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27-07-2021, 07:52 | #21 | ||
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Quindi facilmente stanno all'aperto, non in una stanzetta dentro un edificio. per cui che prendano acqua (pioggia, grandine, alluvioni) non è una ipotesi così remota. Ovvio che la prendono in superficie, e saranno fatte per stare all'aperto, ma prenderanno acqua alla grande.
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27-07-2021, 10:28 | #22 | |
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Ovviamente ci sono poi anche le sale inverter e tutto è raffreddato da aria condizionata. In italia potremmo tranquillamente sfruttare le centrali telecom, ce ne sono una ogni 4Kmq in genere sono edifici di 4 o 5 piani, da 100/200mq l'uno e oggi sfruttati sol al 10/20%, per il resto sono tutti vuoti
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27-07-2021, 10:58 | #23 | |
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ma io la vedo più "in grande" nel senso che se si punta a ridurre drasticamente il fossile e passare a rinnovabili+accumulo con tipologie di batterie "nuove", mi sa che "Mwh" non bastano... Poi è vero che magari è più opportuno un accumulo distribuito come dici tu ogni pochi kmq, piuttosto che dei mega (giga) accumuli...
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27-07-2021, 13:13 | #24 |
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Anche secondo me MWh non bastano. Una centrale o più centrali fotovoltaiche da 1000 MW di picco che debba fornire con continuità energia elettrica anche durante tempo nuvoloso ha bisogno di molte ore o giorni di capacità di accumulo.
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27-07-2021, 14:19 | #25 | |
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L'italia consuma circa 330TWh/anno di elettricità. Secondo Terna se tutti i trasporti fossero ad energia elettrica i consumi sarebbero di circa 400TWh/anno. Ora per fare i calcoli diventa più complicato. I consumi notturni sono di 35TWh/anno, ipotizziamo che tutti i futuri consumi dei veicoli elettrici ipotizzati da Terna avvengano di notte arriviamo a circa 100TWh/anno (i caso peggiore). Quindi se volessimo coprire completamente i consumi notturni futuri con le batterie servirebbero 1.4GWh per centrale. Ma non ci serve accumulare l'energia per un intero anno, ma solo per la notte che quindi possiamo caricare di giorno. Quindi dividendo per 365, arriviamo a meno di 4MWh per centrale. Ovviamente sono calcoli così fatti su due piedi con alti margini di errori, ma credo che possiamo cmq affermre quale sia l'ordine di grandezza: qualche MWh, non 1000! Per coprire qualche giorno di pioggia possiamo moltiplicare per 10,ma sempre lì siamo, cmq ed fattibile. Di inverno poi affianchi alle rinnovabili le centrali a metano con ciclo chiuso idrogeno metano (senza emissioni) Metano che avevi accumulato nel resto dell'anno partendo da acqua e co2 passando per l'idrogeno.
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27-07-2021, 14:41 | #26 |
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27-07-2021, 14:51 | #27 | |
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Non puoi tenere le batterie all'esterno, hai differenze di prestazioni in base alle temperature e problemi di dissipazione termica in estate. Sono e devono essere in ambienti protetti e controllati. E poi alcuni grossi impianti esistono già ora e sono fondamentali per reggere la rete elettrica. In una rete elettrica tanta energia entra e tanta deve uscire altrimenti la rete collassa. Già ora ci sono alcuni impianti che funzionano come un polmone regolando e calmierando i deficit e gli eccessi tra immissione e consumi. A seguito delle letture vengono poi attivati dei correttori aumentando o diminuendo la produzione di energia. Vista la funzione strategica di questi impianti, gli accumulatori sono sicuramente protetti e non all'aperto. |
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27-07-2021, 15:28 | #28 | |
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Io parlo del futuro e delle batterie che servono a fare bilanciamento e polmone DI RETE quando si useranno solo fonti rinnovabili, ed ovviamente dovranno essere batterie diverse, economiche, NON soggette a forti influenze ambientali, durevoli, e chissene se pesano tonnellate, o occupano spazio, o hanno scarsa densità energetica.
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29-07-2021, 20:16 | #29 | |
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Qualunque contenitore di energia elettrica puó essere messo in corto cirtuito. Quanto impiegheranno i ragazzini a scoprire che possono farle esplodere con un pezzo di fil di ferro ? Giá ora l'uomo fa di peggio come buttare nei canali le biciclette eletriche dei noleggi solo per noia. Inoltre quello che hai detto non ha molto senso. Lo spazio ha un costo (non puoi usarlo per altri scopi), quindi le dimensioni hanno importanza. Le materie prime hanno un costo (anche solo lavorazione e trasporto) quindi il peso ha importanza. Queste due cose sono legate alla densitá energetica che quindi é importante. Ti ricordo che le normali batterie al piombo sono relativamente economiche, di lunga durata, pesanti, riciclabili e a bassa densitá energetica. Abbiamo giá quello che dici tu, ma non vengono usate. Forse perché i tuoi parametri sono sbagliati ? Solo batterie piccole, ad alta densitá energetica ed economiche possono essere utilizzate per la mobilitá delle auto e le stesse cose sono utili nello stoccaggio su larga scala perché abbattono comunque i costi. In realtá i supercondensatori sarebbero anche meglio. I parametri piú importanti per me sono il numero e la velocitá delle ricariche e la densitá perché riducono tutti gli altri costi (spazio di stoccaggio, materie prime, trasporto, manutenzione, ecc). Io non so quasi nulla dei costi di gestione industriali, ma tu ne sai meno di me. Ma se proprio vogliamo sognare ad occhi aperti invenzioni mirabolanti senza nessuna limitazione, allora, perché limitarsi alle tue fantastiche batterie. Passiamo direttamente a installare in ogni casa un generatore a fusione nucleare dalle dimensioni di un cassettiera. In questo modo non ti serve una rete di distribuzione. O il generatore al naquadah di Stargate SG-1 grande come una scatola da scarpe, anzi meglio ancora passiamo al generatore di energia di "Ritorno al futuro" in grado di generare 1,21 GW con una lattina e una buccia di banana, cosí risolviamo anche il problema dei rifiuti urbani. . Se devi sognare e inventare cose impossibili almeno fallo bene. NB. E il generatore a fusione grande come una cassettiera potrebbe anche essere plausibile. Ultima modifica di mail9000it : 29-07-2021 alle 20:49. |
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29-07-2021, 20:22 | #30 | ||||
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mi sa che non sai di cosa parli. Quote:
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30-07-2021, 07:56 | #31 | ||
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Le batterie delle auto: non sono fatte per essere caricate/scaricate molte volte. hanno un rendimento pessimo. durano pochi cicli emanano idrogeno e altre sostanze che le rilegano ad un locale ventilato o esterno. soffrono il caldo e/o freddo. in caso di rottura hai l'acido dappertutto. lasciamo stare le batterie ad acido libero e passiamo a quelle a gel sono (anche) sviluppate per accumuli fv e sostanzialmente e sostanzialmente hanno un rendimento pessimo durano pochi cicli soffrono il caldo e/o freddo. le batterie al litio stanno prendendo sempre più piede perché a fronte di un costo iniziale maggiore (che diminuisce sempre di più), compensano con un elevato numero di cicli e alto rendimento. Il peso e quindi la densità passano in secondo piano. tenete in considerazione che il FV non genera un solo ciclo di carica e scarica al giorno ma sono molti più perché può passare una nuvola o il carico potrebbe essere maggiore per qualche minuti. vengono chiamati microcicli (se non sbaglio) che vengono calcolati (quasi) come cicli interi nelle batterie ad acido ma sono (quasi) irrilevanti nelle batterie al litio |
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30-07-2021, 08:30 | #32 | ||
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Anche la sua idea di mettere le batterie all'esterno a mio avviso non ha molto senso. La citazione dei ragazzini era solo per estremizzare l'insensatezza di un parco batterie (strategico per la rete di distribuzione) esposto agli elementi e non protetto. Senza contare che basta un edificio a 2 piani per raddoppiare la superficie disponibile a paritá di terreno. E a quel punto metti anche le pareti e un tetto. . |
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30-07-2021, 08:33 | #33 | |
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come ho già detto, l'accumulo per rinnovabili ha bisogno di batterie per le quali il fattore peso, spazio, densità sono poco rilevanti, mentre contano i cicli, l'economicità, la "robustezza"...
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30-07-2021, 08:33 | #34 | |
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In realtá credo sia composto piú da condensatori che da batterie perché deve rispondere in tempo reale alle fluttuazioni tra immissione ed prelievo di corrente sulla rete. Non é lo stoccaggio del surplus di energia, quelle attualmente lo fanno con le centrali idroelettriche ripompando l'acqua nei bacini. Ultima modifica di mail9000it : 30-07-2021 alle 08:36. |
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30-07-2021, 08:49 | #35 |
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quello che tu chiami polmone direi che si chiama regolazione e dispacciamento.
da sempre "polmone" si intende accumulo e smorzamento dei picchi..
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30-07-2021, 09:56 | #36 | |
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30-07-2021, 11:10 | #37 | |
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Polmone. Tu invece parlavi di conservazione di energia rinnovabili, per successivo riutilizzo. |
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30-07-2021, 11:17 | #38 | |
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Durante la notte il suprlus di energia viene utilizzato per alimentare le pompe. Questo perché l'idrico é facilmente controllabile, puoi aumentare o diminuire la produzione molto velocemente e con buona precisione, mentre cambiare livello di produzione di una centrale termica é piú lungo, complesso e meno modulabile. Perché parli di telecom ? telecom é la contrazione di telecomunicazioni e solitamente usata per riferisi a Telecom Italia. Che c'entra con l'energia ? Enel o magari Terna. |
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30-07-2021, 17:15 | #39 | |
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Riguardo ai bacini idrici: Si lo so benissimo che oggi viene usato per il giorno notte, ma non è il modo migliore, si fa proprio perché non ci sono altri sistemi. Il Bacino aumenta la sua efficienza con l'aumentare del tempo di accumulo. Caricare e scaricare il bacino mi comporta una perdita di energia TOT (che è alta, almeno il 30 o 40% si perde), ma una volta riempito il bacino ho una quantità X di energia potenziale che nel tempo non si riduce, se la usassi dopo diversi mesi, tale energia sarebbe sempre molto vicina ad X. Di contro le batterie hanno una alta efficienza nell'immediato (>95%) ma che va a ridursi col tempo, cioè si scaricano da sole; quindi conviene usarla il prima possibile. Se voglio mantenere una efficienza così alta e di molto superiore a quella dei bacini idrici dovrò sfruttarla entro pochi giorni, per questo le batterie sono migliori per il ciclo giorno/notte.
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30-07-2021, 20:24 | #40 |
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mi sembra un'idea molto intelligente e strategica.
chissà se i manager superpagati ci arrivano...
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