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16-05-2018, 20:10 | #1 |
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L'Assoluto ritorna in 70 mm
Il più grande film di tutti i tempi verrà proiettato, in Italia, unicamente nelle date del 4 e 5 Giugno. La pellicola ricostruita in formato 70 mm senza artifici digitali anticiperà l'uscita del bluray in 4K e HDR del Capolavoro di Kubrick. E' una occasione unica nella vita di poter vedere al Cinema l'opera che ha cambiato definitivamente l'Arte visiva umana. Già mi tremano le gambe a pensare alle sensazioni che proverò quando si spegneranno le luci: mio padre ebbe l'immensa fortuna di vederlo in sala nel '68, io riuscirò a farlo cinquant'anni dopo e la cosa splendida è che andremo insieme a vederlo; lui ricorderà i tempi della sua giovinezza, io rimarrò nuovamente estasiato per ciò che ha significato il film per la mia vita e per la mia personalità. Nessun vero amante del Cinema dovrebbe mancare all'appuntamento. Per maggiori informazioni. |
22-05-2018, 17:24 | #2 |
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"Se devi mangiare merda non assaporarla: mordi, mastica, ingoia, ripeti. Fai presto, e te la cavi con poco" |
22-05-2018, 19:32 | #3 |
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...ma anche no.
=== potrebbe essere corretto dire che è un film di genere innovativo degli stereotipi del genere di appartenenza vigenti all' epoca della sua uscita, ma al di fuori del genere "fantascienza" non credo che sia nemmeno tra i dieci film più grandi. Detto per inciso:le narrazioni di fantascienza che includono elementi trascendenti / misteriosi / catartici [ ] sono sempre in bilico tra l'avere un senso molto profondo ed il non averne affatto, con la particolare astuzia - in quest' ultimo caso - dell' accollo allo spettatore / fruitore della responsabilità del "non aver capito" lì dove in fondo l'unica cosa che c'é da capire è l'incapacità dell' autore a dare un senso compiuto alle proprie fantasie.
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22-05-2018, 20:03 | #4 | |
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23-05-2018, 06:31 | #5 | ||
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Il romanzo di Arthur C. Clarke, comunque co-autore del film, è accreditato su wikipedia come uscito in contemporanea con il film, mentre l'idea originale sarebbe stata suggerita a Clarke dallo stesso Kubrik:
https://it.wikipedia.org/wiki/2001:_...pazio_(romanzo) (n.d.r.: lo lessi molti anni fa e non mi piacque, non lo trovai diverso dal film, la cui genialità tuttavia è molto visiva, difficile da esprimere con un libro) Non credo che si ponga un problema di "capire" o "spiegare": qualsiasi autore, ove richiesto di spiegazioni sul contenuto delle proprie opere, non può che rispondere che tutto ciò che aveva da dire l'ha detto con l'opera stessa. In fondo Kubrik+Klarke collegando l'umanità ad una trascendenza a-religiosa (o comunque diversa dalle religioni come noi le conosciamo) affondano ugualmente le loro radici nel medio evo: non parlano di un Dio, non vedono l'uomo come centro dell' universo, ma in qualche modo immaginano che una entità primigenia, dotata di volontà propria (*), esista e che l'umanità possa entrare in contatto con essa. (*) non una semplice astrazione fisica come l'entropia o filosofica come il caos Quindi l'opera è nettamente contraria all'idea che la consapevolezza di sé e la capacità di indagare l'universo tipiche della specie umana possano essere un semplice un incidente dell' evoluzione. Eppure, razionalmente parlando, questa ad oggi sembrerebbe essere la ipotesi più accreditata. === Di Clarke mi piacque molto invece "Incontro con Rama" (uscito successivamente rispetto a 2001): Rama è un manufatto alieno (una astronave presumibilmente senza equipaggio) la cui provenienza, destinazione, scopo restano del tutto sconosciuti.
Trattandosi di un manufatto, resta tuttavia estraneo qualsiasi aspetto di trascendenza o comunque forse soprannaturali.
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[Ora di nuovo cliente Tiscali, altri gestori mi hanno deluso... di più! ] Ultima modifica di DelusoDaTiscali : 23-05-2018 alle 08:17. |
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23-05-2018, 08:54 | #6 | ||||
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1) racconta una storia molto più completa rispetto al film che ne riprende solo una vicenda specifica e si concentra tutto su quella sorvolando su tutto il resto e sul contesto (ma questo è evidente già guardando il film che fa di tutto per ostentare il modo in cui trascura la storia su cui si basa) 2) nel racconto originale mi sembra di aver capito che viene spiegato esplicitamente il motivo per cui
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23-05-2018, 13:40 | #7 | ||
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Purtroppo sul libro non ho altro da aggiungere, per farlo dovrei rileggerlo e non mi sembra il caso.
Resto dell' idea che se il tema del film è l'esistenza di una entità trascendente tutto il resto (compreso il guasto del computer di bordo) è coerente con il tema anche se il nesso non solo non viene spiegato ma non sembra affatto evidente. Del resto
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23-05-2018, 13:51 | #8 | ||||
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Io pensavo che il tema del film fosse
PS:
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Ultima modifica di Davide9 : 23-05-2018 alle 13:56. |
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23-05-2018, 16:19 | #9 | ||||
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Sulla pagina di wikipedia già linkata c'é il raffronto tra libro e film ed il finale di entrambi
Riguardo al tema
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24-05-2018, 16:09 | #10 |
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Il racconto che ha ispirato il fim è "La sentinella" e sono giusto un paio di paginette.
https://it.wikipedia.org/wiki/La_sentinella_(racconto)
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24-05-2018, 16:11 | #11 |
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Per certi aspetti lo è sicuramente.
Io lo riguardo almeno una volta ogni 2 anni.
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24-05-2018, 18:23 | #12 |
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...se è per questo conosco gente che si rivede Ghost ogni volta che passa in tv...
Guardare e riguardare un' opera di finzione, come se ci si volesse vivere dentro, ha a che fare con il nostro vissuto (o con le nostre fantasie o con il nostro subconscio) piuttosto che con il valore dell' opera in sé. Io ho scoperto The Big Bang Theory da meno di due anni, ho visto le prime 10 stagioni una via l'altra, in buona parte le ho riviste, qualcuna anche tre volte... ...il che molto probabilmente significa che mi piacerebbe avere di nuovo 25 anni, condividere un appartamento con amici fraterni ed avere una vicina di casa come Penny che stà lì ad aspettare che io le chieda di uscire per dirmi di sì, non certo che TBBT sia un' opera di genio.
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25-05-2018, 11:55 | #13 | |
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25-05-2018, 12:05 | #14 |
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E' una forma retorica, si chiama parabola, racconti una storia per esemplificarne un'altra o meglio per esprimere un concetto astratto.
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[Ora di nuovo cliente Tiscali, altri gestori mi hanno deluso... di più! ] Ultima modifica di DelusoDaTiscali : 25-05-2018 alle 12:08. |
26-05-2018, 06:22 | #15 |
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2001 non è un film come tanti altri: è una esperienza assimilabile ad un rituale.
Incarna un ideale di cinema assoluto che procede attraverso una comunicazione esclusivamente non verbale e universale. Un'opera che parla della condizione umana nell'Universo descritta attraverso una delle possibili ipotesi (A Space Odissey e non The Space Odissey) plausibili. Come tutte le più grandi creazioni artistiche umane, 2001 può non piacere, può fare discutere, può essere criticato ma non si può nascondere o negare il suo immenso valore artistico, tecnico e filosofico. Un film dove lo spettatore, a più riprese e a sua insaputa, riveste ruoli sempre differenti: da semplice testimone di ciò che accade si procede fino a assumere la posizione, invisibile eppur così evidente, di "prospettiva assoluta". Ci sarebbe da scrivere una enciclopedia su questa opera e con tanti libri che ho letto sull'argomento mi sarebbe difficile trovare un punto di partenza da cui iniziare a discutere. Rimane il fatto che l'evento di giugno è di quelli che non si possono lasciare scappare. |
26-05-2018, 07:38 | #16 | |
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Poi, per carità, ciascuno può esser tifoso del calcio o del tennis o del basket ecc e vivere le partite della squadra del cuore come le più grandi emozioni della propria vita, e magari considerare dei poveracci quelli che non amando il suo sport e non tifando per la sua squadra si privano di tali emozioni. Magari ha anche ragione (chiarisco che io non sono tifoso) ma almeno ogni partita è diversa dall' altra.
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26-05-2018, 17:47 | #17 | ||
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"2001" è una liturgia audiovisiva che inizia immediatamente in modo paradossale: niente immagini, solo schermo nero. Per quanto riguarda il rapporto tra Clarke e Kubrick, "La Sentinella" fece parte di un gruppo di vari racconti che i due artisti avevano pensato di fondere per dare origine ad un unico lavoro che avrebbe dovuto avere le seguenti caratteristiche: A) ambientare il film in un futuro lontano per evitare che diventasse rapidamente sorpassato; B) doveva introdurre il tema del rapporto Uomo-Macchina mediante un robot mobile chiamato "Atena" (la dea che protegge Ulisse nell'Odissea omerica) che, alla fine, divenne il computer "HAL"; C) doveva evocare i tesi rapporti tra americani e russi (nella prima versione della sceneggiatura infatti gli stessi lavorano in collaborazione); D) segnare, come passaggio evolutivo, il passaggio al regime carnivoro; E) evocare una scala evolutiva dove le macchine prendono, in alcuni ambiti, il posto dell'Uomo. Quest'ultimo punto era una sorta di mania di Kubrick che non si espliciterà solamente nel personaggio di Hal ma anche nella storia, resa magnificamente da Spielberg, di "A.I." (uscito nel 2001) dove la sceneggiatura del regista americano s'ispira, palesemente, allo script originario di Kubrick. La cosa interessante è che Kubrick non voleva realizzare "2001" passando attraverso la scrittura della sceneggiatura considerando quest'ultima "la forma meno propizia alla comunicazione che sia mai stata inventata.". Nel '64 la prima versione della storia, sotto forma di romanzo, era pronta e la stessa terminava con Bowman che si fermava alla soglia dello "Stargate"). Nel '65 ci sarà una seconda versione della storia e tutto procederà, fino alla versione definitiva, con un Kubrick che era libero di modificare ogni cosa fino ad arrivare alla versione che conosciamo. Per esempio, nelle versioni preliminari, nel capitolo "L'Alba dell'Uomo" era presente una voce narrante che, di fatto, venne poi eliminata da Kubrick. Comunque il discorso è incredibilmente lungo e complesso. In piedi sulle spalle di Kubrick Ultima modifica di RAEL70 : 26-05-2018 alle 17:58. |
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26-05-2018, 22:36 | #18 | |
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Anche perché l'ha già fatto 2001, sia che ti piace, sia che non ti piace, è sempre e comunque l'originale, chiunque provasse a replicare verrebbe spernacchiato da tutte le parti in quanto "copia", mentre 2001 è così fuori da ogni parametro che anche se uno non apprezza è difficile muovergli delle critiche. Secondo me comunque come ho già accennato questo film poteva almeno essere reso meno ostico per il pubblico, anche avendo letto approfondimenti che spiegano un minimo il contesto e le vicende quando lo guardo continuo a dire "embé?"... Da l'impressione che lo faccia apposta ad alienare più pubblico possibile e quando la cosa da un'impressione così di forzatura da solo fastidio secondo me. Inoltre, magari è perché mi sfugge qualche significato, ma continuo sempre a pensare che la prima parte del film stoni tantissimo e stia male nell'insieme perché troppo slegata dal resto, che invece ha un filo conduttore magari vago ma ce l'ha. La prima volta che l'ho visto non ci ho capito assolutamente niente, poi in seguito rivedendolo mi ha fatto pensare a quanto dicevo prima nello spoiler (non che questo mi abbia fatto smettere di dire "embe'?" ma almeno ci ho ricavato qualcosa di intelligibile) ma la prima parte resta sempre estranea, resta sempre una cosa che mi sembra inserita senza un vero motivo e fuorviante rispetto a quello che è il seguito.
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27-05-2018, 05:39 | #19 |
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@RAEL70 credo di averlo visto almeno un paio di volte, ma non in questo secolo, quindi vado un po' a memoria. Il film...
>non racconta una storia come normalmente la si intende, mancano in particolare significative interazioni umane >c'é un' unico piano di fruizione (alcuni testi possono esser letti su diversi piani a seconda degli interessi e del livello culturale del lettore (*)) >la narrazione è volutamente oscura, l'autore invita al gioco lo spettatore, il divertimento del gioco sta nell' indovinare di cosa parla il film >visto il film, indovinato di cosa parla (magari sbirciando la soluzione) il puzzle è risolto, il gioco può essere cercare riferimenti nascosti (credo che sia il gioco che stai ora giocando tu) >sia la interpretazione trascendente (l'interazione con una entità sovrannaturale) che quella "laica" (l'interazione con una entità aliena comunque appartenente all'universo materiale), intrigano lo spettatore che abbia qualcosa di irrisolto con la trascendenza, difficilmente (per intenderci) intrigano più di tanto il materialista >le innovazioni epocali sono sul piano visivo e musicale >sul piano visivo siamo tuttavia talmente sopraffatti dai successivi 50 anni di produzioni, tutte condizionate dall' estetica inventata da Kubric che non riusciamo ormai più a stupirci guardando qualcosa che per noi ormai è scontato solo sforzandoci di immaginare che nel 1969 era una novità assoluta >sul piano musicale Kubric scoprì quella che per noi oggi è l'acqua calda: lo spazio è bello, la musica giusta per accompagnarci nello spazio deve essere bella e rilassante... chiedete ai vostri zii (o nonni) cosa li avesse colpiti di più... credo che più di uno vi nominerà il walzer di Strauss... (per non parlare delle mitiche prime battute di "Così parlò Zarathustra", casualmente anche quelle di uno Strauss). Anche qui per capire bisognerebbe non aver visto prima Guerre Stellari (che è di 10 anni dopo...) Conclusione capisco che possa appassionare (come avrai capito sono io il materialista cui alludevo, la trascendenza di qualsiasi genere non mi attira), capisco anche che sia un materiale complesso in cui può esser divertente scavare e scavare, ma in fondo siamo nel 2018, possiamo anche andare oltre, per i sentieri dell' estetica cinematografica aperti da Kubrick, ma anche dagli altri che son venuti dopo... C'é chi dice che il cinema moderno sia nato con Kubrick 50 anni fa, può darsi, io credo che il cinema contemporaneo sia nato con Tarantino e con i fratelli Cohen trenta anni dopo... A proposito: storicamente la fantascienza è stata uno dei generi cui si alludeva con il termine pulp fiction... (*) ad esempio "Il nome della Rosa" è un giallo classico, un saggio sul Medio Evo, un inno al razionalismo contro l'oscurantismo di tipo religioso e forse anche qualcos' altro
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[Ora di nuovo cliente Tiscali, altri gestori mi hanno deluso... di più! ] Ultima modifica di DelusoDaTiscali : 27-05-2018 alle 05:54. |
27-05-2018, 08:56 | #20 | |||
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Non chiederti "Cosa vuole dire il regista?" bensì "Come lo interpreto questo passaggio?" e vedrai che tutto sarà più scorrevole. Quote:
E' un po' lungo doverlo spiegare scrivendo, più facile dirlo verbalmente. |
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