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26-10-2021, 18:26 | #361 | ||
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Se ci sono altri fornitori, non vedo il problema.
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'int' 'a vocca chiusa nun traseno mosche. Ἀξύνετοι ἀκούσαντες κωφοῖσιν ἐοίκασι ̇φάτις αὐτοῖσιν μαθτυρεῖ παρεόντας ἀπεῖναι. Ὕες γοῦν βορβόρῳ ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῷ ὕδατι. rimuovi le mosche tze-tze dal forum! |
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26-10-2021, 18:43 | #362 | |
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Mica ho scritto che hai sbagliato, ho ribadito che è una definizione totalmente inutile al discorso.
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26-10-2021, 19:51 | #363 | ||
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26-10-2021, 22:59 | #364 | |
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Esempio pratico: io sono il fabbricante di pneumatici Pirelli, e ho una quota di mercato del 30%, per cui non sarei in posizione dominante nel modo in cui la si vuole intendere qui, cioè qualcuno con la stragrande maggioranza della quota di mercato. I miei concorrenti messi assieme hanno il 70% e ho persino un concorrente con il 35%, per cui non sono neppure leader di mercato, sono co-leader. Però un giorno succede che la Pirelli inizia a dire ai vari distributori e rivenditori: "Se continuate a vendere le gomme Continental io vi faccio il 5% di sconto sul listino, se però riducete a 1/3 gli ordini di Continental vi faccio il 20% di sconto sul listino" Ora, se Continental avesse il 5% del mercato (percentuali inventate) al rivenditore conviene accettare, perdere 2/3 del 5% è meglio che perdere il 15% sul 30% del fatturato. Questa cosa, se si verificasse, sarebbe abuso di posizione dominante, e comporterebbe multe da parecchi milioni a carico di Pirelli, pur non essendo Pirelli, in questo esempio, il leader di mercato. Si trovava semplicemente in posizione dominante nei confronti di uno specifico soggetto, in uno specifico contesto. Ci può essere abuso anche quando un utente è obbligato ad accettare delle clausole contrattuali sfavorevoli imposte dall'azienda perché non accettarle comporterebbe un disagio irragionevole, es. la rinuncia ad un servizio cloud che per essere trasferito altrove richiederebbe giorni di lavoro manuale senza garanzia di successo totale. La tendenza a legare gli utenti a sempre più servizi online mette molte aziende in questa posizione, le quali passeranno giornate a fare riunioni con i loro uffici legali per stabilire fin dove si possono spingere con le clausole senza triggerare un'authority. Il fatto che questa azienda non abbia una posizione dominante verso l'intero mercato è irrilevante, ce l'ha verso il gruppo di utenti che subiscono l'abuso. |
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27-10-2021, 01:17 | #365 | |
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La dimensione dell'azienda è irrilevante, quello che conta è quanto questa abbia il controllo del mercato.
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27-10-2021, 05:45 | #366 | |||||||||||||||
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Sai le figure di merda che ho fatto alcune volte coi colleghi a causa delle mie scarse conoscenze della lingua? Alla fine il mio inglese l'ho migliorato (ma mica è perfetto. Tutt'altro!) sul campo, visto che sia alla Intel sia alla BMW questa è la lingua che si usa per lo più (in team internazionali). Quote:
Comunque anch'io programmo raramente ormai, perché ho tutt'altro ruolo. Ma mi tengo costantemente aggiornato e qualche volta metto mano a qualche mio progettino, così non mi distacco completamente dall'ambiente, perché è sempre utile (specialmente quando capita che mi debba fare dei tool di analisi / reporting, a mio uso e consumo). Quote:
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Mentre va bene se dopo l'installazione ti trovi già direttamente disponibili quei giochi che vanno tanto di moda oggi? Quote:
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Io non ho alcun gioco Microsoft installato, mentre su Steam ho poco meno di un migliaio di giochi, un paio di centinaia su GoG, e così via in altri store. Non credo che questo cambierà né con Windows 11 né, in generale, in futuro. Quote:
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Almeno al momento, oggettivamente uno smartphone Android senza i servizi Google non è molto utile. Vediamo se Huawei riuscirà a rendere competitiva e appetibile la sua piattaforma. Quote:
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A volte certe decisioni vengono prese per dare un senso alla poltrona profumatamente pagata di chi ci si siede. Ciò che conta per determinare se ci sia una posizione dominante è, come ha detto giustamente giuliop, se hai il controllo del mercato. E con ciò s'intende ANCHE della concorrenza. Fermo restando che si debba anche stabilire quale sia il mercato di riferimento. Nello specifico, NON è quello di iOS, ma quello degli smartphone, poi (perché è un ALTRO mercato) quello dei tablet, ecc.
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Per iniziare a programmare c'è solo Python con questo o quest'altro (più avanzato) libro @LinkedIn Non parlo in alcun modo a nome dell'azienda per la quale lavoro Ho poco tempo per frequentare il forum; eventualmente, contattatemi in PVT o nel mio sito. Fanboys Ultima modifica di cdimauro : 27-10-2021 alle 05:48. |
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27-10-2021, 10:02 | #367 |
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di legge so meno di zero ma se ad oggi definire "posizione dominante" solo tramite lo share market mi sembra limitativo.
apple si pappa quasi tutti i profitti, mi sembra strano ciò non venga considerato https://www.counterpointresearch.com...rofit-q2-2021/ |
27-10-2021, 11:15 | #368 | |
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Il problema non è se Apple fa più utili degli altri; cosa del tutto lecita perchè il capitalismo si basa tra le altre cose sul fare concorrenza, e se sei più bravo a vendere e a guadagnare degli altri tanto di cappello. Semmai è se tramite le sue scelte comporta delle limitazioni nell'ambito del libero mercato ai suoi concorrenti in un determinato settore. Microsoft, per dire, non è stata punita per la sua posizione dominante nell'ambito degli OS usati su PC (che equivaleva SIA per quote di mercato SIA per profitti), ma perchè per via della sua posizione dominante ha messo in atto delle pratiche che hanno "leso" il diritto di competere nel libero mercato di altre aziende con i loro prodotti, nella fattispecie per quanto riguarda i browser e i lettori multimediali. Giusta o sbagliata che sia stata quella sentenza, sono quelle le basi "tecniche" sulle quali basare la presenza o meno di un illecito (cosa che andrebbe normata più adeguatamente, come sottolineava cdmauro). E partono dal concetto di fondo che TUTTI devono avere gli stessi diritti nel momento in cui si immettono sul mercato e si mettono in competizione con altre aziende. Questo è il punto cardine: fare semplicemente più profitti degli altri è la risultante del lavoro portato avanti, ma è il lavoro in se e per se che deve essere valutato per decidere se hai commesso abusi (o illeciti). Se Apple sa vendere meglio i suoi prodotti e farci più ricavi, puoi solo complimentarti con loro. O rosikare in un angolo per motivi stupidi. Per come la vedo io, la situazione "globale" di Apple è tale per cui non ci si sente di dichiararla in posizione dominante (che, per inciso, a mio avviso non vuol dire avere semplicemente il 50%+1 del mercato, ma essere in una condizione tale dettata da diversi parametri oggetto di studio tale per cui le tue scelte indirizzano in maniera marcata quelle degli altri E ledendo al principio di "concorrenza leale". Questo però è un mio pensiero); per cui le pratiche "scorrette" eventualmente notificabili a seguito di tale posizione al momento non esistono, dato che non esiste tale posizione. Tra l'altro il discorso dello store di Apple andrebbe valutato con attenzione: per Microsoft si trattava di in OS che però era usato all'interno di macchine di altre aziende/produttori (e spesso assemblati, quindi componenti di diverse marche), nell'ambito di un ambiente di lavoro che permette per sua strutturazione di far girare programmi di chiunque prelevati da qualunque fonte. Apple, con i suoi iPhone, ti propone un prodotto "a tutto tondo" fatto da loro, con un OS che trovi esclusivamente sui dispositivi fatti e venduti da loro. Quindi l'azienda terza che fa applicazioni che vuole far girare su iOS (facciamo l'esempio pratico? Epic e la diatriba intorno a Fortnite) sa già in partenza che sta cercando di entrare in un sistema chiuso a tenuta stagna, ma che soprattutto è in ogni sua parte "proprietà" di Cupertino. Con questo non sto dicendo che Apple non è passabile di eventuale sanzione, ma semplicemente che è una situazione differente per tanti motivi rispetto a quelle di Microsoft a suo tempo, per cui applicare lo stesso identico metro di giudizio a priori è del tutto sbagliato. Mi permetto infine, già che ci sono di fare una piccola considerazione: si è detto che il mercato di riferimento è quello degli Smartphone e dei Tablet... ma a mio avviso non è corretto. I prodotti sono si smartphone e tablet, ma il problema con lo store della Mela e il sideloading riguarda il mercato delle App (così come con le sanzioni a Microsoft il mercato era quello del browser... Windows in quanto tale era lo strumento usato in posizione dominante per "pilotare" tale mercato). Lo sottolineo perchè, a prescindere dalla sicurezza (che riguarda l'utente finale, e che trovo un discorso molto opinabile), qui chi eventualmente deve essere tutelato sono i produttori di App. Perchè è ovvio che passare per lo store di Apple mi costringe a pagargli una "tassa", che soprattutto per le entità più piccole potrebbe voler dire avere dei costi aggiuntivi insostenibili, o tali per cui mi costringerebbe a vendere la mia App ad un prezzo poi ritenuto troppo elevato. Questo mentre su Android posso tranquillamente metterla in vendita fuori dal Play Store. Il sintesi il punto è, nel caso, se Apple con iOS ha una posizione dominante e ne abusa per favorire le sue App a discapito delle altre ledendo i diritti "inalienabili" della "giusta ed equa" libera concorrenza. Per quanto mi riguarda, io acquisto il prodotto che più si confà alle mie esigenze, il resto è dibattito da pop-corn
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27-10-2021, 11:28 | #369 |
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mi piace vedere le cose in modo distaccato e ho sempre e solo avuto iphone. ho solo fatto notare che iphone monopolizzi i profitti, di sicuro è un merito di apple ma non so quanto questo faccia bene al settore e di sicuro fa capire quanto apple influenzi il settore
Ultima modifica di TorettoMilano : 27-10-2021 alle 11:35. |
27-10-2021, 13:45 | #370 | |
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No, una condanna "per logica" non implica niente oltre al fatto che chi ha condannato ritiene che sia in posizione dominante; qualche altro ente preposto potrebbe invece benissimo ritenere che non sia così.
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27-10-2021, 15:22 | #371 |
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La versione lunga non è passata. Provo con quella breve.
In Tribunale non vieni condannato perché sei un criminale, ma perché hai commesso un crimine. L'abuso di posizione dominante è il crimine, la posizione dominante è un rapporto tra due parti, in un contesto. Sopra ho fatto un esempio di abuso di posizione dominante da parte di un'azienda che non solo non ha la maggioranza assoluta del mercato, ma non ha neppure quella relativa. Continuare a chiedersi se Apple è o non è in posizione dominante non porta da nessuna parte. |
27-10-2021, 20:31 | #372 | ||
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Si possono però esprimere opinioni basate sul nulla e opinioni basate su dati oggettivi e argomenti che fanno uso di logica e di pensiero critico. Questo è quello che si dovrebbe - e che in generale, anche se ovviamente posso essere solo sicuro delle mie intenzioni, mi sembra si stia cercando di - fare e, credo, sia anche lo scopo della sezione notizie in generale. Se dovessimo discutere solo delle cose su cui abbiamo una concreta possibilità di azione, dovremmo evitare di discutere il 99% (.9?) delle notizie e prendere atto che le cose sono andate, o vanno, in un certo modo: sostanzialmente i thread dovrebbero essere pieni di commenti che dicono "Ah, OK.", "Ah sì?", "Ma no?!" e "Oooohhh!". Quote:
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27-10-2021, 21:07 | #373 |
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Non esistono aziende che "operano in REGIME di posizione dominante". Esistono delle aziende leader di mercato, ma è una cosa diversa. La posizione dominante è una sproporzione nei rapporti di forza di una transazione tra parti, quindi prima deve esserci questa transazione tra parti. Non è uno status che ti appartiene a prescindere.
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27-10-2021, 21:09 | #374 | |
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28-10-2021, 05:54 | #375 | |||||||
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Rispondo soltanto ad alcune cose, visto che sul resto giuliop è già intervenuto.
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Perché nel momento in cui obblighi Microsoft a rilasciare una versione di Windows senza Media Player e senza alzare il prezzo di questa versione, e questa lo fa... allo stesso prezzo di quella che lo include, ovviamente vendendo niente (bisogna essere o polli o sbadati a comprarla), l'antitrust europeo ha dimostrato a tutto il mondo di essere costituito da gente per cui si applica quello che avevo scritto: "A volte certe decisioni vengono prese per dare un senso alla poltrona profumatamente pagata di chi ci si siede." Quote:
Quando ho fatto causa alla mia ex-azienda in Italia il giudice del lavoro di primo grado mi ha dato torto, snocciolando una sfilza di colossali sciocchezze. Te ne riporto un paio macroscopiche che gridano vendetta agli occhi della dea giustizia (metaforicamente parlando) per farti capire il livello di incompetenza. La prima è che mi ha accusato di non aver rigettato la tesi dell'azienda. Cosa palesemente falsa perché era scritta a bella posta appena dopo il preambolo del ricorso. La seconda è che ha scaricato a me l'onere della prova della tesi dell'azienda. Cioè secondo tale giudice avrei dovuto essere, io, e non l'azienda, a dimostrare che le accuse a me rivolte fossero infondate. Il tutto ribaltando completamente il diritto, visto che addirittura la stessa giudice, più avanti nel suo stesso atto, aveva riportato una sentenza della Cassazione in cui si affermava proprio il principio che l'onere della prova è di chi espone una tesi, e dunque dell'azienda (in teoria il mio ricordo, a parte preambolo e conclusione, avrebbe potuto constare di una sola frase: "rigetto ogni accusa rivoltami dall'azienda"). Ma sono soltanto un paio, come dicevo, perché ce ne sarebbe tante altre di raccontare, modello Zichicche. Il ricorso in appello l'ho scritto in primis io (dove ho fatto a pezzi ogni cosa che ha aveva scritto la giudice di primo grado), e poi l'ho passato al mio avvocato per realizzare il documento finale con tutti i riferimenti di legge nonché le forme appropriate che si usano in materia. Ovviamente in appello ho vinto la causa. E io NON sono laureato in giurisprudenza, ma mi sono bastati il mio buon senso e la mia logica nel costruire la base / sostanza del ricorso. Quote:
Ma lo faccio io per te, e a beneficio dei lettori: Intese ed abusi - Gli abusi di posizione dominante Un’impresa detiene una posizione dominante quando può comportarsi in modo significativamente indipendente dai concorrenti, dai fornitori e dai consumatori. Ciò avviene, in genere, quando detiene quote elevate in un determinato mercato. "Stranamente" l'ultima parte l'avevi saltata: chissà perché. Ma non è nemmeno la più importante ai fini della questione: vedi qui sotto. Il fatto che un’impresa raggiunga grandi dimensioni non distorce di per sé il mercato: talvolta, per operare in modo efficiente, è infatti necessario essere attivi su larga scala o in più mercati. Inoltre, un’impresa può crescere proprio grazie al suo comportamento “virtuoso”, offrendo prodotti che meglio di altri, per il prezzo e/o per la qualità, soddisfano le esigenze dei consumatori. Che è ESATTAMENTE il caso di Apple. Non aggiungo altro perché è intellegibile. Mentre qui veniamo al nocciolo della questione: La legge non vieta quindi la posizione dominante in quanto tale, ma il suo abuso (articolo 3 della legge n. 287/90) che si concretizza quando l’impresa sfrutta il proprio potere a danno dei consumatori ovvero impedisce ai concorrenti di operare sul mercato, causando, conseguentemente, un danno ai consumatori. Che NON è il caso di Apple, infatti: il mercato degli smartphone è libero, e anzi particolarmente florido, con tantissimi produttori che offrono migliaia di prodotti, da pochi spiccioli fino a migliaia di euro, e i consumatori hanno soltanto l'imbarazzo della scelta. Analogamente a quanto avviene per le intese, quando l’abuso determina un pregiudizio per il commercio tra più Stati membri dell'UE, l’Autorità applica la normativa comunitaria (articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea). Qui potrebbe rientrarci Apple, visto che opera in più stati membri, e ha sede soltanto in una. Riporto il link all'intero documento: TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA Nello specifico, ciò che interessa sono i gli artt. dal 101 al 106, che si trovano da pag. 42 a pag. 45. Ma, come puoi vedere, non c'è nulla che possa applicarsi al caso Apple. Da notare, infine, che si parla di posizione dominante, ma NON se ne dà alcuna definizione. Complimenti per la chiarezza della legge... La capacità dell’impresa di imporre determinate condizioni in uno specifico rapporto contrattuale non determina, di per sé, una posizione dominante. Tuttavia, lo sfruttamento di questo potere negoziale può comportare, quando ne ricorrano le condizioni, un abuso di dipendenza economica. Questo penso si applichi all'esempio di mmorselli, ma non è il caso in oggetto. Quote:
Ti ho dimostrato che anche persone che, a tuo dire, dovrebbero essere competenti, commettono degli errori. Ciò che contano sono i fatti, e se ritengo una posizione o norma discutibile, ho il diritto di poter esprimere la mia opinione e criticarla, se permetti. Quote:
Come hai già detto, c'è anche il Play Store. O lo store di Microsoft. Di Samsung. Di Huawai. Questo in ambito mobile. Poi ci sarebbero anche Steam, Epic Store, GoG, ecc. ecc. ecc.. Quindi agli sviluppatori non è precluso in alcun modo di poter realizzare e pubblicare le loro applicazioni. Ma ovviamente ogni store ha proprie condizioni. Quote:
E qui gli esperti a cui ti affidi avrebbero dovuto parlare di monopolio e non di posizione dominante, perché il primo termine calza alla perfezione. E non è che ci voglia una laurea in economia o legge per capirlo: si tratta di concetti comuni anche ai non esperti in materia. Quote:
Anche se togli di mezzo il concetto di posizione dominante, in ogni caso non si configura nessun abuso da parte di Apple.
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28-10-2021, 06:59 | #376 | |
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Quote:
Dal punto di vista dello sviluppatore, nello specifico caso si parla del mondo delle App in ambito dispositivi mobile (quindi smartphone e, per estensione, i tablet che comunque fanno uso dello stesso OS e le applicazioni sono comunque quelle, al di là di qualche eccezione e differenza minore). Quindi detta in soldoni in questo caso si parla di iOS e Android e di come funzionano, in relazione alle App presenti. Ora: è chiaro che se hai più piattaforme a disposizione per distribuire il tuo prodotto, hai conseguentemente più possibilità per poterlo rendere fruibile. Ma è altrettanto chiaro che se una buona fetta di mercato è appannaggio di una delle piattaforme, per quanto queste possibilità esistano di fatto se non ci puoi accedere (o ne sei fortemente limitato) diventa un problema rilevante. Premesso che la questione è molto nebulosa, vuoi perchè ci sono poche regole "chiare", vuoi perchè ogni paese/continente impone le sue regole. Premesso ciò, per come la vedo io sono due le cose da verificare nel caso dello store di Apple. Primo se una quota di circa il 25% (a livello globale) che "possiede" del mercato sia tale da essere abbastanza determinante per gli sviluppatori di App, ovvero per le scelte strategiche che può compiere. Secondo, se tale posizione è abbastanza determinante, capire se le pratiche adottate dalla Mela sono tali da limitare in maniera "abusiva" la concorrenza, per lo meno tra le sue App e quelle di terzi che al momento sono costretti a passare per il loro store. Il problema di fondo, tralasciando entità compiacenti che hanno collusione di interessi e che quindi operano scelte poco chiare solo per loro uso e consumo, è sempre stato capire se le quote di mercato possano o meno essere un fattore determinante per capire se le scelte compiute da un'azienda debbano esserne condizionate. E se si, a quale livello. Per fare un esempio ipotetico, diamo per buona che fosse giusta la valutazione sul caso di Microsoft per quanto riguarda IE. Poniamo esista un'azienda X che vende un OS per PC concorrente di Windows: se avesse il 3% del mercato e avesse adottato le stesse identiche pratiche illecite con il suo browser proprietario, sarebbe passibile di una pena analoga (intesa come "colpa", non come conseguenze pecuniarie)? Perchè in fondo il discorso è questo: se Microsoft avesse compiuto l'abuso avendo il, che so... 5% del mercato, sarebbe stata passibile di sanzione? L'unica differenza sarebbe stato che non sarebbe stata in posizione dominante di mercato, ma avrebbe compiuto la stessa identica azione. Ma al tempo stesso lo sviluppatore di Firefox (o Chrome, o Opera, o quel che cavolo ti pare) probabilmente se ne sarebbe fregato di attaccare una quota di mercato così infima, e anzi non ci avrebbe affatto investito risorse di tempo e denaro perchè non sarebbe stato profittevole. Lo stesso, per capirci, di quanto successo con Windows Phone (dalla 7 in poi): premesso che di base lo trovavo meglio sia di Android che di iOS, le sue quote di mercato non hanno mai superato il 4/5%. Guarda caso, le App presenti sul suo store erano in numero estremamente inferiore rispetto agli altri due, e di quelle presenti diverse erano castrate o con funzionalità limitate... e anche per App di una certa importanza o rilievo. Perchè questo? Perchè nessuno ha interesse a sviluppare App per un sistema che è marginale, e quindi non porta profitto. All'opposto: se su Android NON fosse possibile il sideloading, considerato che ha più del 70% del mercato, la UE interverrebbe per definire un abuso da posizione dominante? Questo poi rimanendo in un discorso tra sistemi analoghi: non oso immaginare quando si parla di programmi che possono girare su diversi sistemi, in che ginepraio ci si possa imbattere. Un software (per dire) come Photoshop te lo ritrovi su PC e su Mac, ma anche sugli smartphone/tablet. E senza dimenticare che (sempre secondo il mio punto di vista) c'è una grossa differenza tra un prodotto che è in tutto e per tutto fatto da un'unico soggetto, come appunto gli iPhone, e un altro che viene riferito al sistema Android ma che di fatto è fornito da produttori di vario tipo, che quell'OS lo usano in licenza. Io sinceramente non saprei dire se Apple possa applicare le politiche per quanto riguarda il suo store senza commettere infrazioni. Nel senso che a seconda di come vedo la situazione a volte direi di si, altre volte di no. Premesso che la storia della sicurezza è una presa in giro colossale (è vero che un sistema chiuso in quel modo è più sicuro, ma Apple lo fa perchè così si assicura il 30% da tutte le App che passano per iOS, e al tempo stesso sa che ha una tale influenza sul mercato che tutti cercano di sfruttare l'opportunità di avere le proprie App su iOS: quindi può applicare tale politiche in relativa sicurezza), un produttore ha un 25% circa del mercato sul quale è costretto a dare via il 30% dei suoi ricavi semplicemente per essere presente su iOS. Va anche detto che è difficile fare un confronto alla pari con le App della Mela. Prendiamo ad esempio un qualunque navigatore GPS: se voglio guadagnarci, devo tenere conto del 30% da dare ad Apple e quindi sarò costretto ad alzare il prezzo di vendita almeno per rientrare delle spese. Ma l'App di navigazione della Mela è compresa in iOS, quindi che tu abbia o meno il 30% di "tassa" da pagare, il prezzo non sarà mai concorrenziale (perchè è zero contro qualcosa). E chiaramente Apple ha tutto il diritto di decidere il prezzo delle sue App. Se non si è capito non sto dando giudizi o sentenze: si tratta di un campo che da un lato lo trovo molto "interpretativo" (vuoi per mancanza di regole chiare, vuoi perchè comunque ogni singola situazione va interpretata), dall'altro molto più complesso di quello che può apparire a prima vista. Mi sento solo di dire che dalla mia prospettiva, cioè quella del consumatore, "mi sembra" che esista comunque una certa possibilità di scelta. Certo, non nego che in qualche modo vorrei avere un sistema che abbia caratteristiche prese da entrambi gli OS in questione, ma al tempo stesso trovo stupido che si debba pretendere qualunque cosa quando il mercato comunque offre già adesso un numero elevato di possibilità, pur avendo de facto solo 2 veri concorrenti. My 2 cents
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28-10-2021, 07:11 | #377 | |
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Diventa un problema SE quella situazione determina scelte di abuso che ostacolano sul mercato i concorrenti. Se si "riflettesse" un secondo prima di scrivere, la conseguenza di pensare che la posizione dominante sia di per se un abuso porterebbe ad un unica soluzione. Ovvero che l'unico modo per non essere illecite e quindi sanzionate aziende (ad esempio) come Microsoft con Windows o Google con Android, sarebbe quello di "regalare" ad altre aziende quote rilevanti del loro mercato che si sono costruiti negli anni, o comunque di "bloccare" le vendite quando raggiungono una certa quota di mercato. Cioè, sarebbe giusto secondo questa logica distorta che Google "regali" il 30% del mercato degli OS per smartphone a Symbian.
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28-10-2021, 11:08 | #378 |
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Scusa eh: continui a postare link su link, ma li interpreti a tuo uso e consumo.
Con l'eccezione della Russia, che comunque non esattamente un esempio di Democrazia (e ci sto andando molto leggero) e sinceramente neanche la prenderei ad esempio, continui a dare per assodata una sentenza di abuso da parte di Apple, quando i fatti dicono che al momento siamo in una fase di valutazione. Tra l'altro continui a postare la frase insensata che Apple è monopolista per il suo Apple Store, e ti è già stato risposto in merito che è ovvio che lo sia, perchè è roba sua. Sarebbe come dire chè è monopolista di iOS, così come Microsoft è monopolista di Windows. Sono ovvietà, che però continui a prendere a pretesto per dimostrare non si sa ben cosa. I tuoi "fatti" sono tali perchè distorci quello che dicono gli stessi articoli che stai citando. Il che non vuol dire che prima o poi si interverrà per sentenziare tale abuso e quindi multare Apple, ma AD OGGI Cupertino non ha dovuto pagare un centesimo nè ci sono sentenze in via definitiva che affermino quello che tu stai facendo passare per fatto. Le uniche multe che Apple ha preso dall'antitrust, e basta una banale ricerca su internet, finora riguardano altre cose (la riduzione delle prestazioni via software per far durare di più la batteria, la concorrenza sleale nei confronti dei rivenditori fisici di prodotti Apple, gli iPhone che non erano impermeabili all'acqua mentre avrebbero dovuto esserlo, la pubblicità ingannevole). Queste sono finora le colpe ufficialmente date ad Apple.
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28-10-2021, 11:15 | #379 | ||
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Google è stata sanzionata molto pesantemente per pratiche anticoncorrenziali riferite all'ecosistema Android, ma sempre nei casi degli esempi che ho fatto un paio di messaggi sopra: E' andata dai produttori e ha detto che se non avessero installato Chrome di default lei non avrebbe concesso tutti gli altri servizi relativi alla Google Experience, primo fra tutti lo store, ma anche servizi vitali a tantissime applicazioni come le notifiche GCM. I produttori ovviamente hanno accettato, perché anche se a molti avrebbe fatto piacere spingere il proprio Browser, sempre fonte di immensi guadagni grazie ai motori di ricerca, alternative ragionevoli alla Google Experience non ce ne sono. Questa bella pensata è costata a Google 4 miliardi di dollari di sanzione. Quote:
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28-10-2021, 11:16 | #380 | |
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Il "regime di posizione dominante" non esiste. |
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