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03-05-2019, 15:01 | #1 |
www.hwupgrade.it
Iscritto dal: Jul 2001
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Link alla notizia: https://auto.hwupgrade.it/news/tecno...one_82121.html
Il campionato Extreme E nasce da un'idea di Alejandro Agag, CEO e fondatore della Formula E, la prima stagione partirà a gennaio 2021 e sarà affiancata da una serie TV dedicata che servirà a far conoscere meglio agli appassionati il mondo delle gare e soprattutto delle auto elettriche Click sul link per visualizzare la notizia. |
03-05-2019, 17:04 | #2 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2001
Messaggi: 1630
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Ma alla fine poi queste auto elettriche inquinano più o meno del diesel (contando tutti i costi di produzione del veicolo / produzione dell'energia / funzionamento / smaltimento batterie)?
Perché in rete si trova di tutto... |
03-05-2019, 17:41 | #3 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2018
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04-05-2019, 06:55 | #4 | |
Junior Member
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04-05-2019, 08:13 | #5 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2018
Messaggi: 1955
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Giusto stamattina ho letto un articolo dove parlava della scarsità dei minerali rari in uso nelle batterie, e come questo protrebbe portare ad un impennata dei prezzi. Alla faccia dei prognostici della diminuzione dei costi per via della realizzazione su larga scala. La tecnologia attuale non è sostenibile, c'è poco da fare. Ultima modifica di Ragerino : 04-05-2019 alle 08:17. |
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04-05-2019, 11:15 | #6 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Messaggi: 20099
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Nelle batterie delle auto non ci sono elementi rari.
Ford, prima di valutare un investimento di 9 miliardi di $ per le auto elettriche, ha commissionato uno studio per valutare le riserve di Litio nel mondo con diversi scenari d'incrementi di vendite di auto elettriche nel corso degli anni. Lo trovate in rete, ma per farla breve, il litio non rappresenta un problema. Come non lo sono il nickel, il silicio, il manganese, l'alluminio o il ferro, che già vengono utilizzati sulle auto endotermiche. Da intendersi che l'uso di queste risorse non sarebbe maggiormente compromesso che se si continuassero ad utilizzare i motori endotermici. L'unico elemento che comporta rischi a livelli di estrazione ed utilizzo è il cobalto, tant'è che su questo si sta' concentrando da diversi anni la ricerca per ridurne drasticamente l'utilizzo nei catodi delle batterie. D'altronde è largamente l'elemento più costoso, quindi hanno tutto l'interesse a farlo (tant'è che la quotazione è di recente crollata, visto anche il diffondersi delle batterie "low cobalt") Per rendere l'idea, una Tesla S 75 di 6 anni fa', usava 11 Kg di cobalto. Una Model 3, della stessa capacità di batterie, ne usa oggi 4.5 Kg. Stessa cosa per le batterie della LG Chem. Nulla impedisce un ulteriore riduzione e/o sostituzione del cobalto con altri elementi, così come il diffondersi di batterie diverse (tipo le stato solido) Questo è uno studio canadese sul confronto endotermico vs elettrico, prendendo in considerazione tutti gli elementi: estrazione, produzione, utilizzo e smaltimento, che ho già postato più volte: https://sustain.ubc.ca/sites/default...es_Kukreja.pdf fa' molta differenza un mix energetico con l'85% da idroelettrico come il Canada, con un 30-40% di eolico/fotovoltaico di altri Paesi come il nostro, su questo ci sono pochi dubbi. Eurocap sta' definendo uno standard di confronto "ambientale" tra auto elettriche ed endotermiche, che dovrebbe prendere in considerazione tutta la "filiera", non solo l'emissione durante l'utilizzo, ma per ora non hanno pubblicato nulla. Per il riciclaggio: non esistendo uno standard unico di batterie, ogni produttore si sta' organizzando in proprio. La procedura sarà: uso nelle auto per almeno 10 anni (i produttori le garantiscono per 8-10 anni, ma non significa che abbiano quella durata) Con l'efficienza scesa al di sotto di un certo livello (diciamo l'80%), possono essere sostituite. Anche qui fa' la differenza il produttore. C'è chi cambia l'intero pacco, chi si è già organizzato per sostituire singoli "elementi", vedi Hyundai Kona. Quelle "vecchie" continuano ad essere utilizzate nei sistemi di accumulo del fotovoltaico, per qualche altro anno (esempi maggiori, Tesla e Nissan). Giunte a fine vita, verranno riciclate. Per rendere l'idea: https://www.globalfleet.com/en/taxat...%5D=BMW&curl=1
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04-05-2019, 18:19 | #7 | |
Member
Iscritto dal: Dec 2008
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04-05-2019, 21:25 | #8 | |
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Città: Prov. Venezia
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"Il ciclo di vita dei veicoli elettrici e dei veicoli a motore a combustione interna è stato analizzato in modo comparativo dividendo in cinque categorie: produzione di materie prime, fabbricazione di veicoli, trasporto, operazioni e smantellamento. L'analisi degli impatti ambientali sull'uso di energia e sulle emissioni di carbonio ha rivelato che i veicoli elettrici hanno un impatto marcatamente più basso in entrambe le categorie, specialmente nelle regioni con fonti di energia pulita come la British Columbia. Questa conclusione è stata raggiunta dopo aver preso in considerazione i maggiori oneri ambientali della produzione di materie prime e la dismissione inerente ai veicoli elettrici. Gli impatti significativamente inferiori della fase operativa hanno avuto l'effetto più forte sui risultati. L'analisi di sensibilità ha mostrato che una maggiore durata ha spostato ulteriormente il bilancio di efficienza verso il veicolo elettrico" risulta che è sempre conveniente la macchina elettrica, anche come bilancio complessivo (produzione e utilizzo del veicolo), come emissioni di CO2, poi le cose migliorano più si produce energia con rinnovabili |
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05-05-2019, 08:45 | #9 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
Messaggi: 20099
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Due punti su cui è possibile ridurre l'impatto ambientale sono la fase operativa, migliorando il mix energetico e la dismissione/riciclaggio finale.
Facile per Canada o Norvegia, con tutto l'idroelettrico che hanno, ben più difficile per gli altri. Poi ci sono le batterie stesse. Aumentare la densità di carica avrà un impatto significativo e ci sono diverse opzioni in giro tra i produttori. Penso che già entro 1-2 anni vedremo molte novità sotto questo aspetto.
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05-05-2019, 09:46 | #10 | |
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Città: Milano
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la raccontavano 10 anni fa, è stata puntualmente smentita da innumerevoli lifecycle analysis. Minima parte un paio di ciufoli, In europa il trasporto è direttamente responsabile del 30% delle emissioni e il trasporto privato è responsabile del 12% della emissione di co2 (che è un enormità considerando la varietà delle varie fonti). https://www.eea.europa.eu/data-and-m...house-gases-11 Quindi per cortesia, BASTA dire sciocchezze sul tema. Passare ad un trasporto principalmente elettrico FAREBBE UNA ENORME DIFFERENZA, e facendo questa disinformazione state facendo una scelta di campo: invece di voler far parte della soluzione, alimentate il vostro far parte del problema. Detto questo secondo me, considerando l'attenzione verso le fake news, la gente che dice SIOCCHEZZE CONCLAMATE, dovrebbe ricevere ammonizioni e alla lunga ban, soprattutto su tematiche di un certo rilievo. Anche se il mix energetico è "carbon emissions intensive" avere una flotta di autoveicoli elettrici significa MOLTIPLICARE gli effetti positivi di un cambiamento del mix energetico stesso, creando incentivi enormi al cambiamento su lungo termine.
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05-05-2019, 10:03 | #11 |
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Città: Lucca
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Considerando che la benzina e il diesel nascono direttamente nei serbatoi dei veicoli e non sono direttamente la causa di guerre per il controllo dei pozzi petroliferi, di innumerevoli disastri ambientali derivati dall'estrazione e al trasporto, nonché la principale causa di emissioni di CO2 e di aumento della temperatura del nostro unico pianeta su cui è possibile abitare, hanno ragione tutti quelli che si schierano contro il passaggio all'elettrico.
È come chi continua a fumare nonostante tutte le prove che ci sono che il fumo provoca la morte prematura.
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焦爾焦 |
07-05-2019, 07:05 | #12 | |
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07-05-2019, 11:49 | #13 | |
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Ma il carburante sintetico lo devi produrre. Il processo più pulito è l'elettrolisi da fonti rinnovabili da cui si ottiene l'idrogeno necessario, di per sè poco efficiente, da cui si ottiene l'idrogeno Poi viene "mescolato" al carbonio "captato" dall'aria (per semplificare) Poi lo devi distribuire fino alle stazioni di rifornimento. Ed infine bruciare al posto del diesel, con efficienza del 30%. A questo punto, meglio usare direttamente l'energia elettrica oppure l'idrogeno con le fuel cell. Ci sono altri sistemi di produzione dei carburanti sintetici, ma hanno una maggiore produzione di CO2. Per carità, se riuscissero ad abbattere i costi di 2-3 volte, sarebbe una buona soluzione per i mezzi pesanti, gli aerei o addirittura le navi, che bruciano la roba peggiore.
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