, posto il riferimento normativo a ciò di cui stiamo parlando.
Invito tutti a leggerlo e discuterlo. In grassetto ho evidenziato i punti di maggior interesse. [prima che arrivi Raven a bannarmi come l'ultima volta segnalo che questa non è propaganda politica, è una legge dello Stato, come tale non credo che postarla sia contrario al regolamento del forum] 1.Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. La Repubblica individua come obiettivo prioritario l'espansione dell'offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall'infanzia lungo tutto l'arco della vita. 2. Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti, in particolare per quanto riguarda l'abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia di cui ai commi 4, 5 e 6. 3. Alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è improntato ai princípi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap. Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale o religioso. Non sono comunque obbligatorie per gli alunni le attività extra-curriculari che presuppongono o esigono l'adesione ad una determinata ideologia o confessione religiosa. 4. La parità è riconosciuta alle scuole non statali che ne fanno richiesta e che, in possesso dei seguenti requisiti, si impegnano espressamente a dare attuazione a quanto previsto dai commi 2 e 3: a) un progetto educativo in armonia con i princípi della Costituzione; un piano dell'offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti; attestazione della titolarità della gestione e la pubblicità dei bilanci; b) la disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del tipo di scuola e conformi alle norme vigenti; c) l'istituzione e il funzionamento degli organi collegiali improntati alla partecipazione democratica; d) l'iscrizione alla scuola per tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta, purché in possesso di un titolo di studio valido per l'iscrizione alla classe che essi intendono frequentare; e) l'applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di studenti con handicap o in condizioni di svantaggio; f) l'organica costituzione di corsi completi: non può essere riconosciuta la parità a singole classi, tranne che in fase di istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe; g) personale docente fornito del titolo di abilitazione; h) contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnante che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore. 5. Le istituzioni di cui ai commi 2 e 3 sono soggette alla valutazione dei processi e degli esiti da parte del sistema nazionale di valutazione secondo gli standard stabiliti dagli ordinamenti vigenti. Tali istituzioni, in misura non superiore a un quarto delle prestazioni complessive, possono avvalersi di prestazioni volontarie di personale docente purché fornito di relativi titoli scientifici e professionali ovvero ricorrere anche a contratti di prestazione d'opera di personale fornito dei necessari requisiti. 6. Il Ministero della pubblica istruzione accerta l'originario possesso e la permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità. 7. Alle scuole non statali che non intendano chiedere il riconoscimento della parità, seguitano ad applicarsi le disposizioni di cui alla parte II, titolo VIII del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Allo scadere del terzo anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro della pubblica istruzione presenta al Parlamento una relazione sul suo stato di attuazione e, con un proprio decreto, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, propone il definitivo superamento delle citate disposizioni del predetto testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, anche al fine di ricondurre tutte le scuole non statali nelle due tipologie delle scuole paritarie e delle scuole non paritarie. 8. Alle scuole paritarie, senza fini di lucro, che abbiano i requisiti di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, è riconosciuto il trattamento fiscale previsto dallo stesso decreto legislativo n. 460 del 1997, e successive modificazioni. 9. Al fine di rendere effettivo il diritto allo studio e all'istruzione a tutti gli alunni delle scuole statali e paritarie nell'adempimento dell'obbligo scolastico e nella successiva frequenza della scuola secondaria e nell'ambito dell'autorizzazione di spesa di cui al comma 12, lo Stato adotta un piano straordinario di finanziamento alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano da utilizzare a sostegno della spesa sostenuta e documentata dalle famiglie per l'istruzione mediante l'assegnazione di borse di studio di pari importo eventualmente differenziate per ordine e grado di istruzione. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, emanato su proposta del Ministro della pubblica istruzione entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti i criteri per la ripartizione di tali somme tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e per l'individuazione dei beneficiari, in relazione alle condizioni reddituali delle famiglie da determinare ai sensi dell'articolo 27 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, nonché le modalità per la fruizione dei benefici e per la indicazione del loro utilizzo. 10. I soggetti aventi i requisiti individuati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al comma 9 possono fruire della borsa di studio mediante detrazione di una somma equivalente dall'imposta lorda riferita all'anno in cui la spesa è stata sostenuta. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano le modalità con le quali sono annualmente comunicati al Ministero delle finanze e al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica i dati relativi ai soggetti che intendono avvalersi della detrazione fiscale. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica provvede al corrispondente versamento delle somme occorrenti all'entrata del bilancio dello Stato a carico dell'ammontare complessivo delle somme stanziate ai sensi del comma 12. 11. Tali interventi sono realizzati prioritariamente a favore delle famiglie in condizioni svantaggiate. Restano fermi gli interventi di competenza di ciascuna regione e delle province autonome di Trento e di Bolzano in materia di diritto allo studio. Ultima modifica di SaMu : 11-09-2003 alle 00:34. |
11-09-2003, 00:32 | #328 | |
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11-09-2003, 00:38 | #329 |
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la cosa + orrida di questo decreto è ke il rimborso (gia di per se IMHO assurdo perke se vai in una scuola privata per il 99% probabilmente nn muori di fame), nn è dato in base al patrimonmio ....cioe vi rendete conto se berlusca dovesse fa naltro figlio io gli pago la scuola!!!!!!
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH ke paese di ----beeeeeeeeeeeeeep--- |
11-09-2003, 00:42 | #330 | |
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11-09-2003, 00:58 | #331 | ||
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Le molte acque non possono spegnere l'amore, né travolgerlo i fiumi .::. le mie foto .::. |
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11-09-2003, 01:18 | #332 |
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non ce l'ho fatta a leggere tutto il treahd ma alla fine da quel che ho letto m sembra che non si sia risolto un gran chè, forse mi sbaglierò ma c'è gente che è indignata per questo bonus perchè ha conosciuto gente che frequentava scuole che possiamo tranquillamente definire diplomifici senza lo scandalo di nessuno, ora di primo acchito è stata anche la mia reazione visto che ne ho visti molti, però voglio aggiungere: ok parlate di libertà di scelta e anche risparmio (di cui non sono esattamente convinta) ma secondo voi se tutte le scuole private tra le quali un genitore può scegliere di istruire il proprio figlio, fornissero realmente un servizio migliore ci sarebbe così tanta gente indignata? non credo, lo scandalo è che oltre ad essere un bonus indiscriminato si dà anche la libertà/possibilità a chi è somaro di fare 2-3 anni in uno,di diplomarsi standosene a casa a guardare la tele, di avere medie come se fosse figlio di einstein etc etc. ecco sinceramente a me questa non sembra libertà.
Per quel che mi riguarda libertà non significa poter fare tutto ciò che più mi aggrada ma scegliere consapevolmente cosa è meglio e, ripeto, non mi sembra che alcune scuole private rappresentino il meglio, ma solo una comdoa scappatoia quindi vi sembra giusto dare un'ulteriore possibilità di scelta verso queste scappatoie in nome di una non ben definita libertà? Se lo stato facesse un controllo o cmq qualche cosa per i cosiddetti diplomifici allora si potrebbe parlare di libertà di scelta e il bonus mi starebbe anche bene
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°LadyVi° mascottina dei SaN [UT]clan |
11-09-2003, 01:39 | #333 | |
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(lo sbadiglio è per l'ora )
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11-09-2003, 10:36 | #334 | ||
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Cito dalla legge che ho postato e spero che chi prosegue la discussione avrà voglia di leggere: Quote:
-lo Stato riconosce che le scuole paritarie fanno parte del sistema nazionale di istruzione -le scuole paritarie sono abilitate a rilasciare titoli di studio a valore legale -le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico -gli studenti delle scuole paritarie sono soggetti alle valutazioni previste dal sistema nazionale secondo gli standard stabiliti -alle scuole paritarie per essere tali sono richiesti precisi requisiti -il ministero della pubblica istruzione accerta i requisiti richiesti alle scuole paritarie Tutto questo non è una mia modesta opinione, ma legge e norma dello Stato. Continuare a considerare la scuola paritaria alla stregua di un sistema di diplomifici, non è in contrasto con l'opinione di chi non la pensa così, è in contrasto con quanto prevede e garantisce lo Stato! Spero che arriverà il giorno in cui questa sarà conoscenza diffusa e non più tema di dibattito. |
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11-09-2003, 11:03 | #335 | |
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Non voglio nascondere che nell'intervento di magnus c'è poco o nulla che personalmente condivido. Del resto non nascondo neppure la simpatia e la stima personale che ho verso lui: è per questo motivo che dopo questa lunga latitanza gli concedo 5 post bonus di carattere ideologico (di cui almeno due o tre se li è già bruciati)... dopodiché... Una sola osservazione di carattere generalissimo che vale per questa e per altre discussioni: sto leggendo un libro che pone a diretto confronto personaggi di notevole spessore culturale in polemica fra loro. Mi hanno colpito due espressioni che introducono due diversi personaggi: la prima dice più o meno così "Personaggio dotato di una forte carica passionale, portato anche per questo motivo ad abbracciare posizioni estreme...". La seconda: "Nel confronto polemico il rivale pur con tutte le sue reali differenze, spesso viene costruito." Cioè: al di là di oggettive e pesanti differenze tra le varie opinioni, temo che certe affermazioni vengano esasperate dal carattere polemico del "contenzioso" e dall'immagine che ci si costruisce del "contendente" Per questi motivi, rispondendo direttamente all'intervento di cui sopra, temo che non coglierei nel segno. Rispondendo invece in generale a tutti quelli che nutrono una certa avversione per provvedimenti di questo tipo: ma tutti gli altri paesi europei che sovvenzionano la scuola privata sono usciti di senno? Faccio inoltre rilevare che i programmi svolti nella cosiddetta scuola privata, sono quelli prefissati dal Ministero; tali scuole sono inoltre soggette a controlli da parte di ispettori. Non capisco davvero certi timori. Temo, anzi, sono quasi certo, che l'unico vero problema, al di là di tentativi di razionalizzazioni varie, sia la natura "religiosa" della maggior parte delle scuole. Se anziché il termine "religioso" ci fosse qualche altro aggettivo ci sarebbero meno rimostranze. Anche per questo rimane arduo confrontarsi realmente su questo tipo di problema.
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09-04-2008, 10:22 | #336 | |
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il Mondo è pieno di gente montata che fa i salti mortali per poter apparire quello che non è...sono i classici vorrei ma non posso...
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09-04-2008, 11:45 | #337 |
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personalmente ho fatto elementari e medi privati e i miei non navigano nell'ora. Ritengo che mediamente l'istruzione delle scule private sia ad un livello superiore che nelle pubbliche.... poi i casi particolari ci sono sempre.
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