Torna indietro   Hardware Upgrade Forum > Off Topic > Discussioni Off Topic > Storia, politica e attualità (forum chiuso)

Lenovo LOQ 15i Gen 10 (15IRX10) alla prova: il notebook gaming 'budget' che non ti aspetti
Lenovo LOQ 15i Gen 10 (15IRX10) alla prova: il notebook gaming 'budget' che non ti aspetti
Il Lenovo LOQ 15i Gen 10 (15IRX10) offre prestazioni convincenti grazie al Core i7-13650HX e alla RTX 5060 Laptop a 100W, mantenendo un prezzo competitivo tra 1100 e 1300 euro. Costruzione solida, buon display e ampia espandibilità lo rendono una scelta equilibrata per chi cerca un notebook gaming accessibile ma moderno.
Due mesi di Battlefield 6: dalla campagna al battle royale, è l'FPS che stavamo aspettando
Due mesi di Battlefield 6: dalla campagna al battle royale, è l'FPS che stavamo aspettando
Abbiamo giocato a lungo a Battlefield 6, abbiamo provato tutte le modalità multiplayer, Redsec, e le numerose personalizzazioni. In sintesi, ci siamo concentrati su ogni aspetto del titolo per comprendere al meglio uno degli FPS più ambiziosi della storia dei videogiochi e, dopo quasi due mesi, abbiamo tirato le somme. In questo articolo, condividiamo con voi tutto ciò che è Battlefield 6, un gioco che, a nostro avviso, rappresenta esattamente ciò che questo genere attendeva da tempo
Antigravity A1: drone futuristico per riprese a 360° in 8K con qualche lacuna da colmare
Antigravity A1: drone futuristico per riprese a 360° in 8K con qualche lacuna da colmare
Abbiamo messo alla prova il drone Antigravity A1 capace di riprese in 8K a 360° che permette un reframe in post-produzione ad eliche ferme. Il concetto è molto valido, permette al pilota di concentrarsi sul volo e le manovre in tutta sicurezza e decidere con tutta tranquillità come gestire le riprese. La qualità dei video, tuttavia, ha bisogno di uno step in più per essere competitiva
Tutti gli articoli Tutte le news

Vai al Forum
Rispondi
 
Strumenti
Old 12-07-2006, 22:25   #81
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
MEDIO ORIENTE 12/7/2006 22.17
RAID ISRAELIANO A SUD DI BEIRUT, 23 VITTIME A GAZA: LA CRISI SI AGGRAVA

Israele e Libano sembrano sull’orlo della guerra: dopo un raid aereo compiuto stasera da Israele in Libano, 30 chilometri a sud della capitale Beirut – e quelli che già in giornata avevano colpito ponti e strade a Nabatyeh, Tiro e Zahrani, nel sud del paese – il governo di Tel Aviv, al termine di una riunione di emergenza ha approvato le operazioni militari proposte dalle forze armate contro il Libano. Non si ha per ora notizia di vittime provocate dall'incursione aerea che avrebbe avuto come obiettivo un ponte sulla strada costiera che va dal sud verso la capitale. Sono intanto 23 i palestinesi uccisi oggi dalle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza; è stata la giornata più letale dal settembre 2004. E’ salito inoltre a otto il numero dei soldati israeliani uccisi nel sud del Libano dagli hezbollah durante gli scontri seguiti all’esplosione della mina che aveva distrutto un carro armato israeliano. Sembrano cadere tutti nel vuoto i ripetuti appelli internazionali per la ricerca di una soluzione pacifica alla crisi in atto tra Territori Palestinesi, Israele e Libano dopo il sequestro di un soldato israeliano il 25 giugno scorso, compiuto a Gaza da militanti palestinesi, e quello di altri due soldati dello stato ebraico compiuto oggi da militanti Hezbollah sul confine tra Libano e Israele. Si susseguono intanto le reazioni del mondo che da una parte condannano i sequestri e dall’altra continuano a invitare le parti alla moderazione, esprimendo crescente preoccupazione per gli sviluppi della situazione. Amr Moussa, segretario generale della Lega araba, sarebbe sul punto di convocare una riunione dei 22 Paesi arabi che ne fanno parte
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 12:29   #82
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
13 Luglio 2006
ISRAELE – LIBANO
Solo un accordo di pace tra Israele e tutti gli Stati arabi metterà fine alla violenza
di Arieh Cohen

L'attacco di Hezbollah conferma la posizione equivoca del Libano, che nulla fa per fermare l'azione del Partito di Dio, guidato da Teheran.

Tel Aviv (AsiaNews) – Ancora una volta l’innata instabilità del Medio Oriente si è rivelata in modo violento con l’attacco militare condotto contro Israele dal territorio libanese e considerata dallo Stato ebraico un atto di guerra da Beirut."Non è un attacco terroristico – ha sottolineato il premier Ehud Olmert ieri – ma un attacco militare da uno Stato (il Libano) ad un altro (Israele)". Hezbollah, l’organizzazione armata sciita - che ha condotto l’operazione, e sta continuando gli attacchi – fa parte del Parlamento e delle istituzioni libanesi. Lo stesso Stato libanese ha apertamente "affidato" ad Hezbollah il controllo del sud del Paese, rifiutando le richieste dell’Onu e della maggior parte delle potenze mondiali, che volevano quella zona e il confine con Israele sotto il controllo dell’esercito nazionale.

Sulla riposta al rapimento dei suoi due soldati, Israele è unito come non lo era da anni e ritiene che il Libano non abbia scuse. Nella primavera del 2000 Israele si è ritirato completamente da tutto il territorio libanese, rientrando nel confine internazionale, in totale obbedienza al Consiglio di Sicurezza Onu. Le Nazioni Unite lo hanno certificato ufficialmente – e confermato più volte. Tuttavia, Hezbollah e altre organizzazioni armate, approvate e protette da Beirut, da allora hanno più volte lanciato attacchi non solo contro i militari israeliani oltre il confine, ma anche contro la popolazione civile, a volte con risultati mortali. Fino a ieri Israele ha adottato la scelta strategica di non rispondere oppure di farlo solo in modo limitato, confidando per lo più sugli sforzi di Onu, Usa, Francia e altre nazioni di convincere il Libano – e il suo presunto sostenitore, la Siria – di costringere Hezbollah a cessare gli attacchi. Hezbollah non può accettare tale richiesta visto che mantenere in vita la sua (seppur sporadica) guerra ad Israele - si suppone in nome dell’Islam - è la ragione principale della sua "legittimità" in Libano e la condizione per avere l’appoggio iraniano. È infatti l’Iran a finanziare Hezbollah e a rifornirlo di armi e missili attraverso la Siria. Ed è sempre l’Iran, che porta avanti una politica - pubblicamente dichiarata - di totale ostilità verso Israele, di cui ha letteralmente invocato la distruzione.

Ora, dopo un attacco senza precedenti – su un fronte vasto, con uccisioni e cattura di militari israeliani, e il trauma portato al Nord dello Stato ebraico – Israele non può più evitare una risposa massiccia. L’esercito e la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica sono uniti nel pensare che non rispondere sarebbe stato molto, ma molto più pericoloso per il Paese di ogni qualsiasi altra conseguenza derivata da una decisa iniziativa militare.

L’attacco dal Libano ha gravemente danneggiato la causa palestinese. Proprio nel momento in cui sembrava che Israele fosse sul punto di voler in qualche modo - anche se forse solo indirettamente – negoziare con il governo Hamas per il rilascio del soldato israeliano rapito e per un cessate-il-fuoco bilaterale dentro e intorno la Striscia di Gaza; proprio nel momento in cui i palestinesi stavano ottenendo una crescente solidarietà internazionale per l’emergenza umanitaria a Gaza…proprio in questo momento l’attacco dal Libano ha cambiato completamento lo scenario. Ha spostato l’attenzione e potrebbe essere un grande aiuto per la propaganda anti-palestinese in Occidente, la quale ritrae le istituzioni palestinesi come un’altra delle componenti della rete mondiale delle organizzazioni terroriste islamiche, di cui Hezbollah è stata componente di spicco per molti anni. Qualsiasi cosa accada nei prossimi giorni, i palestinesi sono di nuovo le maggiori vittime di questi sviluppi.

E il Libano? È sempre stato chiaro che in alcune occasioni il Libano avrebbe dovuto affrontare l’innata contraddizione tra l’immagine di un Paese (pacifico, democratico, prosperoso) che la maggioranza della sua popolazione desidera tanto e il fatto di essere uno Stato, che persevera nell’ospitare e proteggere un’organizzazione terroristica (come pure altre unità terroriste "ufficiali" dall’Iran e altri inaccettabili elementi). Forse oggi i libanesi riusciranno a decidere in modo definitivo e inequivocabile, o forse no…

In un modo o nell’altro, con maggiore o minore spargimento di sangue e distruzione, anche questa particolare crisi passerà. Cosa succederà dopo? Qual è il significato strategico di tutto ciò? La lezione per i politici?

Ancora una volta l’improvviso scoppio della tensione tra Israele e Libano dimostra che l’unica reale soluzione va cercata in una pace a largo respiro tra lo Stato ebraico e tutti i suoi vicini arabi. È un obiettivo ambizioso, certo, ma forse l’unico degno da perseguire e necessario da raggiungere. Questo, infatti, è stato lo scopo della Conferenza di Pace di Madrid nel 1991, organizzata dall’allora presidente Usa, George Bush, e il suo Segretario di Stato, James Baker, con un ampio sostegno internazionale. La Conferenza mirava a far avvicinare Israele e i suoi vicini arabi e studiare un sistema esauriente di trattati di pace e accordi multilaterali; aveva precisi termini di riferimento, specialmente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu, accettate da tutti. Da allora si sono aggiunte ulteriori premesse formali, compresa la risoluzione del Summit della Lega araba del 2002, che in sostanza chiede la normalizzazione dei rapporti tra le nazioni arabe ed Israele. Abbandonata subito dopo la sua prima sessione, ma mai formalmente sciolta, la Conferenza di Madrid sembra – oggi più che mai – il mezzo più promettente o la struttura portante per un rinnovato e risoluto tentativo di mettere fine alla violenza e inaugurare un futuro diverso per le popolazioni di Israele, Libano, Palestina e Siria (Egitto e Giordania hanno già trattati di pace con Israele). Evidentemente, come ha detto anche Benedetto XVI lo scorso 29 giugno, per realizzare questo obiettivo è necessario il "generoso contributo" della comunità internazionale.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:01   #83
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
13 Luglio 2006
LIBANO - ISRAELE
La politica cerca di fermare l’escalation militare in Libano
Mentre si intensificano gli atti di guerra e si teme un allargamento alla Siria, numerosi Paesi appoggiano la richiesta di Beirut di una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Beirut (AsiaNews) - Israele annuncia il “blocco totale” del Libano, i dirigenti del “Quartetto” (Onu, Ue, Usa e Russia) avviano consultazioni per cercare di evitare che la crisi israelo-libanese degeneri in una guerra regionale - come avverrebbe se si avverassero le voci che si rincorrono in Israele di un possibile attacco a Damasco - Kofi Annan chiede la liberazione dei militari israeliani rapiti e la fine delle violenze e la maggioranza parlamentare libanese sembra prepararsi ad una durissima critica nei confronti di Hezbollah, accusandolo di voler decidere la pace e la guerra per conto di tutta la nazione. Si muovono le armi, e la politica cerca di fermarle, sia a livello nazionale che internazionale, per un Libano che dopo aver trascorso la notte più dura da maggio 2000, quando gli israeliani si sono ritirati dal sud del Paese, sta vivendo una giornata segnata dal bombardamento dell’aeroporto di Beirut e dalla distruzione dei ponti nel sud. Secondo alcune fonti, le forze israeliane avrebbero colpito anche la "Houssayneia” di Bouday nei pressi di Baalbeck (nella Bekaa), luogo di culto prestigioso con un centro d'insegnamento della sharia, causando vittime e la semidistruzione del centro.

La situazione appare confusa e preoccupante. Dalla Germania, dove è in visita, in presidente Gorge W. Bush, dopo aver riconosciuto il diritto di Israele a difendersi, rivela di avere suoi inviati nella regione. Il presidente egiziano Hosni Mubarak fa sapere di aver avuto colloqui telefonici con il presidente siriano Bashar al-Assad, con il premier libanese Fuad Siniora, con il re di Giordania Abdallah II e con il segretario generale dell'Onu Kofi Annan. Il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit, lancia un appello a “tutte le parti interessate a mostrare moderazione ed evitare un'ulteriore deterioramento della situazione”. Il primo ministro libanese Fouad Siniora, dal canto suo, ha convocato gli ambasciatori dei Paesi membri del Consiglio di Sicurezza ed ha dato incarico all'incaricato d'affari del Libano all'ONU, Caroline Ziade, di rivolgersi al Consiglio di sicurezza. Siniora ha anche chiesto l’intervento della Lega araba. Che certamente avrà la questione libanese al centro della prossima riunione, sabato, al Cairo. “La cosa principale è di non consentire che il conflitto si trasformi in una guerra totale”, ha dichiarato dal canto suo Serghei Yakovlev, incaricato del ministero degli Esteri Russo per gli affari mediorientali. “La più grande preoccupazione” è stata infine espressa dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Ue, Javier Solana, che in una dichiarazione spiega di essere “in contatto permanente con le diverse parti e con il segretario generale dell'Onu Kofi Annan” e che “in seguito a questi contatti”, sta pensando di andare nella regione.

In senso opposto le dichiarazioni fatte dal segretario di Hezbollah, Hassan Nassrallah, dopo il bombardamento della sede della rete televisiva Al Manar, controllata dal movimento sciita. Nasrallah ha espresso la sua “piena fiducia nel futuro del partito di Dio”, ha definito un assassino il primo ministro israeliano Olmert ed ha promesso di continuare la lotta fino alla liberazione di tutti i prigionieri del Partito di Dio in Israele. Egli ha assicurato che i due soldati israeliani rapiti ieri si trovano “in un posto sicuro, lontano dai bombardamenti".

Che, secondo il ministero della difesa libanese, hanno finora provocato 47 morti. E’ un bilancio necessariamente provvisorio, visto il proseguire degli attacchi anche da parte di Hezbollah e di altri gruppi sciiti libanesi.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:02   #84
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
MEDIO ORIENTE 13/7/2006 19.24
UNANIME CONDANNA INTERNAZIONALE CONTRO “SPROPORZIONATA” REAZIONE DI ISRAELE

“Sproporzionata”: così viene considerata dalla quasi totalità dei rappresentanti della diplomazia internazionale l’offensiva militare israeliana in Libano che, secondo le ultime stime provvisorie, ha provocato 52 morti tra i civili e oltre 100 feriti da quando ieri i guerriglieri Hezbollah hanno rapito due soldati israeliani e ne hanno uccisi otto, con bombardamenti sull’aeroporto di Beirut e contro numerose altre infrastrutture. “L’uso sproporzionato della forza da parte di Israele in Libano in risposta agli attacchi degli Hezbollah contro Israele” preoccupa la Finlandia, che detiene la presidenza di turno dell’Unione Europea. “La presidenza deplora la perdita di vite civili e la distruzione di infrastrutture civili. L’imposizione dell’embargo aereo e marittimo al Libano non può essere giustificato” si legge in una nota, che prosegue: “Azioni contrarie alle leggi umanitarie internazionali possono solo aggravare il vizioso circolo di violenze e vendette e non possono essere al servizio degli interessi legittimi di sicurezza di nessuno”. Anche il ministro degli Esteri francese, Philippe Douste-Blazy, ha condannato i bombardamenti israeliani come un “atto sproporzionato di guerra”, invitando a “preservare l’unità, la sovranità e integrità territoriale del Libano”. Di “reazione sproporzionata e pericolosa per le conseguenze che potrà avere” parla anche il capo della diplomazia italiana, Massimo d’Alema. Stesso tono anche in una nota del ministero degli Esteri russo: “Non si può giustificare – si legge – la continuata distruzione delle infrastrutture civili in Libano e nel territorio palestinese da parte di Israele con un uso sproporzionato della forza che colpisce la popolazione civile”. Un invito a "far sì che la situazione torni al punto di partenza e non vi sia una ulteriore escalation delle azioni militari” tra Israele e Libano è stato espresso dal cancelliere tedesco Angela Merkel, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente statunitense George W. Bush. Anche in Medio Oriente, si susseguono reazioni di condanna. “Colpire i civili con il pretesto di combattere il terrorismo non è accettabile né giustificato. Le azioni israeliani violano la legge internazionale” ha osservato il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit, mentre il governo giordano in un comunicato ha condannato “l’uso di forza israeliana contro civili disarmati e la perdita di vite umana e la distruzione di istituzioni civili”. Entrambi hanno comunque criticato gli Hezbollah che hanno “esposto la gente palestinese e la loro causa – si legge ancora nel comunicato diffuso ad Amman – il Libano e la sua sovranità a un pericolo inaspettato”. Dicendosi “profondamente allarmato per l’escalation” di violenze in Medio Oriente, il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, partendo da Roma alla volta di Firenze, ha confermato l’invio nell’area di una delegazione di tre alti funzionari dell’Onu per “invitare le parti alla moderazione e fare il possibile per contenere il conflitto”. A guidarla sarà l’indiano Vijay Nambiar, consigliere speciale politico di Annan, che verrà affiancato dal peruviano Alvaro de Soto, inviato dell’Onu in Medio Oriente, e dal norvegese Terje Roed-Larsen, anch’egli inviato speciale dell’Onu per il Medio Oriente.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:02   #85
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
MEDIO ORIENTE 13/7/2006 20.49
NUOVI BOMBARDAMENTI ISRAELIANI SU BEIRUT IN RISPOSTA A RAZZI SU HAIFA

L'aviazione israeliana stasera ha bombardato di nuovo la capitale libanese, aprendo il fuoco contro la periferia sud di Beirut e - stando a fonti di agenzia internaizonale - bersagliando depositi di carburante nell’aeroporto internazionale Rafik al-Hariri, già colpito all’alba. In serata Israele aveva minacciato di colpire i quartieri residenziali della capitale se il lancio di razzi katiuscia libanesi contro la città portuale di Haifa, la terza città più grande di Israele a 60 chilometri dal confine con il Libano – confermato da fonti militari israeliane ma smentito dalle milizie sciite Hezbollah – si fosse rivelato vero. L’offensiva israeliana prosegue comunque senza sosta in tutto il Libano. “Dalla scorsa notte – ha riferito il generale israeliano Udi Adam, responsabile del comando settentrionale – sono stati attaccati centinaia di obiettivi in Libano, dal confine fino a Beirut”. Tra questi, due piste aeree, i primi obiettivi militari libanesi colpiti dall’inizio dell’offensiva: la pista di decollo della base aerea di Rayak, nella valle orientale della Bekaa, e la base aerea di Koleat, nel Libano del nord, a una dozzina di chilometri dal confine tra Libano e Siria. Nel pomeriggio invece caccia israeliani avevano colpito un altro ponte – quello di Alman, a est del centro portuale di Sidone dove ne erano stati già distrutti sei – e in serata i dintorni del villaggio di Al-Bayada nella zona meridionale di Nabatyeh. In risposta, secondo fonti militari israeliane, i miliziani Hezbollah avrebbero lanciato decine di razzi katiuscia su Haifa, episodio smentito prontamente dal portavoce della Resistenza armata, braccio armato dei miliziani libanesi. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha intanto convocato una riunione d’emergenza per esaminare e votare l’adozione di una risoluzione sulla crisi israelo-libanese proposta dal Qatar che chiede la fine delle operazioni militari israeliani nella Striscia di Gaza e la liberazione del soldato.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:33   #86
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
Preoccupazione per gli scenari di guerra che si profilano al confine tra Israele e Libano

Il Nunzio apostolico in Israele auspica che “la saggezza predomini”

CITTA’ DEL VATICANO/TEL AVIV, giovedì, 13 luglio 2006 (ZENIT).- Le Nunziature apostoliche in Libano ed Israele seguono con profonda preoccupazione l’escalation di violenza che coinvolge in questi giorni i due Paesi, che ha già provocato numerosi morti.

Gli scontri sono scoppiati dopo il rapimento di due soldati israeliani da parte del movimento sciita libanese di Hezbollah, e l’uccisione di altri soldati sul cui numero le fonti non sono concordi.

Nel commentare questa situazione di crisi, monsignor Antonio Franco, Nunzio in Israele, ha affermato all’agenzia dei Vescovi italiani “SIR” che si auspica “che la saggezza predomini in questo momento”.

“Sono situazioni che non promettono nulla di buono e che si potevano evitare – ha spiegato –. Sono cose folli che non portano nessun risultato concreto in termini di distensione e di soluzione dei problemi”.

Da parte sua monsignor Luigi Gatti, Nunzio apostolico in Libano, ha dichiarato che si tratta di “un conflitto che non vogliamo” ed ha escluso la possibilità “di mediazione all’interno da parte della Chiesa”.

Dopo il sequestro dei due militari e i raid di Hezbollah su Israele, quest’ultimo ha attaccato il sud del Libano ed ha chiuso i confini del Paese, imponendo il blocco aereo, terrestre e marittimo e rendendo inagibile l’aeroporto di Beirut.

Secondo quanto riportato dalla “Radio Vaticana”, nel frattempo, il Presidente libanese Emile Lahud ha rinnovato il suo appoggio alla lotta armata degli Hezbollah contro Israele, affermando che “i Libanesi restano decisi sulla loro posizione nazionale e continuano la loro lotta contro l’aggressione sulla strada della liberazione”.

Il Primo Ministro del Paese Fouad Siniora ha preso le distanze dal movimento dichiarando che i suoi membri “non erano stati in alcun modo autorizzati a violare la frontiera tra i due Paesi e a compiere l'incursione per catturare i due militari”.

In un’intervista rilasciata all’emittente pontificia, padre David Jaeger, esperto di questioni mediorientali, ha affermato che “il Governo libanese viene messo davanti ad una scelta: continuare ad autorizzare gli Hezbollah a controllare il sud del Libano o riprendere coraggio e decidere di riaffermare la sovranità libanese e ‘sopprimere’ gli Hezbollah”.

Se il Libano decidesse di affermare la propria sovranità, “rendendo sicura la frontiera con Israele, allora questa volta il Libano ce la farebbe”, ha osservato, sostenendo che “avrebbe anche il sostegno dell’Occidente, oltre che probabilmente di altri regimi arabi più moderati, e di una opinione pubblica libanese che abbiamo già visto manifestare in massa per il recupero della sovranità nazionale”.

Parlando alla “SIR”, il francescano ha spiegato che “Israele ritiene di essere stato aggredito, non più semplicemente da una organizzazione militante, Hezbollah, ma dallo stesso Stato libanese, ed è deciso di rispondere in base a questa valutazione”.

Secondo il sacerdote, coloro che risentiranno maggiormente della situazione “saranno i palestinesi, perché l'iniziativa bellica di Hezbollah ha distolto l'attenzione dall'emergenza umanitaria a Gaza, e potrebbe aver deragliato i negoziati mezzo-segreti miranti (…) anche ad un cessate-il-fuoco generale nella Striscia di Gaza e dintorni, al rilascio di un numero imprecisato di detenuti palestinesi, e ad un pur modesto spiraglio di tempi alquanto migliori”.

“In ogni caso – ha osservato – anche se, al termine dell'attuale scontro armato su più fronti, si arrivasse al rilascio di detenuti palestinesi in cambio dei soldati israeliani, il merito sarà rivendicato da Hezbollah, e non più dal governo palestinese, che fa capo ad Hamas”.

“L'unica via d'uscita è la pace che richiede, come ha detto il Papa nell’Angelus del 29 giugno, anche il generoso contributo della comunità internazionale”, ha aggiunto.

In una intervista all’agenzia della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, “Fides”, padre Jaeger ha poi invitato a concentrarsi “sulla necessità urgente di raggiungere un trattato di pace fra Israele e Palestina che metta fine al sanguinoso conflitto pluridecennale”.

“E’ importante che la nuova crisi al nord non distolga l'attenzione della fase attuale del conflitto originario, quello tra israeliani e palestinesi, che sta vivendo anch'esso un prolungato momento drammatico, e rispetto al quale non si sente più parlare neppure di 'processo di pace'”, ha concluso.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:37   #87
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
13 luglio 2006 17.29
ONU
ISRAELE-LIBANO, ANNAN: PROFONDAMENTE ALLARMATO

[Avvenire] Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, è "profondamente allarmato per l'escalation" in Medio Oriente e conferma l'invio "presto" di una "missione speciale" nell'area. "Condanno tutti gli attacchi contro i civili", ha specificato partendo da Roma per andare a Firenze.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:38   #88
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
13 luglio 2006 17.20
MEDIO ORIENTE
ISRAELE: HEZBOLLAH BRACCIO DEL REGIME IRANIANO

[Avvenire] Israele è tornato oggi ad accusare l'Iran e la Siria di essere responsabili della spirale di violenza nel Libano sud e ha definito Hezbollah "un braccio del regime jihadista di Teheran". Il movimento sciita libanese "non potrebbe operare in Libano senza il chiaro sostegno della Siria", ha detto tra l'altro un portavoce del ministero degli esteri, Gideon Meir.

Israele teme che Hezbollah voglia trasferire i due soldati israeliani catturati dal Libano alla Siria. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli esteri Mark Regev. "Temiamo che possano essere portati fuori dal Libano verso l'Iran. Queste preoccupazioni sono motivate", ha affermato il portavoce.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:39   #89
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
13 luglio 2006 14.52
MEDIO ORIENTE
LIBANO, FARNESINA: ATTIVATE LE MISURE DI PREALLARME

La Farnesina ha approntato le opportune misure di preallarme per il Libano dove, per il momento, non si rende necessario attuare piani di evacuazione. Lo si è appreso alla Farnesina che, in stretto raccordo con la nostra rete diplomatico-consolare nell'area interessata alla crisi, si è attivata per mettere a punto gli interventi di assistenza ai connazionali che dovessero rendersi necessari.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:45   #90
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
I regimi «giustificano» l'azione

[Avvenire] Siria e Iran hanno giustificato ieri - per bocca del vice presidente siriano, Faruk al-Sharaa, e del segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, Ali Larijani - l'azione degli Hezbollah libanesi. «L'occupazione è la principale ragione e fonte di provocazione contro i palestinesi e i libanesi, e perciò esiste una resistenza palestinese e libanese», ha dichiarato al-Sharaa al termine di colloqui a Damasco con Larijani, che in precedenza era stato ricevuto anche dal presidente siriano, Bashar al-Assad. «Decine di migliaia di bambini, donne e uomini palestinesi sono nelle carceri israeliane. Allora perché tanto rumore per uno o più prigionieri israeliani?», ha dal canto suo affermato Larijani, secondo il quale la cattura dei militari dell'esercito dello Stato ebraico è «qualcosa che di solito accade nei fronti di guerra». Piena giustificazione anche da Hamas a Gaza e dai Fratelli musulmani in Egitto. Il segretario generale della Lega araba, Amr Moussa, sta provando a convocare una riunione dell'organizzazione, ma finora non ha commentato quanto avvenuto ieri.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 13-07-2006, 22:46   #91
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
Tutti i protettori del Partito di Dio

Indebolitosi il legame con Damasco, gli estremisti sono lo «strumento» nelle mani di Teheran che mira alla destabilizzazione

[Avvenire] Si riapre per Israele la vecchia ferita libanese. Gli hezbollah, la resistenza contro l'occupazione israeliana nel sud del Libano terminata nel 2000 con la ritirata delle truppe di Tel Aviv, hanno rapito due soldati israeliani e ne hanno uccisi sette. Il "Partito di Dio" è solo la punta delle dita di una mano che tira le redini dei fili da altre parti. Altri Stati, altri movimenti da anni li sostengono a colpi di armi e di soldi.
Da una parte la Siria i cui legami con gli hezbollah si sono indeboliti dopo il ritiro dei militari dal Libano e l'entrata dell'ala politica degli hezbollah nel Parlamento libanese, diventando la seconda forza politica (35 seggi su 128). E poi, soprattutto l'Iran: loro i fondatori, nel 1982 nella valle della Bekaa, dai Guardiani della Rivoluzione iraniana, i finanziatori, spesso i burattinai.
In pratica gli hezbollah possono rappresentare all'occasione l'ufficioso avamposto di un governo, quello iraniano, che inneggia alla distruzione di Israele e spesso si mostra desideroso di creare il caos nella regione. «Gli israeliani non dovrebbero lasciare che la situazioni sfoci in un'esplosione islamica che non avrà confini geografici» ha detto il presidente iraniano Ahmadinejad.
Ma prima di arrivare agli iraniani, un nemico complicato da affrontare, gli israeliani possono giocare la carta dei Libano, ritenuto responsabile della sicurezza dei due soldati rapiti e contando sulle pressioni arabe dei Paesi circostanti.
«L'occupazione israeliana è una provocazione per palestinesi libanesi», ha detto Faruq al-Shara, vice presidente siriano. La Siria ha già sentito il rombo dei caccia israeliani sorvolare Damasco dove vive il capo di Hamas, Khaled Meshaal, che gli israeliani vogliono morto. Dal canto loro, gli hezbollah al di là di quelli che possono essere gli interessi regionali dell'Iran impegnato anche loro su altri fronti, chiedono la liberazione dei loro prigionieri, detenuti nelle carcere israeliani, risultato di 22 anni di guerra.
«I guerriglieri del movimento sciita libanese Hezbollah possono colpire ancora più a fondo», ha dichiarato lo sceicco Hassan Nasrallah, leader degli hezbollah. «La cattura di due soldati israeliani ha solo lo scopo di uno scambio con prigionieri arabi e palestinesi e non di trascinare il Libano e la regione in una guerra. Ma se scelgono lo scontro, devono aspettarsi sorprese», ha tuttavia aggiunto il leader di hezbollah.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-07-2006, 18:35   #92
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
MEDIO ORIENTE 14/7/2006 17.31
BEIRUT, PROSEGUONO BOMBARDAMENTI ISRAELIANI, CIVILI IN FUGA

Reso inutilizzabile l’aeroporto, colpite le più importanti arterie stradali, assediati dalla marina i principali porti: continua l’assedio di Israele al Libano. La televisione libanese ha appena riferito un nuovo bombardamento contro la periferia sud di Beirut, dove si trova la sede del movimento sciita Hezbollah, mentre nel primo pomeriggio l’aviazione e la marina hanno bombardato il cavalcavia di Zaharani, a 50 chilometri a sud di Beirut – dove è situata anche la maggiore centrale elettrica del Libano meridionale – provocando un numero tuttora imprecisato di morti e feriti. Aerei israeliani sono inoltre tornati a colpire l’aeroporto internazionale Rafik al-Hariri di Beirut per la quarta volta in poco più di 24 ore: dopo aver precedentemente preso di mira i depositi di carburante, le piste di decollo e atterraggio e edifici vicini adibiti ad abitazioni civili, stavolta hanno bombardato il terminal dello scalo che finora era stato risparmiato. Volantini sono stati inoltre lanciati per ‘avvertire’ che presto verrà compiuto un attacco contro il tunnel ‘Salim Salam’ che collega i quartieri residenziali della capitale all’aeroporto; intanto viene segnalata la fuga di migliaia di civili da Beirut, nel timore di nuovi attacchi. La marina invece ha colpito la città portuale di Tiro, nel sud del Libano, e l’adiacente campo di profughi palestinesi di Rashidiya, a circa 80 chilometri a sud della capitale. Si tratta della maggiore offensiva dell’aviazione israeliana dall’invasione israeliana nel 1982, hanno osservato funzionari israeliani precisando che l’unica azione militare paragonabile è quella soprannominata ‘Grapes of Wrath’ (Pallottole d’ira) del 1996 anche allora diretta contro gli Hezbollah. Quella volta però le vittime furono 165, tra cui oltre 100 civili, in 17 giorni di combattimenti; stavolta i morti libanesi in appena tre giorni sono già 61, mentre le vittime israeliane sono 10: otto soldati uccisi nel corso del rapimento di due militari israeliani che ha scatenato la risposta israeliana, e due civili morti in alcune città settentrionali a causa dei razzi lanciati dagli Hezbollah. Anche oggi decine di località israeliane sono state raggiunte dai missili libanesi – Safed, Naharya, Kiryat, Schmone – mentre molti considerano imminente un secondo attacco contro Haifa. Israele – ha intanto avvertito il primo ministro Ehud Olmert – fermerà le operazioni solo a tre condizioni: il rilascio dei due soldati rapiti dagli Hezbollah, la sospensione dei lanci di razzi e l’adesione del governo libanese alla risoluzione 1559 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che impone il disarmo degli Hezbollah e il dispiegamento dell’esercito libanese nel sud del Paese. Intanto l’offensiva israeliana prosegue anche sul fronte palestinese: un miliziano e cinque civili sono morti ieri in seguito a combattimenti, mentre cinque feriti in diverse incursioni israeliani hanno perso la vita oggi in ospedale.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-07-2006, 18:35   #93
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
14 Luglio 2006
LIBANO - ISRAELE
Per fermare l’attacco al Libano, Israele chiede il disarmo di Hezbollah
Il governo libanese sembra voler affrontare il problema e sembra avere l’appoggio dell’Arabia Saudita. Ancora bombardamenti soprattutto a Beirut e nel sud: distrutti 18 ponti.

Beirut (AsiaNews) - Morti e feriti, popolazione in fuga dalla zona sud di Beirut, ove sono gli uffici, vuoti, di Hezbollah, bersaglio di tre raid aerei, l’aeroporto nuovamente bombardato, distrutti 18 ponti e viadotti, anche all’interno della capitale libanese, e l’autostrada per Damasco, colpita dal mare la città di Tiro, nel sud del Paese, e l'adiacente campo profughi palestinese di Rashidiya. I soli danni materiali già ammonterebbero a 40 miliardi di dollari.

Appare crescere di intensità l’attacco contro il Libano da parte di Israele, che per fermarsi chiede la riconsegna dei suoi due soldati catturati ed il disarmo di Hezbollah. Il sud, roccaforte del “Partito di Dio”, e Beirut sembrano le zone più bersagliate: i caccia israeliani hanno colpito anche vicino al villaggio di Msayleh, non lontano dalla residenza estiva del presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, leader del gruppo sciita Amal, vicino ad Hezbollah. Bombardamenti sono segnalati anche contro città cristiane come Ain Ebl, (città natale dell'ex patriarca maronita Khoraiche) e contro villaggi come Rmeich e Qlaiha. Fonti locali non verificabili parlano di 220 morti, in maggioranza civili.

Il Dipartimento di Stato ha invitato i diplomatici americani a lasciare Beirut, da dove si stanno precipitosamente allontanando gli stranieri che erano nuovamente tornati ad essere numerosi per le vacanze estive. Il vescovo maronita di Zahle, mons Mansour Houbeika, ha lanciato un appello alle coscienze perché fermino i bombardamenti. I leader religiosi del Sud, cristiani e musulmani, hanno espresso la loro condanna verso tutte le attività militari, sottolineando la pericolosità della situazione ed invitando tutti a svolgere un ruolo costruttivo per frenare l'ondata di violenza. Anche l'arcivescovo maronita di Beirut, mons Paul Matar, ha espresso la sua condanna contro l'ondata di violenza che è costata la vita a molti civili, senza risparmiare i luoghi di culto come la cattedrale di San Michele, distrutta totalmente, che sorge vicino alla sede principale del partito di Dio ed ha lanciato un appello contro il silenzio del mondo.

In Israele, la decisione del governo di attaccare a fondo Hezbollah, ribadita anche oggi, trova finora il sostegno della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica e dei partiti, ma preoccupa fortemente il resto del mondo. Alla richiesta libanese di cessate-il-fuoco, il governo israeliano, oggi ha risposto con la portavoce Miri Eisin, ponendo tre condizioni: il rilascio dei due soldati rapiti dagli hezbollah, la fine degli attacchi con i razzi e adesione del governo libanese alla risoluzione 1559 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che imponeva anche il disarmo di Hezbollah.

Di quest’ultimo punto c’è un possibile riscontro in una dichiarazione odierna del governo libanese il quale, dopo aver condannato “l’aggressione israeliana, che contraddice tutte le decisioni, patti e consuetudini internazionali” e negato che ci si trovi davanti ad un comportamento motivato dalla legittima difesa, sembra alludere alla necessità di un diverso atteggiamento verso Hezbollah. Il disarmo della “resistenza” e lo schieramento dell’esercito lungo il confine israeliano erano stati due degli scogli incontrati dal “Dialogo interlibanese”, interrotto dalle esplosioni di questi giorni. Oggi, il documento del governo, al punto 6 afferma il suo “diritto di estendere la sua autorità sull’insieme del territorio libanese, di esercitare la sua sovranità e di prendere le decisioni nazionali all’interno ed all’estero delle sue frontiere”. La frase, che gli sciiti presenti al governo hanno tentato di eliminare, definendola “una trappola” per Hezbollah, trova una singolare sponda nell’Arabia Saudita. ”Arab News”, in un articolo intitolato “Debbono prevalere più saggi consigli”, citando “una fonte ufficiale” del governo saudita, afferma che il sostegno dato da Ryad alla “legittima resistenza palestinese all’occupazione militare” comprendeva anche “la resistenza libanese, fino alla fine dell’occupazione israeliana del sud del Libano”. “Ma ci deve essere una differenza fra la legittima resistenza ed una irresponsabile avventura provocata da elementi all’interno di uno Stato, senza rinvio ad alcuna legittima autorità statale o consultazione o coordinamento con i Paesi arabi. Le loro azioni in tal modo espongono tutti i Paesi arabi a grave pericolo e le loro realizzazioni alla distruzione”.

Sull’altro fronte, la Siria, sponsor, con l’Iran, di Hezbollah, sulla sua agenzia nazionale, la Sana, dà grande enfasi alla notizia che Assad ha ricevuto una telefonata di Ahmadinejad che “ha sottolineato che l’Iran sta dalla parte della Siria e la sostiene per fronteggiare le ingiuste campagna e pressioni.

Si fa più attiva, infine, l’azione degli organismi internazionali per trovare qualche via per fermare la violenza. Domani arriverà in Medio Oriente Javier Solana, rappresentante esteri dell’Ue, sempre domani, di Libano si parlerà al G8, dopo la decisione russa di inserire la questione nell’ordine del giorno, mentre arriverà al Cairo, ove saranno riuniti i ministri degli esteri della Lega araba, una delegazione dell’Onu, guidata da Vijay Nambiar, consigliere speciale di Kofi Annan per gli affari politici, che ha intenzione di recarsi successivamente in Israele, territori palestinesi, Libano e Siria.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-07-2006, 18:36   #94
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
14 Luglio 2006
VATICANO – LIBANO – ISRAELE
Card. Sodano condanna terrorismo e rappresaglia ed invita al “dialogo sincero”
Benedetto XVI segue la situazione mediorientale, dice in una dichiarazione, il cardinale segretario di Stato, che sottolinea la vicinanza della Santa Sede alla popolazione libanese.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Condanna del terrorismo, ma anche delle rappresaglie militari, riaffermazione che il “dialogo sincero tra le parti in causa” continua ad essere “l’unica via degna della nostra civiltà”, vicinanza alla popolazione libanese. Sono i punti sottolineati dal cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano, in una dichiarazione alla Radio Vaticana sulla situazione mediorientale.

“Le notizie che ci giungono dal Medio Oriente – ha detto - sono certamente preoccupanti. Il Santo Padre Benedetto XVI e tutti i suoi collaboratori – ha aggiunto - seguono con particolare attenzione gli ultimi drammatici episodi che rischiano di degenerare in un conflitto con ripercussioni internazionali”.

“Come in passato – ha proseguito il card. Sodano - anche la Santa Sede condanna sia gli attacchi terroristici degli uni sia le rappresaglie militari degli altri. Infatti, il diritto alla difesa da parte di uno Stato non esime dal rispetto delle norme del diritto internazionale, soprattutto per ciò che riguarda la salvaguardia delle popolazioni civili. In particolare, la Santa Sede deplora ora l’attacco al Libano, una Nazione libera e sovrana, ed assicura la sua vicinanza a quelle popolazioni, che già tanto hanno sofferto per la difesa della propria indipendenza”.

“Ancora una volta – ha concluso - appare evidente come l’unica via degna della nostra civiltà sia quella del dialogo sincero fra le Parti in causa”.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-07-2006, 18:50   #95
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
MEDIO ORIENTE 14/7/2006 10.07
ISRAELE MINACCIA CAPO HEZBOLLAH LIBANESI E RITIRA CARRI DA GAZA

Hassan Nasrallah, il capo degli Hezbollah libanesi, “ha deciso da solo il suo destino”: lo ha detto poco fa il ministro dell’Interno israeliano, Ron Bar-On, aggiungendo che “al momento giusto regoleremo i conti con lui”. Tel Aviv, nella terza giornata di bombardamenti contro il Libano, ha deciso così di puntare in alto e di minacciare direttamente il capo supremo di Hezbollah, lanciandogli molto più di un avvertimento, visto che all’alba aerei israeliani hanno attaccato il quartiere meridionale di Beirut in cui ha sede il comando del gruppo integralista sciita.
Sempre nel sud di Beirut l’aviazione israeliana ha inoltre colpito una centrale elettrica durante le incursioni notturne; questa mattina presto un raid aereo ha centrato la base del movimento palestinese pro-siriano Fplp-Cg nella vallata libanese della Bekaa, a est, mentre artiglieria e aerei di Tel Aviv hanno continuato a spazzare il confine israelo-palestinese. Sconosciuto, per il momento, il numero complessivo delle vittime, sebbene si parli di decine di civili uccisi in questi tre giorni di guerra. Un bilancio provvisorio parla di almeno 57 morti libanesi, ai quali vanno aggiunti quelli israeliani, a cominciare dagli otto soldati trucidati lo scorso 12 luglio da Hezbollah.
Il movimento integralista libanese continua intanto a lanciare razzi contro Israele, in particolare contro la città di Haifa. Sul fronte meridionale della crisi, questa mattina i carri armati israeliani si sono ritirati dal centro e dal sud della Striscia di Gaza, dopo che l’aviazione ha compiuto una nuova incursione, colpendo tra l’altro la casa di un deputato di Hamas a Beit Lahya, nel nord della Striscia. Un secondo raid avrebbe provocato la distruzione di un ponte tra il campo profughi di Nousseirat, nel centro della Striscia di Gaza, e un quartiere meridionale della città di Gaza.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-07-2006, 19:18   #96
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
Il medio oriente sequestrato a Beirut
Israele colpisce obiettivi in tutto il Libano. Razzi hezbollah su Haifa. L’iraniano Larijani a Damasco

[Il Foglio] Roma. Dopo le prime 24 ore di combattimenti in Libano, dall’analisi delle operazioni militari israeliane emergono sempre più chiaramente gli obiettivi strategici dell’azione ribattezzata “Giusta paga”, abbinata alla pesante offensiva “Pioggia d’estate” contro Hamas nella Striscia di Gaza. Le forze israeliane, di terra, aria e mare stanno colpendo obiettivi sensibili in Libano. Nella notte di mercoledì e ieri hanno lanciato razzi sull’aeroporto di Beirut. Il ministro della Difesa, Amir Peretz, ha annunciato che Israele “non permetterà più agli Hezbollah di dislocarsi in prossimità del confine israeliano”.
L’operazione, che finora ha causato la morte di 52 civili libanesi, sembra tesa a correggere l’errore compiuto nel maggio del 2000 dall’ex premier Ehud Barak che ordinò il ritiro unilaterale dal Libano meridionale nell’illusione di chiudere il lungo e sanguinoso confronto con le milizie sciite e i gruppi palestinesi in Libano, ripiegando sui confini internazionali riconosciuti dall’Onu. La decisione inaugurò la stagione dei ritiri israeliani, culminata l’estate scorsa con l’abbandono di Gaza. Le due operazioni hanno più di un punto in comune e non a caso oggi Tsahal è costretto all’offensiva contemporaneamente su due fronti per salvaguardare la sicurezza nazionale. Il disimpegno dal Libano sei anni fa lasciò in balìa di Hezbollah le milizie cristiane libanesi che avevano aiutato gli israeliani a difendere la fascia di sicurezza istituita a protezione della Galilea. Furono disarmate e smobilitate dai miliziani sciiti che ancora oggi utilizzano le loro armi “made in Israel” per attaccare Tsahal.
L’offensiva israeliana sembra puntare a spazzare via le postazioni di frontiera di Hezbollah eliminando le riserve di razzi che in queste ore colpiscono le città israeliane di confine. Ieri, per la prima volta, due katiuscia hanno colpito Haifa. In altri attacchi (sono stati lanciati più di 80 missili) una persona è stata uccisa, ci sono decine di feriti. Il progetto non ha colto di sorpresa i guerriglieri sciiti, che secondo fonti vicine all’intelligence israeliana avrebbero messo in atto piani d’emergenza con la fuga del leader del gruppo, Hassan Nasrallah, in nascondigli ritenuti sicuri, e lo stoccaggio di depositi di munizioni, razzi e missili nei tunnel in cemento armato di Naama, base a 30 chilometri a sud di Beirut, utilizzata dai palestinesi. Il luogo è stato colpito più volte dagli israeliani. Potrebbe essere investito nei prossimi giorni da un’offensiva terrestre.
Tutto lascia intendere che Tsahal possa anche voler neutralizzare Hezbollah puntando su Beirut, per isolare e setacciare i quartieri sciiti a sud della capitale, zona roccaforte del movimento, non soltanto alla ricerca dei due soldati catturati e dello stesso Nasrallah. Israele ha chiesto ai civili di evacuare il sud. Il piano spiegherebbe il blocco navale posto alle coste libanesi, gli attacchi contro l’aeroporto di Beirut, altri campi di volo militari e la strada per Damasco.

Gli aiuti angloamericani a Fouad Siniora
Ieri, i mass media israeliani parlavano inoltre della possibilità di un trasporto dei due prigionieri in Iran. Tra gli obiettivi strategici vanno intesi anche i raid contro i ripetitori delle emittenti propagandistiche del movimento, come la televisione al Manar, colpita nella mattinata d’ieri, e la radio al Nur. Il capo di stato maggiore israeliano, Dan Halutz, ha confermato che le operazioni sono a vasto raggio e “continueranno fino a quando non sarà ristabilita la calma nel nord di Israele”, ma ha aggiunto l’obiettivo di “spingere il governo libanese ad assumersi le sue responsabilità”.
L’esecutivo di Beirut aveva preso nelle scorse ore le distanze dal rapimento. Ha chiesto al Consiglio di sicurezza di domandare un cessate il fuoco. “Il Libano non è ostaggio di Hezbollah, ma ha un governo che è pronto a prendere decisioni di estrema importanza. Dobbiamo fronteggiare l’aggressione israeliana”, ha detto il ministro dell’Interno. Il premier Fouad Sinora – che ieri ha richiamato l’ambasciatore a Washington che aveva preso posizioni vicine a Hezbollah – è sempre più legato agli angloamericani: ha ottenuto da Londra aiuti militari e d’intelligence per contrastare la minaccia siriana, i gruppi terroristici legati ad al Qaida e le milizie Hezbollah che hanno rifiutato l’ordine di disarmo della risoluzione dell’Onu 1.559. L’offensiva israeliana in Libano consentirà di esercitare nuove pressioni sul regime siriano, pur evidenziando la debolezza di Beirut, schiacciata tra l’impossibilità di difendere il lembo meridionale di territorio nazionale, che di fatto non ha mai controllato, e la presenza delle milizie Hezbollah e palestinesi. Il prolungamento delle operazioni israeliane metterebbe a dura prova il regime siriano e gli alleati iraniani che con Damasco hanno un patto di mutua assistenza militare. Intanto Teheran ha messo in allarme le sue forze missilistiche e la difesa aerea, e il consigliere per la sicurezza nazionale, Ali Larijani, è a Damasco.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-07-2006, 21:21   #97
kaioh
Senior Member
 
L'Avatar di kaioh
 
Iscritto dal: Nov 2000
Città: Loreggia--Padova
Messaggi: 4850
ITALIA 14/7/2006 20.43
MEDIO ORIENTE: PAPA, PREGHIAMO PER FINE VIOLENZE

“Preghiamo e speriamo che il Signore aiuti. Soprattutto che tutti cessino con la violenza”: lo ha detto Benedetto XVI, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulla crisi mediorientale e in particolare sul Libano. Il Papa stava rientrando dalla sua prima passeggiata tra le montagne monti della Valle d'Aosta, dove è in vacanza. “Abbiamo detto qualcosa oggi come Santa Sede”, ha detto ancora il Papa ai giornalisti, ricordando la dichiarazione del segretario di Stato uscente Angelo Sodano. Parlando alla Radio Vaticana, il porporato ha espresso condanna sia per “gli attacchi terroristici degli uni sia per le rappresaglie militari degli altri”, ma ha anche aggiunto che la Santa Sede “deplora ora l’attacco al Libano, una Nazione libera e sovrana, ed assicura la sua vicinanza a quelle popolazioni, che già tanto hanno sofferto per la difesa della propria indipendenza”. In giornata il Papa ha fatto visita alle suore del convento delle Carmelitane di Quart, particolarmente coinvolte dai bombardamenti ad Haifa (dove c’è il monte Carmelo). “Sappiamo come oggi l'umanità soffra per la violenza. Soffre molto nella Terra Santa, soffre in Libano e in altri posti nel mondo” ha detto Benedetto XVI. Rivolgendosi alle suore ha poi aggiunto: "Affido alle vostre preghiere queste sofferenze nel Medio Oriente e in altre parti del mondo".
__________________
I love FireFox 0.8 ......bye bye Internet Explorer. Since Nov-2003
Lo so bene che è uscita l'ultima versione ! Ricordatevi di fare il backup della cartella di configurazione dopo ogni modifica, o almeno una volta al mese, sia di Firefox che Thunderbird.
kaioh è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-07-2006, 21:22   #98
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
MEDIO ORIENTE 14/7/2006 21.18
FALLITO BOMBARDAMENTO ISRAELIANO CONTRO LEADER HEZBOLLAH

Missili israeliani hanno colpito la casa e l’ufficio del segretario generale di Hezbollah, lo sceicco Hassan Nasrallah, due edifici nel quartiere meridionale residenziale della capitale libanese Beirut; Nasrallah, la sua famiglia e le guardie del corpo sono illesi e salvi. “Volete la guerra aperta? Siamo pronti. Ma vi dico che sarà una guerra totale da Haifa e al di là di Haifa” ha detto il capo di Hezbollah in un messaggio apparentemente preregistrato ad ‘Al-Manara’, la tv del movimento sciita libanese, appena un’ora dopo il fallito attentato. Dopo aver reso onore ai “martiri” caduti negli ultimi tre giorni di combattimenti, ha inoltre osservato che “il confronto non è più per lo scambio di prigionieri”. Intanto il capo di stato maggiore israeliano ha assicurato: “i tre soldati catturati dalla guerriglia palestinese e libanese sono ancora vivi”, riferendosi sia al caporale rapito il 25 giugno nella Striscia di Gaza che ai due soldati catturati al confine col Libano. Esplosioni nella capitale si sono susseguite per tutto il pomeriggio: tra gli obiettivi, oltre all’aeroporto internazionale Rafik al-Hariri, i depositi di carburante di una delle due principali centrali elettriche di Beirut, il cavalcavia di Beer Hasan che collega la periferia sud ai quartieri ovest, il viale Hadi Nasrallah intitolato al figlio del leader di Hezbollah, abitazioni nell’affollato quartiere residenziale meridionale Haret Hreik e la stazione radiofonica ‘Al-Nour’ che tuttavia ha continuato a trasmettere. Altri aerei hanno colpito i ripetitori delle stazioni televisive locali nella Valle orientale di Bekaa e l’autostrada tra Beirut e Damasco – il principale collegamento libanese oltreconfine. Sono saliti a 73 i morti libanesi, quasi tutti civili, di cui cinque uccisi nelle incursioni di oggi. Sul fronte israeliano, le vittime sono 12: otto soldati uccisi nel corso del rapimento che mercoledì mattina ha scatenato l’offensiva israeliana e 4 vittime dei lanci di razzi libanesi, tra cui una nonna e il nipote di 5 anni morti oggi a Nahariya. Sono almeno 50 i razzi lanciati contro sette città e comunità israeliane, tra cui Safed. Uno avrebbe danneggiato una nave israeliana al largo di Beirut. Prosegue intanto l’offensiva israeliana sul fronte palestinese: elicotteri israeliani hanno sparato nei dintorni del muro che segna il confine fra la Striscia di Gaza e l’Egitto – chiuso dal 25 giugno a seguito della crisi israelo-palestinese – oltrepassato oggi da circa 1.500 persone dopo che miliziani palestinesi avevano aperto una breccia nella recinzione.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-07-2006, 08:19   #99
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
«Paese in ginocchio: così umiliano la gente»

Il deputato Kanaan: Israele ha già trattato in passato con l’Hezbollah, torni a farlo


[Avvenire] «Le condizioni sociali e umanitarie stanno indubbiamente degenerando, ma ciò rimane una conseguenza della situazione politico-militare. A noi politici spetta perciò, per arrivare a una soluzione definitiva, affrontare la questione alle radici».
L’avvocato Ibrahim Kanaan è da un anno deputato del blocco parlamentare del generale Michel Aoun, la maggiore formazione politica cristiana in Libano ed è elemento di punta della politica “post-siriana”.
Israele ha imposto un embargo aereo e navale al Libano. Quanto può influire questo blocco sulla vita dei cittadini?
Per ora le condizioni sono assai sopportabili, ma potrebbero peggiorare velocemente. La gente non ha la pur minima idea di quanto possano durare le azioni militari e questo la preoccupa tanto. La distruzione da parte di Israele delle infrastrutture civili, ignorando completamente le clausole della Convenzione di Ginevra, significa che ci saranno delle ripercussioni negative proprio sui cittadini.
La soluzione?
Noi sollecitiamo il blocco immediato delle operazioni militari per permettere alla comunità internazionale e alle parti in causa di raggiungere una soluzione. La parola deve passare alla diplomazia. L’opzione militare e l’escalation non porteranno, infatti, lontano. Alla fine, le parti dovranno pur sempre trattare per trovare un compromesso. Tanto vale, a questo punto, cercarlo subito questo compromesso.
Ma Israele non intende trattare con l’Hezbollah...
Eppure l’ha fatto varie volte in passato, anche se indirettamente. Nel 1996, a titolo d’esempio, e dopo un’offensiva militare israeliana, ha addirittura sottoscritto un agreement grazie alla mediazione di Stati Uniti e Francia che ha riconosciuto la legittimità delle azioni dell’Hezbollah nel Sud del Libano contro i suoi soldati.
Il generale Aoun ha sottoscritto nel febbraio scorso un patto con l’Hezbollah. Se n’è pentito?
Più che un patto, abbiamo sottoscritto una Carta volta ad affrontare la questione del disarmo dell’Hezbollah da un’altra angolatura. Non intendevamo affatto scavalcare lo Stato o i cittadini, ma semplicemente presentarla agli altri partiti libanesi per esaminarla e, se necessario, modificarla. Le alternative erano due: o disarmare con la forza gli hezbollah, cosa impossibile, oppure trovare una formula in grado di preservare la sovranità dello Stato sui suoi territori e, nello stesso tempo, l’onore di chi ha resistito e lottato per liberare quei territori.
Voi deputati del Blocco nazionale libero siete gli unici a stare fuori dalla compagine governativa. Come giudicate l’operato del governo?
Il governo ha commesso vari errori strategici e l’abbiamo sempre criticato. Ma in queste difficili circostanze, gli offriamo tutto il nostro appoggio per uscire al più presto da questo tunnel.
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 15-07-2006, 08:22   #100
Ewigen
Senior Member
 
L'Avatar di Ewigen
 
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
«Le violenze dureranno E noi siamo qui bloccati»

«Gli americani troveranno una via d’uscita. Non possono indebolire un governo alleato»

[Avvenire] Dalla sua abitazione sulle verdi colline sovrastanti Beirut, Francis scorge a occhio nudo l’aeroporto. La scorsa notte aveva letteralmente balzato dal letto quando i caccia israeliani hanno centrato la pista bloccando il traffico aereo. «Sono giunto tre giorni fa dall’Italia con la moglie napoletana e i tre figli per passare l’estate in Libano. E ora ci troviamo bloccati, non so fino a quando». «La gente teme che l’escalation possa protrarsi a lungo», dice Jocelyne. «E così, malgrado le rassicurazioni del governo circa la disponibilità di scorte alimentari, hanno preso d’assalto forni e negozi per rifornirsi di pane, farina e latte. Lunghe file di auto si sono anche formate davanti alle stazioni di servizio». «La mia ditta, sita non lontano dalla periferia sud sciita, ha deciso di osservare l’orario part-time, dice Ziad. Ora sto come tanti altri libanesi incollato alla tivù per seguire gli eventi, ma sono perlomeno fiducioso». E perché mai, chiediamo? «Gli americani troveranno una via d’uscita. Non possono indebolire un governo libanese, tutto sommato, alleato». «La fuga dei turisti non è un buon segnale», fa notare invece Doris. «Molti poi hanno cancellato le prenotazioni alberghiere dando un colpo duro alla stagione turistica e di villeggiatura, cioè a un cardine della nostra economia». «Stasera, ad esempio, il festival internazionale di Baalbek doveva inaugurarsi con una commedia di Fairuz, ma il tutto è stato rinviato sine die». Per ora, almeno, il rumore assordante degli alimentatori elettrici non si sente. «Nessuna centrale elettrica è stata finora colpita – dice Rami –, ma gli israeliani l’hanno fatto in passato e potrebbero benissimo rifarlo». «Nei caffè – racconta Fadi al telefono con un tono di rabbia – le discussioni sono accese: il capo degli hezbollah ha chiesto alle madri libanesi di sentirsi come la mamma di Samir Qantar, il detenuto libanese in Israele, e di sopportare l’aggressione». E continua: «Ma siamo matti! Sacrifichiamo decine di vite umane per liberarne una sola? E perché non applicare questo criterio alle mamme che hanno figli detenuti nelle carceri siriane? Andiamo forse a rapire soldati siriani per liberali?».
__________________
The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD!
Ewigen è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
 Rispondi


Lenovo LOQ 15i Gen 10 (15IRX10) alla prova: il notebook gaming 'budget' che non ti aspetti Lenovo LOQ 15i Gen 10 (15IRX10) alla prova: il n...
Due mesi di Battlefield 6: dalla campagna al battle royale, è l'FPS che stavamo aspettando Due mesi di Battlefield 6: dalla campagna al bat...
Antigravity A1: drone futuristico per riprese a 360° in 8K con qualche lacuna da colmare Antigravity A1: drone futuristico per riprese a ...
Sony Alpha 7 V, anteprima e novità della nuova 30fps, che tende la mano anche ai creator Sony Alpha 7 V, anteprima e novità della ...
realme GT 8 Pro Dream Edition: prestazioni da flagship e anima racing da F1 realme GT 8 Pro Dream Edition: prestazioni da fl...
FRAME 4000D LCD RS ARGB, il nuovo case d...
Netflix: AV1 ora gestisce il 30% dello s...
Tesla Optimus inciampa in pubblico e div...
La Gigafactory Tesla di Shanghai ha prod...
Nuovo record per Aisuru: attacco DDoS da...
Chery ha l'acciaio più resistente...
Operazione Gatekeeper: sequestrati oltre...
Le riprese della Stagione 3 di Fallout i...
Pokémon GO introduce gli scambi a...
Arriva l'archivio del futuro: Atlas Eon ...
Il robot umanoide Made in Italy è...
HONOR Robot Phone è mezzo smartphone, me...
Insta360 GO 3S e X3: le videocamere a 36...
BYD inarrestabile: produzione di batteri...
Arriva lo Xiaomi Robot Vacuum 5: il nuov...
Chromium
GPU-Z
OCCT
LibreOffice Portable
Opera One Portable
Opera One 106
CCleaner Portable
CCleaner Standard
Cpu-Z
Driver NVIDIA GeForce 546.65 WHQL
SmartFTP
Trillian
Google Chrome Portable
Google Chrome 120
VirtualBox
Tutti gli articoli Tutte le news Tutti i download

Strumenti

Regole
Non Puoi aprire nuove discussioni
Non Puoi rispondere ai messaggi
Non Puoi allegare file
Non Puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è On
Le Faccine sono On
Il codice [IMG] è On
Il codice HTML è Off
Vai al Forum


Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 16:28.


Powered by vBulletin® Version 3.6.4
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Served by www3v