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Old 31-07-2009, 09:46   #181
Ja]{|e
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Io lo vado dicendo da molti anni che l'attuale sistema in vigore nei nostri paesi non è democrazia ma una forma di oligarchia edulcorata e debitamente dissimulata e ci sono arrivato solo studiando la storia, ragionando sui fatti e ciò senza necessità di consulenze da parte di chichessia.
A parte il fatto che mi sa che non hai capito un razzo di tutto quello che è stato scritto finora comunque non tutti sono ancora così intelligenti - appunto per la mancanza finora di informazione - ma con lo stato attuale della tecnologia è possibile la comunicazione tra gli individui e la diffusione della conoscienza, anche chi non ha avuto finora la possibilità o la voglia di studiare come hai fatto invece tu. Dato che sei così scienziato, invece di vantarti dovresti cominciare a diffondere ciò che sai.
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Old 31-07-2009, 11:17   #182
Ja]{|e
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Io non sono "così scienziato", sono sempre stato appassionato di storia perchè da molto tempo ho intuito che nelle nostre esperienze passate sta scritto il nostro futuro. Accadranno, sostanzialmente, le stesse cose in un contesto diverso con sembianze diverse ma la sostanza sarà la medesima per chi la saprà vedere.
Ripeto, non tutti sono appassionati di storia, e come scritto e ribadito in vari articoli linkati, la gente spesso non è in grado nè di cercare nè di filtrare le totizie, le millemila notizie spesso distorte che vengono passate dai media, quindi per poter cambiare un po' le cose bisogna sfruttare le nuove tecnologie e la rete per poter dare la possibilità a tutti di accedere a diverse fonti di informazione.

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Da anni lo vado diffondendo su questo forum e non solo, peccato che moltissimi siano tanto abituati a servirsi del pensiero altrui che non tengono in considerazione nulla che non sia collegato ad un link con qualche sito affine alle loro intime convinzioni.
Guarda, neanche ti rispondo...

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Che, poi, io non "abbia capito un Razzo" è una tua convinzione. A me pare proprio, invece, che tu parli di cose che conoscendole solo superficialmente e, di conseguenza, non sembri in grado di collegarle ad altre che sono. ad esse, perfettamente pertinenti come lo è il concetto di democrazia rispetto il concetto di controllo delle masse.
Magari io non le conosco bene, anzi, non le conosco affatto, erano dei concetti che mi rigiravano per la testa ma non sapevo che qualcuno aveva scritto qualcosa a riguardo, anche se lo sospettavo, in quanto non ho fatto studi pertinenti a questo. Però mi sa che ti è sfuggito il fatto che qui si parlava di tutto fuorché di oligarchia, mi sa che a questo punto hai sbagliato thred, aprine un altro dove eesprimi le tue teorie perché quelle espresse qui non sono quelle che dici tu.

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P.S. Le teorie sono una cosa molto accattivante ma è sempre opportuno valutarne l'impatto con la realtà ed il primo ad applicare molti concetti che tu hai esternato è stato, guarda caso, proprio un certo ministro della propaganda del III reich per consolidare "democraticamente" una dittatura. Forse ti sfugge l'ironia che questo costituisce ma se ci rifletti bene finirai inevitabilmente, anche perchè il comunismo stesso ha poggiato le basi della sua esistenza su questi concetti, per recepirla. Sappi che oggi ritengo siamo in una condizione, per certi versi, analoga e che la finta democrazia che ha governato i nostri paesi sia vicina, per molte ragioni, al collassare ma è, forse, questione di decenni e non di mesi.
Mi sfugge l'ironia, ma su questo sono d'accordo

Ultima modifica di Ja]{|e : 31-07-2009 alle 11:20.
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Old 31-07-2009, 12:30   #183
Ja]{|e
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Se non sei appassionato di storia ti sarà molto difficoltoso comprendere effetti e correlazioni di quanto hai postato. Proprio nel nostro passato si possono valutare le conseguenze a posteriori di quanto hai postato seguendone la concatenazione rtra cause ed effetti.
Non concordo assolutamente con questo atteggiamento, di lasciare nell'ignoranza la gente ignorante invece di diffondere la cultura.

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Ma anche no perchè, dopotutto, mi hai risposto.
Mi riferivo solo a quella frase

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Semplicemente tu non riesci a collegarle ma abbi pazienza e rifletti, vedrai che finirai per comprendere gli stretti legami che per il momento ti sfuggono.

Un quadro è spesso, quando trattasi delle relazioni umane, composto da molte tessere e tutte sono legate tra loro da molteplici collegamenti e relazioni. Per comprendere devi cessare di analizzare una tessera alla volta, occupandoti dell'insieme e delle correlazioni tra le varie tessere, allora ti apparirà tutto molto più chiaro.
Ripeto, il punto non è capirlo o meno, il punto è che tu hai la tua teoria, mentre quella esposta in questo thread è tutt'altra.

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Comunque trovo, perlomeno, curioso che tu sia d'accordo su qualcosa che è parte integrante di quanto hai contestato in precedenza.
Perché, bisogna per forza essere d'accordo in toto? Oppure mi è concesso essere d'accordo su alcune cose e altre no? Proprio di questo parlano anche le teorie esposte nei link (e scusa se linko, ma quel blog esprime benissimo i concetti che avevo nella mia testa ma non sapevo come formulare in maniera efficace ed efficiente) cioè che bisognarebbe smetterla di affidarsi a un partito, a dei rappresentanti o delle ideologie, ma cominciare a pensare sottoforma di problemi da risolvere a prescindere, è il popolo che deve contribuire direttamente, non delegare ad altri con il semplice voto. Il fallimento della democrazia attuale è anche il fatto che nessuno può sentirsi totalmente rappresentato da un partito, in quanto nessun partito rispecchierà completamente i pensieri di ognuno, e ciò contribuisce alla divisione e all'isolamento, in modo da concentrare poi le decisioni e la "maggioranza" nelle mani di pochi.

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Quale ironia trovi in un simile discorso mi sfugge.
Quella di cui parli tu

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Forse ti sfugge l'ironia che questo costituisce
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Old 31-07-2009, 13:30   #184
Ja]{|e
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Dubito che tu abbia compreso il significato del passo cui ti riferisci, mi sono forse spiegato male ?. Se pensi che sia così sarò lieto di chiarire.



Una teoria deve esser compresa per poterla confutare secondo logica.




Perchè sono concetti facenti parte di un medesimo meccanismo e non è possibile disgiungerli. Il complesso può piacere o non piacere ma non è divisibile, se lo si vuole comprendere nella sua globalità, abitrariamente come si preferirebbe ed in barba a fatti dimostrati ampiamente dalla storia passata della nostra specie.

Spezzettare semplifica si i concetti ma toglie una parte di importanza basilare che è costituita dalle reciproche influenze delle varie e tante tessere di cui è composto un simile e complicato mosaico.
Ripeto, mi sembra che io parlo di patate e tu di cetrioli, non riusciamo ad intenderci... in questo senso ti ho scritto di aprire un nuovo thread per esporre le tue teorie, non dire che io non ho capito queste di questo thread. E' vero, non colgo appieno ancora i metodi di manipolazione perché non li ho mai studiati anche se li intuivo ancor prima di leggerli nero su bianco, ma non mi pare proprio che si parli di oligarchia dissimulata ed edulcorata, anzi, la teoria è l'assenza di partiti e simboli a favore della partecipazione attiva del singolo cittadino con la politica del proporre e del fare, cosa attuabile solo diffondendo l'informazione e soprattutto la conoscenza delle tecniche manipolative precedentemente esposte (ma le hai lette o sei saltato subito a conclusioni?).
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Old 31-07-2009, 15:57   #185
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Buonanotte, parlare con i sordi è difficile ma ancor più difficile è il tentare di farlo con chi, pur sentendoci benissimo, non vuole proprio ascoltare.

Le tecniche manipolative le conosco, se vuoi fare una capatina, leggendoti i miei post, nel thread che si occupa della visita dei carabinieri ai partiti che sostengono la giunta pugliese e in quello della escort superstar te ne accorgi, se sarai sufficientemente acuto e malizioso, subito.

Colgo l'occasione per salutarti, ciao.
AcutO e maliziosO?

Comunque, appena ho tempo mi faccio un giro nei thread sulle zoccole e sui carabinieri, che vedo che già sono belli lunghi e non li ho seguiti dall'inizio...
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Old 01-08-2009, 05:45   #186
Ja]{|e
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Sarà che io mi faccio influenzare da Travaglio, anche se a me piace pensare che ciò che mi frulla per la testa sono le stesse cose che lui espone così bene, ma quest'intervista quando la vidi mi era piaciuta assai, e mi pare che in questa discussione calzi a pennello:

http://www.youtube.com/watch?v=wITNoY18MNs
http://www.youtube.com/watch?v=I9xr6Ur_tM0
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Old 01-08-2009, 06:53   #187
Lilunyel
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Spezzettare semplifica si i concetti ma toglie una parte di importanza basilare che è costituita dalle reciproche influenze delle varie e tante tessere di cui è composto un simile e complicato mosaico.
Ben detto. La verità è la somma delle singole realtà che la compongono e, soprattutto, delle loro relazioni.

cit. Il vero è l'intero.

Cmq io sono tendanzialmente d'accordo con l'utente Platone nel volere un governo di filosofi (leggasi un governo tecnico al riparo assoluto da conflitti di interesse); questa democrazia è un epic fail... ogni volta che uno dei due bracci della bilancia comincia a vacillare, degenera sempre in una dittatura-soft-mediatica. Ma questa non è solo la storia recente italiana, sta accadendo in molte altre parti del mondo (pure quello occidentale, sì), pur non con questa strafottenza e sfacciataggine nostrana.
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Old 01-08-2009, 10:21   #188
Lilunyel
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@Proteus: guarda, senza arrivare agli estremi (nel bene e nel male) che hai sperimentato tu, solo dalla "pura osservazione" sono arrivato alle tue stesse conclusioni. Ovviamente l'auspicio che ho fatto è pura utopia e non ci ho mai creduto per un istante... cmq sì, in linea di massima son d'accordo con quel che dici. Tanto per citarne un altro: homo homini lupus. (ok, la "giornata filosofia" è finita. )
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Old 01-08-2009, 11:06   #189
blamecanada
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Ben detto. La verità è la somma delle singole realtà che la compongono e, soprattutto, delle loro relazioni.

cit. Il vero è l'intero.

Cmq io sono tendanzialmente d'accordo con l'utente Platone nel volere un governo di filosofi (leggasi un governo tecnico al riparo assoluto da conflitti di interesse); questa democrazia è un epic fail... ogni volta che uno dei due bracci della bilancia comincia a vacillare, degenera sempre in una dittatura-soft-mediatica. Ma questa non è solo la storia recente italiana, sta accadendo in molte altre parti del mondo (pure quello occidentale, sì), pur non con questa strafottenza e sfacciataggine nostrana.
Per eliminare ogni conflitto d'interessi, basta far sí che nessun interesse privato sia cosí forte da poter prevalere sugli altri.
Se il potere è equamente suddiviso, è assai difficile che qualcuno prevalga sugli altri.

Sul governo dei filosofi sono d'accordo solo a patto di essere io il filosofo. Assicuro di conoscere perfettamente l'idea del Buono, al contrario degli altri sedicenti filosofi .
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Old 01-08-2009, 13:22   #190
blamecanada
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Insomma, una cosa simile alla democrazia diretta, quella vera ndr, nella quale i cittadini stessi votavano direttamente le leggi proposte dal governo, si riunivano nel teatro ove andava in scena la commedia del governare, senza intermediari. Purtroppo, anche in questo ambito, le lobby avevano sempre o quasi il sopravvento, pur limitate nella quantità di danni da esse provocabili, perchè riuscivano sempre ad intortare gli ingenui boccaloni del caso.
Io non parlo del potere formale, parlo del potere effettivo.

Una lobby è un gruppo di potere. Un gruppo di potere formato da poche persone, si può formare solo se quelle persone hanno singolarmente piú potere delle altre.
Se il potere effettivo è suddiviso in modo abbastanza uniforme, l'unica lobby che si può formare è la maggioranza.
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Old 02-08-2009, 00:24   #191
blamecanada
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Permettimi di dubitarne, in teoria hai senz'altro, non ho mai inteso negarlo, ragione ma nella realtà credo che le cose stiano diversamente.

P.S. Le sottolobby formate dalle, per usare una definizione corrente nei partiti, correnti dove le metti ?. Se alcune si accordano tra loro non siamo di nuovo ad uno squilibrio ?. Inoltre il sottogruppo composto da persone con maggior potere costituisce già un embrione di conflitto d'interessi. Inutile negare che tutto scaturisce dalla nostra natura prettamente individualista ed avida.
Se il potere è suddiviso in modo tendenzialmene egualitario, qualora si formi un gruppo di potere, si nota, e gli altri hanno tutto l'interesse a combatterlo.

Se gl'interessi economici sono frammentati, vige una “concorrenza” tra i poteri, e chiunque tenti di acquisirne di maggiore oltre un certo limite si ritrova contro tutti.
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Old 02-08-2009, 12:40   #192
Ja]{|e
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La televisione e la menzogna permanente

Tutto ciò che l'italiano medio conosce, lo deve alla televisione. Ma l'italiano medio non sa che la televisione mente in modo sistematico o, se lo sa, se ne infischia e se la beve tutta. La televisione è nata per mentire e vendere fumo, è nata per fare propaganda, per soggiogare in maniera subdola le coscienze, per poterle modificare.
Chi crede di informarsi accendendo il televisore è solo un ingenuo.
Occorre sapere che la tv è sempre manipolata e maipolante e che i programmi sono progettati per un pubblico di 12 anni di età media. Questo non lo diciamo soltanto noi, ma fior di studiosi.
Ora si dà il caso che il primo ministro del nostro governo detenga il potere di tutte le reti nazionali e che lo stesso primo ministro, plurinquisito, corruttore, piduista, voltagabbana, puttaniere, stia letteralmente nascondendo la verità agli italiani. Gli esempi da fare sarebbero tanti, troppi, ma quello relativo alla ricostruzione delle zone terremotate d'Abruzzo è veramente inconcepibile. La tv mostra Berlusconi trionfale, sul tetto di una nuova palazzina a piantare la bandiera italiana (manco fosse Armstrong sulla luna) e tutti i cronisti, pseudogiornalisti, a emanare dispacci di regime sugli ottimi risultati ottenuti dal governo e sulla promessa che entro il 30 di novembre (massimo dicembre) si daranno le case ai cittadini sfollati. Quattro mesi di bugie e non sono ancora finite. La realtà è ben diversa, quattro palazzine di cemento appena costruite non dànno un tetto a 50 mila sfollati. Conoscendo Berlusconi, non ci stupirebbe sapere che quelle palazzine siano state costruite per fare da scenografia alla messinscena della bandiera italiana con le riprese dall'elicottero. L'Italia è offesa da quel gesto!
La realtà è diversa, i terremotati d'Abruzzo sono incazzati all'inverosimile, ma la tv non lo fa vedere, non mostra le proteste dei cittadini (proteste clandestine, visto che -pensate un po'- sono state vietate), non rivela il fatto che vengono sequestrati striscioni e che loschi e arroganti energumeni con occhiali neri urlano in faccia ai manifestanti 'quello che bisogna fare lo decidiamo noi, è chiaro'?.
E' tutta una menzogna, in cui gli italiani vivono beati e beoti. Tutto è falso, anche le cifre dell'ISTAT, anche le informazioni circa il numero degli studenti bocciati (più alto, secondo il Ministero, ma solo per giustificare la severità di una 'riforma' che, in verità, è stata severa soltanto con i lavoratori della scuola, mandandoli a spasso con un calcio in culo). False sono le informazioni, le promesse di Berlusconi e tutti i dati emanati dalla televisione. Persino le notizie di cronaca non rivelano il vero stato del Paese, poiché i direttori dei TG scelgono ad hoc le notizie, in base a quel che conviene al governo. Allora, ad esempio, si cercano con il lanternino notizie di stupri commessi da stranieri per giustificare una legge anticostituzionale con ronde annesse. Si nascondono i morti sul lavoro per far sembrare che in Italia non esista il problema. In compenso, se muore un militare, la prima pagina è sempre garantita, come minimo!
E' tutto falso, signori! Le interviste sono montate ad arte, tagliando le parti sconvenienti, eliminando testimonianze scomode o piazzandole in punti di facile rimozione cerebrale.
E che dire di questa fantomatica pandemia da influenza suina -che suina non è più- e contro la quale la tv sta vendendo terrore (e vaccino) a tutto spiano? A tal proposito, per inciso, abbiamo realizzato delle VERE interviste su questo argomento, per vederle cliccate QUI.
La televisione dipinge un paese di tette e culi, dove ogni prostituzione è lecita per far carriera, salvo ingerenze clericali e scomuniche papaline (ma mai rivolte al vero puttaniere d'Italia).
Nota a piè di pagina: non è un caso se gli studi televisivi di tutto il mondo, quando c'è un golpe o una guerra, vengono immediatamente occupati militarmente e gestiti dalle autorità preposte alla propaganda. Una propaganda che sostituisce quella precedente. Una menzogna che sostituisce quella precedente. Avanti così, italiani imbecilli!
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Old 02-08-2009, 13:12   #193
monkey.d.rufy
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Old 02-08-2009, 13:49   #194
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Benvenuto nel thread dei paranoici

Siamo in Democrazia, Sei Tu lo “Strano”
come controllare le masse nei sistemi democratici, i video

http://www.youtube.com/watch?v=c_rUgh-r7xo

PARTE OTTAVA: LE INGIUSTIZIE NON CI SPAVENTANO PERCHE' CI DICONO CHE SIAMO IN DEMOCRAZIA. Chi riesce a capire l’ingiustizia e la mancanza di libertà del regime è fatto sentire “strano” e tutti gli altri sono “normali”. In questa maniera, anche quando c’è una maggioranza di persone che vede l’ingiustizia, tende a ribellarsi poco, e non in pubblico.

ARTICOLO ORIGINALE >> http://www.hwupgrade.it/forum/showpo...77&postcount=4
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Old 02-08-2009, 14:51   #195
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Scusami sai, ma a cosa credi debba le sue conoscenze l'americano medio ?, l'inglese medio, il francese medio, il tedesco medio ? etc etc etc. La realtà e che l'italia non è ne meglio ne peggio degli altri paesi, è un poco diversa perchè vi abita gente un poco diversa ma la sostanza di base è sempre la stessa.

Se, invece, credi che l'informazione sia asservita agli interessi della casta dominante solo in italia significa solo che non hai esperienze estere significative.
No, no, io credo che tutto il mondo sia messo più o meno così, non ho esperienze in merito, ma sono convinta che america, teteschia, sfizzera, francia, ecc.. non siano messi tanto meglio, (penso che forse i paesi scandinavi se la cavino un po' meglio), forse in Italia la cosa è più evidente ma credo che tutto il mondo è paese...
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Old 09-08-2009, 20:11   #196
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La nuova censura
sabato, agosto 08th, 2009 | Author: ale drago

Giuditta - http://tuttouno.blogspot.com/

Titolo originale: Télévision: de l’info sans infos

La nuova censura

Il principio di base della censura moderna è di mischiare le informazioni essenziali con una miriade di informazioni insignificanti diffuse da altrettante reti dal contenuto simile.
Questo permette alla nuova censura di conservare le apparenze della diversità e della democrazia.
Questa strategia di diversità si applica innanzi tutto ai telegiornali, prima fonte pubblica dell’informazione.

L’informazione senza informazioni…

E’dagli anni ‘90 che i telegiornali non contengono quasi più nessuna informazione. Si chiamano sempre “telegiornali” ma sarebbe più giusto chiamarli “riviste”.
Un TG contiene una media di 2-3 minuti d’informazione. Per il resto sono solo servizi su aneddoti, fatti diversi, inchieste “people”, reality-show della vita quotidiana.

…Censura senza censori

La finezza della censura moderna risiede nel fatto che non ha censori. Questi sono stati sostituiti con efficacia dalla “legge del mercato” e dall’ “indice di ascolto”. Dal semplice gioco di condizioni economiche abilmente create, le reti televisive non hanno più i mezzi per finanziare un vero lavoro giornalistico, mentre allo stesso tempo, le inchieste “people” ed i reality show fanno più audience con minore investimento.

Anche i fatti importanti vengono trattati in modo “people”, ridotti e minimizzati ad una visione molto ristretta rispetto alla realtà. Ad esempio, per una riunione internazionale al vertice, si vedrà l’intervista al capo cuoco in carica, immagini di sfilate di limousine e di saluti ufficiali, però nessuna vera informazione riguardo ai temi dibattuti dai capi dello Stato. Ugualmente un’attentato verrà trattato con delle inchieste popolari sul luogo del dramma, con le impressioni e testimonianze della gente o l’intervista dei membri delle squadre di soccorso o dei poliziotti.

A questa serie di fatti insignificanti si aggiungono lo sport, i fatti diversi, filmati bucolici su paesini della profonda Italia, senza dimenticarci delle pubblicità mascherate da prodotti culturali lanciati da una campagna promozionale (spettacoli, film, libri, dischi,…).

Un’informazione destrutturata per una memorizzazione minimale

Tutti gli psicologi e i neuroscienziati sanno che la memorizzazione delle informazioni viene sempre realizzata dal cervello in modo ottimale quando queste vengono presentate in un modo strutturato e gerarchico.

La strutturazione dell’informazione è uno dei principi fondamentali insegnati a chi studia giornalismo.

Da più di 15 anni i telegiornali fanno esattamente il contrario, infilando disordinatamente soggetti completamente diversi e di importanza variabile (fatto diverso, un po’ di politica, sport, un tema sociale, altro fatto diverso, ancora della politica, etc…) come se lo scopo di tutto ciò fosse di ottenere dal pubblico una pessima memorizzazione. Una popolazione colpita da amnesia è difatti molto più facile da manipolare…
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Old 09-08-2009, 22:57   #197
FabioGreggio
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Scusami sai, ma a cosa credi debba le sue conoscenze l'americano medio ?, l'inglese medio, il francese medio, il tedesco medio ? etc etc etc. La realtà e che l'italia non è ne meglio ne peggio degli altri paesi, è un poco diversa perchè vi abita gente un poco diversa ma la sostanza di base è sempre la stessa.

Se, invece, credi che l'informazione sia asservita agli interessi della casta dominante solo in italia significa solo che non hai esperienze estere significative.
In ogni paese il potere influenza i media.
In Italia il potere ha tutti i media.

E' leggermente esagerato il concetto rispetto alla "media" degli altri paesi.
A meno che tu non mi dimostri che Sarkozy è proprietario di 3 Tv, ne controlla altre 3, legifera per se e ha almeno 3 testate di giornali, come la Merkel e Obama.

ma de che stai a parlà, a Protte....

fg
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Old 13-08-2009, 11:59   #198
Ja]{|e
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L’Italia sta diventando una grande Setta?
di Marco Canestrari

ANALOGIE FRA LE SETTE A CONTROLLO MENTALE E LA VITA AL GIORNO D’OGGI

Conosciamo bene, dai fatti di cronaca, l’enorme potenzialità distruttiva delle sette. Che siano culti Satanici, commerciali, politici o psicologici, quando l’organizzazione è strutturata per permettere il controllo del pensiero, facilmente il gruppo sfocia in comportamenti malsani e antisociali. Nei casi più comuni i membri vengono sfruttati e alleggeriti dei loro beni materiali, a volte si evidenziano episodi di violenza, e nei casi più estremi, il completo distacco dalla realtà e le tragedie dei suicidi di massa. Di metodi per modificare il pensiero e il comportamento se ne conoscono fin dall’antichità. Dai tempi dei Cinesi, passando per le sperimentazioni innovative degli anni 60 e poi 70 fino ai giorni d’oggi, le tecniche di controllo mentale hanno fatto degli enormi passi avanti.
In breve, anche i metodi più moderni e sofisticati si basano sui seguenti principi di base:

CONTROLLO DELLA COMUNICAZIONE E DELL’INFORMAZIONE

Il controllo della comunicazione è l’aspetto fondamentale per riformare il pensiero. Controllando l’accesso alle informazioni si restringe la capacità individuale della persona di pensare autonomamente. La gente viene intrappolata dalle sette perché viene loro negato l'accesso alle informazioni critiche di cui ha bisogno per valutare la sua situazione. Il linguaggio è caricato e spietatamente valutativo e le frasi sono di forte divisione: brevi, riduttive e facilmente memorizzabili. Ci sono dei termini “cattivi” che si usano per rappresentare qualsiasi cosa esterna all’ideologia del gruppo che, naturalmente, deve essere rifiutata. Si evita deliberatamente il diffondersi di informazioni non consone al modello della setta e spesso si distorcono le informazioni per renderle più accettabili. Si scoraggia lo scambio libero di informazioni: I leader delle sette reprimono le contestazioni e le domande relative al sistema. Si rende difficile l’accesso alle informazioni non-setta mentre si utilizza estensivamente la propaganda autoprodotta dalla setta.

La diffusione di informazioni libere e individuali è in assoluto una delle principali armi contro le sette.

BASI DEL CONTROLLO DEL PENSIERO

L'ideologia e i modelli di vita imposti sono interiorizzati come "La Verità". Le informazioni in entrata vengono filtrate dalla dottrina, che spiega anche cosa si deve pensare dell’informazione esterna alla setta. La persona può avere soltanto pensieri positivi riguardo al gruppo. Si rifiuta l’analisi razionale e il pensiero critico a favore delle emozioni più facilmente manipolabili. Il Leader di un gruppo distruttivo non considera mai legittimi o utili i sistemi di credenze diversi dal suo. Secondo il leader, non esistono mai problemi. E se qualcuno sente un problema la colpa è sempre sua, mai del leader o della dottrina, e il singolo membro se ne deve assumere tutte le responsabilità e lavorare più duro.

CONTROLLO EMOTIVO E SFRUTTAMENTO DELLE PAURE

Allo scopo di mantenere un forte controllo, le sette intimidiscono, inducono sensi di colpa, vergogna e paura sempre nella stessa maniera. Ci sono due modi per manipolare la paura: il primo è creare un nemico esterno (noi contro loro) che ci minaccia; il secondo è la paura di ciò che accade se non si riesce a rimanere ai livelli del modello di vita imposto. L’atmosfera che si crea suggerisce un solo modo di essere, per questo è molto importante vedere costantemente dei modelli da imitare. Una persona plagiata da una setta ha sempre queste paure: Paura di degli svantaggi nel pensare in modo diverso dal gruppo, paura del mondo esterno alla protezione del gruppo e dei nemici minacciosi, paura della disapprovazione se non si riesce nelle regole imposte dal leader.

LA DINAMICA CENTRALE: DEMARCAZIONE BUONI E CATTIVI

Per il leader è fondamentale proporre contrasti stridenti fra chi è membro e chi invece non si adatta ai modelli della dottrina o non ubbidisce alle leggi imposte. Solo il mondo interno al gruppo è “buono”, il resto è cattivo e minaccioso e va evitato e ridicolizzato. Se si vuole un certo grado di sicurezza, è meglio rimanere nell’ambiente protetto del gruppo. L’ideologia dell’organizzazione definisce il bene e il male e qualsiasi cosa venga fatta in nome di questo “bene” è morale. La dottrina, in nome del bene dei membri, impone leggi e regolamenti sempre più rigidi e l’obbligo di obbedienza. Nei casi più estremi la dottrina promulgata è più importante della persona e spesso, il fine giustifica i mezzi. Mentire e ingannare, spesso sono mezzi leciti. Solamente le idee, sentimenti ed azioni coerenti ai provvedimenti della setta sono buone, mentre la coscienza individuale non è affidabile e va scoraggiata. I culti a controllo mentale più distruttivi cercano di “trasferire” l’immagine del leader sui membri, ingaggiando una guerra a tutto campo contro l’impurità e il diverso. Tutto ciò viene portato avanti spingendo il modello da raggiungere (costumi, lavoro, norme di vita) sempre più avanti, richiedendo che la persona si sforzi continuamente, con la paura di non farcela, verso un fine inesistente ed estraneo alla condizione umana. La dottrina tiene sempre i membri sottoposti a frenetiche attività in modo che, durante la giornata, non abbiano abbastanza tempo ed energie per la riflessione libera su ciò che gli accade. A causa dell’impossibilità di raggiungere un fine a questa rincorsa, la persona vive in una costante vergogna e paura delle conseguenze, spesso dando la colpa alla sua incapacità di vivere secondo questi criteri. L’organizzazione decide il pegno da pagare per chi non riesce a rimanere dentro la dottrina, usa così la paura e il senso di colpa per manipolare i membri. Questa persona si sente incapace di scappare da forze che vede più potenti di se stessa. Il modo di trattare con loro è di adattarsi. Impara ad anticipare i problemi con l'organizzazione e a manipolare gli eventi per evitare di incriminare se stessa. L’unico modo per sollevarsi da questa colpa e da questo enorme stress che si accumula è denunciare con grande ostilità le “impurità” degli altri che vengono sempre viste come provenienti dal mondo esterno.

Muore così ogni tipo di intelligenza individuale a favore del pensiero di gruppo guidato dalle paure.

DISTACCO DALLA REALTA’

In queste condizioni, si perde completamente l’oggettività sul mondo. Non si hanno più strumenti per distinguere il vero da ciò che ci dice la dottrina, perché più nulla viene misurato con questo metro di giudizio. Infatti l’unico elemento importante diventa la funzionalità verso i modelli da raggiungere. Più questi punti sono chiaramente visibili, più il gruppo attua il controllo sulla libertà individuale e si avvicina ad una ideologia totalitaria con tutti i suoi pericoli. Ricordate... un gruppo non deve essere necessariamente religioso per tenere un comportamento da culto settario. I gruppi con obblighi pressanti possono essere commerciali, politici o psicologici.

PERSONALITA’ DEI LEADER

E’ evidente che quasi tutti i capi di sette hanno disturbi della personalità antisociali e complessi di inferiorità. La necessità spasmodica di ricchezze materiali è solo lo specchio di quello di cui veramente hanno bisogno: attenzioni e potere. Col passare del tempo sviluppano il bisogno di sempre maggiore potere e questa brama diventa una dipendenza estrema. Un aspetto molto pericoloso di queste persone è la loro instabilità psicologica. La maggioranza crede veramente alla loro stessa propaganda, di essere “Toccato da Dio”, o in alcuni casi, di essere la reincarnazione di Gesù ed Elvis Presley contemporaneamente. Un aspetto fondamentale è il flusso di potere organizzativo. Se i consigli direttivi sono sostanzialmente asserviti al leader allora la struttura non permette controlli ed equilibri. La vera struttura è a forma piramidale con il leader della setta come capo onnipotente. Se il potere è centralizzato e controllato dal capo, allora il gruppo ha i presupposti per essere una setta distruttiva. Se chiedete a qualsiasi membro attivo di una associazione, se il suo gruppo è una setta o no, ovviamente tutti vi risponderanno di no. Per riconoscere se un organizzazione è una setta a controllo mentale, l’esperto Steven Hassan, consiglia una serie di domande dirette a cui si richiede una risposta precisa. Siccome i membri sono addestrati ad evitare il pensiero negativo nei confronti del gruppo, spesso non riceverete risposte dirette ma solo contro domande. Se il reclutatore non vi risponde in modo chiaro, conciso, diretto allora state certi che nella sua risposta c'è qualcosa di storto. Ecco le domande più significative:
  1. Il tuo gruppo ha un capo generale? Qual è il suo passato? Ha mai avuto precedenti penali?
  2. Puoi dirmi il nome di tutte le altre organizzazioni collegate a questo gruppo?
  3. In che cosa crede il tuo gruppo? Crede che il fine giustifica i mezzi? In certe circostanze giustifica la bugia?
  4. Ti sei mai messo a chiacchierare con un ex membro per cercare di scoprire i motivi per cui se n'è andato? Se non l'hai fatto, perché?
  5. C'è qualcuno che considera controverso il vostro gruppo? Se esistono critiche al vostro gruppo, quali sono le obiezioni principali?

"Il potere tende a corrompere, e il potere assoluto corrompe in modo assoluto" - Lord Acton
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6. Repressione: Paura di Pensare

L’UTILIZZO DELLA FORZA




"Non credo che i governi intendono fare qualcosa per porre fine alla paura, La paura è un capitale tremendo per i politici ed i mercati commerciali." - Z. Bauman 2008

Abbiamo già visto molte delle tecniche conosciute in sociologia, marketing e statistica per controllare le masse nei sistemi democratici moderni, ora approfondiremo un aspetto fondamentale che è presente in tutte le forme conosciute di controllo politico ed economico: LA PAURA.



Nei regimi democratici, al contrario delle dittature totalitarie, si ha bisogno della “accondiscendenza” delle masse verso i provvedimenti e i modelli imposti dal regime. Ma come si fa ad ottenere che la massa stessa chieda di venire controllata con la forza? Come si può fare in maniera che la massa accetti che vengano represse le forme organizzate di dissenso dal modello imposto del regime, tenendo isolate le ideologie dannose all’immagine del leader? Presentata in questi termini non si può! Infatti nessun individuo, neppure nelle dinamiche degli impulsi elementari delle masse, vuole essere soggiogato. Ma c’è un istinto più forte di quello della libertà, di fronte al quale, ogni altro desiderio diventa secondario: La Paura per la propria Sicurezza. Accettiamo di buon grado una limitazione della libertà di fronte ad una emergenza per la nostra vita.

Vediamo in che maniera un regime democratico che già controlla parte della politica, dell’economia e dei media, può accentrare, con gli anni, anche il potere di imporsi con la forza.

SIAMO IN PERICOLO, AIUTO!



La massa, per essere manipolata, deve percepire costantemente una situazione di minaccia fino a reagire in cerca di maggiore protezione. Quindi i media devono promuovere, negli anni, un massiccio bombardamento di notizie che diffondono un senso comune di insicurezza. Il paese deve essere vissuto come un luogo pieno di pericoli: gang giovanili, bullismo, ladri, assassini e stupratori vanno sempre bene.

Più la massa è impaurita, più saranno gestibili le sue reazioni istintive.
Il terrore di venire aggrediti o derubati, di diventare poveri e l’incertezza per il futuro accentuano la reazione di isolamento dall’”altro” e ci aizzano verso politiche repressive e di sicurezza. Il Leader, dopo qualche mese, farà la parte del nostro salvatore in nome della concretezza e dell’efficienza. Accetteremo di aumentare il potere del leader, di promuovere le forze dell’ordine e militari, anche rivalutando la loro immagine tramite la televisione e i media.



Ecco il nocciolo: Una volta che deleghiamo al leader sempre più potere di controllare e reprimere con la forza, non abbiamo più la facoltà di diversificare la delinquenza, dal dissenso verso il regime. Così il potere che abbiamo tanto voluto accentrare nelle mani di chi ci comanda, viene usato per forzarci a non generare proteste né idee dannose al regime.

PAURA DI PENSARE

http://www.youtube.com/watch?v=_t89sCNJnlQ
Esempio di come può venire presentata una protesta



Le manifestazioni vengono presentate da “inutili carnevalate” fino a “strumenti di guerriglia”. In TV vengono fatti vedere i danni causati dalla violenza dei manifestanti, i passanti colpiti, il bambino che piange, e spesso, i poliziotti feriti. La massa deve sentirsi spinta a chiedere maggiore forza dalle autorità competenti e deve concludere che manifestare non conviene ed è pericoloso, perché può trovarsi facilmente invischiata nella giusta reazione delle forze dell’ordine verso la violenza e l’inciviltà di chi manifesta. I motivi della manifestazione vengono presentati in secondo piano e alcune parole sostituite: Ad esempio “Disobbedienti” è più incisiva che “Pacifisti”.



Ogni possibile espressione di dissenso dai provvedimenti del regime viene rivista dai media e impacchettata come “negativa” o “minacciosa”. Si diffonde la paura di esprimere il proprio dissenso in pubblico, anche singolarmente. Chi esprime un’opinione che danneggia l’immagine di un potente, con un cartello o con un megafono, come sancito dalla costituzione, viene fermato ed allontanato dalle forze dell’ordine. I sindacati vengono indeboliti. Gli scioperi vengono resi virtuali o presentati come fonte di disagio per il paese, si evidenzia l’aspetto dannoso e stressante della mancanza del servizio piuttosto che spiegare le ragioni della protesta.



I Leader stessi, nei regimi dittatoriali, parlano con autorità e aggressività, spesso con minacce indirette o incutendo paure. Non è raro vedere un leader rivolgersi ad un giornalista o ad un magistrato fuori dal coro con frasi tipo: “né parlerò sicuramente in parlamento!”, “questa sua azione rimarrà una macchia nella sua carriera!”, “Vergogna!”, fino a far sentire ai giornalisti una mancanza di tranquillità nel proprio posto di lavoro.



In sostanza, un costante clima di terrore dove ognuno è sospettoso dell’altro e nessuno comunica è attualmente il modo più potente per perseguire obiettivi economici e politici. Il Potere di proteggere, viene usato da chi governa, come potere di reprimere il dissenso, e la guerra diventa la soluzione a tutti i nostri mali.



“Solamente le azioni coerenti all'ideologia sono buone. Tutte le 'impurità' sono viste come originate dall'"esterno" (il mondo). Quindi, uno dei modi migliori per sollevarsi dal peso della colpa è di denunciarle con grande ostilità. Alla fine questo porta all'epurazione degli eretici, all'odio di massa e alle guerre sante. Il gruppo punterà il dito contro gli errori di tutti gli altri impianti di credenze, mentre pubblicizzerà la sua propria purezza.” - Jan Groenveld
I pericoli inventati, la paura e la politica del regime
Scritto il 23 marzo 2009

Il risultato della disinformazione, l’assenza di notizie sulla diminuzione dei reati in Italia ha prodotto una percezione falsata della realtà da parte dei cittadini.
pauraUna ricerca condotta da Anci e Cittalia ha analizzato 600 ordinanze comunali rese possibili dal decreto del ministro Maroni e valutato le razioni degli italiani rispetto alla questione ’sicurezza’.

La metà dei residenti delle grandi città dichiara di aver modificato, almeno in parte, le proprie abitudini di vita a causa della percezione di insicurezza. Più della metà degli interpellati ha espresso la convinzione che il problema della sicurezza è destinato ad acuirsi nel futuro, con il diffondersi di condizioni di povertà e disagio.

Come InviatoSpeciale ha reso noto nell’articolo dedicato alle valutazioni della Gunta delle Camere penali sull’attività legislativa del governo, si tratta di sensazioni indotte dalla propaganda del centro-destra e rafforzate da una pessima informazione diffusa da numerose emittenti televisive e dagli moltissimi organi di stampa.

Nel documento dei penalisti si leggeva: “I dati ufficiali diffusi dal Ministero dell’Interno danno conto di una costante e progressiva diminuzione del fenomeno criminale sin dal secondo semestre dell’anno 2007. Nell’anno 2008 gli omicidi volontari sono al minimo storico, i furti sono diminuiti del 39,72 per cento rispetto all’anno precedente, le rapine del 28,8, l’usura del 10,4, la ricettazione del 31,6, il riciclaggio del 5,8, le minacce del 22,1. Diminuiti anche estorsioni e danneggiamenti. Sempre gli stessi dati ci dicono che anche i reati di violenza sessuale sono diminuiti: meno 8,4 per cento. Non solo, la maggior parte degli “stupri” si consuma entro le mura domestiche: i dati relativi al 2007 ci dicono che il 69,7 per cento è opera di partner, il 17,4 di un conoscente e solo il 6,2 è opera di estranei. La sicurezza delle persone è dunque oggi maggiormente assicurata rispetto al passato e se un bisogno di sicurezza emerge esso sta nell’assicurare la tutela delle donne dalle offese delle persone a loro più vicine”.

A causa del martellamento demagogico sull’insicurezza, la maggioranza degli interpellati ritiene che lo Stato centrale abbia la primaria responsabilità in ordine alla sicurezza e in modo specifico alla microcriminalità.

Per comprendere quanto sia ‘politico’ e non ‘reale’ il problema della sicurezza, proprio alla luce dei dati sulla flessione del numero dei crimini, si nota che il 67 per cento delle ordinanze sono state prodotte da amministrazioni del Nord Ovest e del Nord Est (rispettivamente il 40,3 per cento e 26,4), cioè in zone nelle quali il partito di Bossi è molto forte.

Molto basso il numero di ordinanze nelle isole ed al centro-sud. Solo il 6,7 per cento nel primo caso , mentre al centro sono l’11,7 e al sud il 14,9 del totale.

La volontà di allarmare, per costruire un clima di paura e permettere su questo un’espansione del consenso elettorale legato alla presunta ‘attività di contrasto’ del centro-destra contro i ‘criminali’ è alla base di una politica che sta riducendo progressivamente le libertà personali dei cittadini.

Leggendo i dati dell’indagine si scopre che da quando il decreto del ministro dell’Interno è entrato in vigore, lo scorso 5 agosto, il tema maggiormente regolato dai primi cittadini è stato il divieto di prostituzione (16 per cento), seguito dal divieto di consumo di somministrazione di bevande (13,6 per cento), dal vandalismo (10 per cento) e dall’accattonaggio (8,4 per cento).

In nessun modo questi provvedimenti incidono sulla tratta delle ragazze e sul loro sfruttamento, sulla diminuzione del fenomeno del consumo di alcool e stupefacenti tra i giovani o sulla protezione dei più deboli, costretti da crisi e povertà e mancanza di lavoro a chiedere l’elemosina.

Solo che i cittadini ‘vedono’, dopo roboanti campagne di disinformazione, i sindaci ‘intervenire’ e, senza essere contemporaneamente informati sulla realtà dei fatti, trovano le misure opportune.

Secondo l’indagine, è la Lombardia la regione in cui si registra il maggior numero di ordinanze: in 82 comuni (il 5,3 per cento dei comuni lombardi) sono stati emessi 144 provvedimenti.

Interessanti i dati di Emilia Romagna, Toscana e Veneto, dove, pur essendo stato emesso un numero assoluto inferiore di ordinanze (rispetto alla Lombardia), si registrano percentuali più elevate di coinvolgimento dei comuni. Infatti, il 7,6 per cento dei comuni emiliano-romagnoli, il 7,7 dei comuni toscani e l’8,6 di quelli veneti hanno assunto provvedimenti in materia di sicurezza sulla base della legge e del decreto del ministero dell’Interno.

In questo caso si nota come, almeno per Emilia Romagna e Toscana (dove le amministrazioni sono in larga misura del centro-sinistra), la campagna di disinformazione abbia coinvolto anche i partiti di opposizione, spingendoli (per evitare di perdere voti) verso la deriva imposta da Lega e Pdl.

Oltre l’80 per cento degli intervistati, secondo la ricerca condotta dall’Anci, non esita ad attribuire al corpo della polizia municipale un ruolo importante nel dare maggiore sicurezza ai cittadini, ma i pareri si dividono sulla finalizzazione dell’intervento tra chi vorrebbe vedere rafforzato l’intervento sul fronte della sicurezza e l’ordine pubblico (39 per cento), chi ritiene che sia più opportuno lasciare questo compito alle forze dell’ordine per dedicarsi alla sicurezza stradale e alla mobilità (33), chi infine ritiene che i vigili urbani debbano occuparsi specificamente del disordine urbano e della insicurezza (25).

Non piccolo il numero dei cittadini che si sentirebbe disposto ad “armarsi per poter provvedere da solo alla propria difesa” (il 9,3 per cento degli intervistati) o a partecipare a “ronde di cittadini contro la criminalità” (9,2 per cento).

A dominare è la preoccupazione per i furti in appartamento, con percentuali più alte rispetto alle grandi città, così come avviene anche per il problema delle truffe agli anziani. Come già visto nelle aree metropolitane, le differenze tra nord e sud del Paese si avvertono fortemente anche nei profili di insicurezza dei piccoli comuni: al Nord tra i problemi maggiormente avvertiti vi sono il problema dell’immigrazione e la presenza di comunità Rom e Sinti, mentre al Sud fanno sentire il loro peso l’usura e le estorsioni.

Il fatto singolare è che il contrasto al crimine organizzato e le mafie, poco trattati dagli organi di stampa e non nell’agenda del governo, non risultano ‘preoccupanti’ per i cittadini del nord (meno al sud, dove la realtà è talmente invadente da non poter essere nascosta). Conseguenza delle politiche a contenuto razzista, in alcune aree del centro-destra nel Nord si individua in migranti e popolo romanì un fattore di allarme. Che si sospetti sia Milano la capitale del riciclaggio in Italia non interessa a nessuno.

Anci e Cittalia, attraverso un questionario, hanno anche raccolto il punto di vista dei sindaci di 109 comuni rappresentativi di tutte le Regioni, per comprendere quali siano gli interventi per la promozione della sicurezza urbana considerati prioritari per il territorio da loro amministrato.

Tra le priorità d’intervento segnalate dai primi cittadini ci sono il rafforzamento della polizia locale e l’adeguamento tecnico strumentale della stessa (35,9 per cento), gli interventi di riqualificazione urbana e contrasto al degrado (25,2 per cento), la prevenzione sociale e l’educazione alla legalità (24,8 per cento) e il sostegno alle vittime dei reati (14,3 per cento). È stata infine realizzata, nel mese di gennaio scorso, un’indagine campionaria sui residenti delle grandi città italiane, proseguendo così il lavoro di ricerca già avviato con un’indagine sulla percezione dell’insicurezza nei piccoli Comuni. Secondo i residenti delle grandi città l’insicurezza è dovuta innanzitutto al cattivo funzionamento della giustizia (36,7 per cento), mentre viene percepito in modo molto meno pressante il tema della insufficienza delle forze di polizia (17 per cento) e anche il problema, sia pure sentito, dell’immigrazione (24 per cento). A seguire, le cause dell’insicurezza sono la “mancanza e la precarietà del lavoro” (36 per cento), e l’aumento delle diseguaglianze e la crisi economica (26 per cento) a conferma di un senso di incertezza che mette assieme, nella vita quotidiana, i problemi dell’ordine pubblico e quelli della sicurezza sociale.

Da questi ultimi dati si possono desumere altre considerazioni di grande interesse. Nonostante la presante campagna disinformativa, una percentuale di realtà condiziona le valutazioni degli intervistati. La campagna contro i giudici (legata alla necessità di limitarne l’indipendenza) e il presunto ‘allarme migranti’ hanno prodotto effetti, ma la crisi, la mancanza di opportunità e lavoro (fatti oggettivi) rimangono tra le cause che producono insicurezza. Tuttavia, i cittadini non traggono conseguenze ‘politiche’ dalle insicurezze reali, anzi si rifugiano in quelle ‘indotte’ offrendo all’esecutivo ed ai partiti che lo conpongono maggior consenso.

Nelle 11 città prese a campione, la precarietà lavorativa ed economica (32 per cento) fa comunque più paura della microcriminalità (30 per cento). Complessivamente, l’insicurezza economica (intesa come precarietà lavorativa e timore per la perdita del proprio attuale tenore di vita) pesano per il 50 per cento sulle paure dei cittadini. La maggioranza dei cittadini di Venezia (81 per cento), Cagliari (77), Firenze (62), Genova (55), Milano (52) Torino (51) e Bologna (51) considera la sua città un luogo molto o abbastanza sicuro.

In altri casi, città verso le quali la campagna dei media e del governo è stata più insistente o dove il contrasto al crimine organizzato non riesce a limitare il controllo del territorio, invece prevale la percezione di insicurezza: Roma (55 per cento), Bari (62), Palermo (70) e Napoli (91).

Infine, i cittadini residenti nei piccoli centri individuano nel cattivo funzionamento della giustizia il principale fattore che alimenta l’insicurezza. Però attribuiscono un forte peso anche all’influenza esercitata dai mass media nell’alimentare questa percezione. Sulle azioni da intraprendere, i residenti dei piccoli centri indicano come prioritari la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti e il problema del contrasto alle bande giovanili, con un giudizio assai simile a quello espresso dai residenti delle grandi città.

Analizzare i dati è sempre molto complesso ed ovviamente le deduzioni sono opinabili. Però è sempre più indispensabile rflettere sul come dietro la precezione ‘dell’emergenza sicurezza’ si stia sviluppando una politica di forte restringimento delle libertà personali e dei diritti civili dei cittadini. In un contesto nel quale si cerca di limitare i poteri diffusi per poterli concentrare in ambiti ristretti.

Gli italiani ’spaventati’ diventano allora ‘diponibili’ ad accettare provvedimenti che probabilmente troverebbero inconcepibili se fossero meglio informati e così il goco è fatto. In questo panorama la responsabilità dei media è enorme e non sembra possibile porre argine all’esplodere immotivato della ‘nera’ tra le notzie, mescolata ad un ‘gossip’ permanente che invece di raccontare la realtà ne mostra solo una parte, per altro deformata. E il regime avanza.
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Old 22-08-2009, 11:31   #200
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ABC Dell’Intelligenza Collettiva

Questi strumenti misteriosi


Abbiamo già visto che se vogliamo veramente partecipare alle questioni della società moderna allora dobbiamo agire senza uniformarsi. Ma come sono fatti questi strumenti misteriosi e utopistici per cooperare nella diversità?

Immaginiamo un paese dove la maggior parte delle persone vive un ingiustizia comune e le risorse generali possono essere gestite solo da pochissimi. Le informazioni che arrivano ai singoli cittadini sono filtrate dell’alto. La popolazione è tenuta divisa in fedi, partiti e ideologie varie, e distratta dalle questioni fondamentali. La soluzione a questi problemi comuni richiede sempre la coordinazione di una certa quantità di risorse e la diffusione di consapevolezza e competenza. Nei tempi antichi, le risorse sparse per il paese non potevano essere facilmente coordinate, e anche se qualcuno aveva la competenza necessaria, difficilmente poteva diffonderla. Quindi i problemi dello sfruttamento di intere popolazioni richiedevano dei lunghi periodi per essere risolti. Oggi c’è la rete. Se in un paese del nord Italia c’è un gruppetto di persone che sanno organizzarsi perfettamente e muoversi sul territorio, al centro un gruppetto piccolissimo che sa fare molto bene informazione e lontano, al sud, una persona sola che conosce la soluzione migliore… Cosa accade se queste persone hanno la possibilità di comunicare insieme e insegnare le reciproche competenze? Si crea la capacità di risolvere, istante per istante, i problemi comuni: L’Intelligenza Collettiva. Tutto qua.

Accade che, semplicemente, sempre più persone acquisiscono competenza. Competenze su come insegnare a usare la rete, come fare informazione e diffonderla, come attuare certe soluzioni, come migliorarle ed adattarle a seconda degli eventi… tutto ciò avviene in un ambiente dove, anche una sola persona, se conosce un modo migliore del precedente può divulgarlo immediatamente a beneficio di tutti e raffinare sempre più gli strumenti comuni. Una moltitudine non uniforme che conosce sempre meglio il problema, che sa come diffondere queste conoscenze e come attuare le soluzioni, è un gruppo intelligente e coordinato. Ha tutte le facoltà necessarie per porre fine al problema. E’ solo questione di tempo e la soluzione arriverà. Sta a noi, se vogliamo, attivarci per avvicinare qual momento.

Avete immaginato questi strumenti? Ecco, tutti questi strumenti esistono già, aspettano solo che noi incominciamo a conoscerli…
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