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Old 01-09-2009, 14:21   #61
Ja]{|e
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E Di Pietro non va il Libia a omaggiare un dittatore:

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a Settembre 2009
Omaggio alle vittime di Lockerbie

http://www.antoniodipietro.com/docum..._times_ita.pdf

Oggi ho fatto pubblicare un messaggio di solidarieta' per le vittime della strage di Lockerbie sul quotidiano più diffuso in Scozia: 'Evening Times'.

Ritengo che la reputazione del nostro Paese vada recuperata, senza perdere altro tempo, con azioni concrete e visibili che trasmettano all’estero una visione diversa del nostro Paese e degli italiani, da quella che questo governo sta costruendo oggi.

Queste azioni forse non risolleveranno l'economia nazionale ma aiuteranno la comunità internazionale ad interpretare il governo Berlusconi, nel momento in cui ce ne libereremo, come un incidente di percorso nella storia d’Italia. Chi pensa che “i panni sporchi si lavino in casa” è un berluscones e gli domando a quale casa si stia riferendo visto che è stato lo stesso Presidente del Consiglio a renderci tristemente ridicoli agli occhi dell'opinione pubblica mondiale.

E mentre da una parte Silvio Berlusconi invia le Frecce Tricolori in un Paese che fiancheggia i terroristi, nel giorno dell’anniversario dell'ascesa al potere del suo dittatore, io invio un messaggio di solidarietà alle 270 vittime di Lockerbie, e parteciperò, il prossimo 21 dicembre, alla commemorazione della tragedia di quel lontano 1988 portando il cordoglio degli italiani alle famiglie delle vittime. Quale dei due gesti pensiate apprezzerà maggiormente l’opinione pubblica mondiale?

Mi ribello all’arroganza di questo governo incanta-popolo mosso esclusivamente da interessi personali, mi ribello a questa lenta ma inesorabile chiusura nei confronti dei Paesi democratici che sospinge l’Italia verso l’isolamento economico e culturale, e non mi rassegno ad ammirare la rettitudine e la lungimiranza dei Capi di Stato di altre nazioni chiedendomi perché non possano averne uno con queste qualità anche gli italiani.
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Old 01-09-2009, 14:46   #62
zerothehero
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Mediaset probabilmente avrà un carico fiscale sopra il 50% degli utili, oltre a dover pagare ogni anno 1% sui ricavi per le concessioni.
Se vi sembra poco, potreste proporre che sò..la nazionalizzazione di Mediaset o l'esproprio proletario.
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Old 01-09-2009, 14:49   #63
marchigiano
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Mediaset probabilmente avrà un carico fiscale sopra il 50% degli utili, oltre a dover pagare ogni anno 1% sui ricavi per le concessioni.
Se vi sembra poco, potreste proporre che sò..la nazionalizzazione di Mediaset o l'esproprio proletario.
oppure può diventare una cooperativa e pagare metà delle tasse mandando poi fondi in nero al pdl...
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Old 01-09-2009, 20:41   #64
sid_yanar
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E Di Pietro non va il Libia a omaggiare un dittatore:

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condivido pienamente, è l'ennesima vergogna e l'ennesima inculata per il popolo italiano; il tutto mentre il nostro amato presidente si fa i cazzi propri, a nostre spese ovviamente.
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Old 02-09-2009, 00:11   #65
GRIEVERhead
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post pubblicato in Diario, il 4 febbraio 2009
(dal meet-up di BG di Rieti)

Mettete in correlazione, come lo sono, queste quattro notizie.

Il Senato ha dato il via libero definitivo alla ratifica del Trattato di amicizia, collaborazione e partenariato Italia-Libia, firmato a Bengasi il 30 agosto 2008 dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal leader libico Muhammar Gheddafi. Con il trattato l'Italia si è impegnata a pagare cinque miliardi di dollari alla Libia nei prossimi 25 anni da destinare a progetti infrastrutturali nel paese, oltre che fornire le scuse per il passato coloniale nel paese nordafricano. L'accordo prevede in particolare la realizzazione di un'autostrada costiera che attraverserà la Libia dal confine con l'Egitto a quello con la Tunisia.


Impregilo (Benetton, Ligresti e Gavio), già in affari con la Libia di Gheddafi, farà l'autostrada promessa da Berlusconi. Per chi l'avesse dimenticato i magnifici 3 sono tra i patrioti, amici di Berlusconi, che hanno "salvato" Alitalia con un modico esborso e facendo un affare d'oro.


Il governo tassa l'Eni per trovare i fondi necessari per pagare Gheddafi: secondo quanto si legge su MF, per finanziare l'autostrada che l'Italia regalera' a Gheddafi e gli altri oneri dell'intesa raggiunta tra Roma e Tripoli, il terzo dei cinque articoli che compongono il provvedimento prevede l'introduzione di un'addizionale del 4% sugli utili ante imposta e dalla lettura dei requisiti che devono avere le società per essere sottoposte a questa addizionale, del resto, emerge che saranno colpiti tutti gli operatori con sede in Italia (Eni in primis).


Il prossimo ingresso della Libia nell'Eni con una quota di capitale rilevante è stato concordato con il Governo italiano e avverrà quando le condizioni della Borsa lo consentiranno. Come ha dichiarato al «Sole-24 Ore» l'ambasciatore di Tripoli a Roma, Hafed Gaddur, l'obiettivo del Libyan Energy Fund, il fondo sovrano che acquisirà la partecipazione sul mercato, è di arrivare fino al 10% del gruppo.

---
Riepilogando. Berlusconi per fare la pace con Gheddafi spende 5 miliardi (dei contribuenti) e dirotta parte di questi soldi ai suoi amici facendogli costruire l'autostrada libica. Parte del costo verrà finanziato tassando i profitti dell'Eni e permettendo a Gheddafi di comprarsi il 10% dell'ente petrolifero italiano quando i prezzi di borsa saranno "congrui" (cioè a prezzi stracciati, se la tassazione avrà anche il prevedibile effetto di deprimere il titolo e se Scaroni in aprile, come è probabile, visto il calo del petrolio e i consumi in diminuzione, sfornerà un cattivo bilancio).

Morale della favola: Berlusconi procura affari d'oro agli amici (a buon rendere) e spalanca a Gheddafi le porte del capitalismo italiano, alla faccia del patriottismo e soprattutto dei contribuenti italiani che pagheranno il conto, nel silenzio assordante dell'opposizione.

ora confrontatela con questa notizia di qualche tempo fa :


(11 febbraio 2004) - Corriere della Sera

Gheddafi: «Un' autostrada» Berlusconi: «Solo un ospedale»
Incontro senza intesa a Sirte, il leader libico vuole un «gesto di pace» Il premier: «Chiedono un' opera da far tremare polsi e portafoglio»

cosa e' successo per far cambiare idea al papi ?

$$$$$
$$$$$
$$$$$

(a lui e ai suoi amici, non a noi italiani, ovviamente)
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Old 02-09-2009, 00:35   #66
marchigiano
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Parte del costo verrà finanziato tassando i profitti dell'Eni e permettendo a Gheddafi di comprarsi il 10% dell'ente petrolifero italiano quando i prezzi di borsa saranno "congrui" (cioè a prezzi stracciati, se la tassazione avrà anche il prevedibile effetto di deprimere il titolo e se Scaroni in aprile, come è probabile, visto il calo del petrolio e i consumi in diminuzione, sfornerà un cattivo bilancio).
ma quando mai... ma chi scrive sti articoli topolino? anzi a dirla come tremonti il mago otelma?

a febbraio le quotazioni erano ai minimi storici, era il picco della crisi, vendere era da pazzi (come per alitalia airfrance), bisogna aspettare che la quotazione salga, di sicuro avverrà a fine crisi e a prezzo del petrolio risalito

http://it.finance.yahoo.com/q/bc?s=E...off&z=l&q=l&c=
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Old 02-09-2009, 00:54   #67
first register
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E Di Pietro non va il Libia a omaggiare un dittatore:
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E mentre da una parte Silvio Berlusconi invia le Frecce Tricolori in un Paese che fiancheggia i terroristi, nel giorno dell’anniversario dell'ascesa al potere del suo dittatore, io invio un messaggio di solidarietà alle 270 vittime di Lockerbie, e parteciperò, il prossimo 21 dicembre, alla commemorazione della tragedia di quel lontano 1988 portando il cordoglio degli italiani alle famiglie delle vittime.
Dai anche i quotidiani esteri hanno capito che l'Italia è spaccata a metà, da una parte i berluscones, cechi, esaltati e fedeli, dall'altra cittadini ben informati.

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Old 02-09-2009, 01:52   #68
Ja]{|e
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Dai anche i quotidiani esteri hanno capito che l'Italia è spaccata a metà, da una parte i berluscones, cechi, esaltati e fedeli, dall'altra cittadini ben informati.

Ma magari in realtà - perlomeno nel mio microcosmo - la metà sono berlusconiani convinti, l'altra metà non gliene frega proprio niente
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Old 03-09-2009, 12:03   #69
LucaTortuga
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Ma magari in realtà - perlomeno nel mio microcosmo - la metà sono berlusconiani convinti, l'altra metà non gliene frega proprio niente
Povera te, non ti invidio proprio...
Dalle mie parti, invece, Silvio prende i voti dei più disinteressati di politica ma di Berlusconiani convinti se ne vedono pochissimi (probabilmente sono più di quel che sembra, ma si vergognano a farsi riconoscere).
__________________
"Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell’umanità" (Alexander S. Neill, «Summerhill», 1960).
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Old 03-09-2009, 12:42   #70
Ja]{|e
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Povera te, non ti invidio proprio...
Dalle mie parti, invece, Silvio prende i voti dei più disinteressati di politica ma di Berlusconiani convinti se ne vedono pochissimi (probabilmente sono più di quel che sembra, ma si vergognano a farsi riconoscere).
Beh, lo sappiamo tutti quanti voti (e sotto sotto anche come, http://www.youtube.com/watch?v=ZuWgbV0dyVw e http://www.youtube.com/watch?v=jCof7...eature=related , ma sssshhh, non si dice) ha sempre preso FI prima, PdL e MpA ora qui in Sicilia...
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Old 03-09-2009, 12:52   #71
p4dr1n0
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ma vogliamo diventare "amici" della presentatrice di nessma?

http://www.facebook.com/people/Kaout...00000124874487
Soon in certosa mansion...

Ultima modifica di p4dr1n0 : 03-09-2009 alle 13:10.
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Old 03-09-2009, 12:59   #72
LucaTortuga
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Beh, lo sappiamo tutti quanti voti (e sotto sotto anche come, http://www.youtube.com/watch?v=ZuWgbV0dyVw e http://www.youtube.com/watch?v=jCof7...eature=related , ma sssshhh, non si dice) ha sempre preso FI prima, PdL e MpA ora qui in Sicilia...
Non credere, anche qui ne prende tanti... il fatto è che pochissimi ammettono pubblicamente d'essere sostenitori di Silvio (pare che i voti gli arrivino dalla Fata Turchina..)
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"Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo e alla gioia dell’umanità" (Alexander S. Neill, «Summerhill», 1960).
LucaTortuga è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 03-09-2009, 13:11   #73
Ja]{|e
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Non credere, anche qui ne prende tanti... il fatto è che pochissimi ammettono pubblicamente d'essere sostenitori di Silvio (pare che i voti gli arrivino dalla Fata Turchina..)
No, ma qui lo ammettono perché ci fanno la carità, e la gente è troppo ignorante per capire che non è con la carità (vedi: i finanziamenti - fondi fas che tra l'altro ci spettavano da tempo - che sono arrivati negli ultimi tempi) che si risolvono le cose, anzi, pensano che cento euro per un voto bastino per dire grazie al Pippo Spataro di turno, figuriamoci un lavoro, anche se in nero!!!

P.S. http://www.youtube.com/watch?v=scKUCS8vPdE
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Old 05-09-2009, 15:37   #74
first register
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Il quotidiano inglese dedica ampio spazio alla recente alleanza mediatica
tra i due leader: interessi comuni nel nuovo canale satellitare Nessma
Guardian: "Per la tv araba
connection Gheddafi-Berlusconi
Il Financial Times si chiede: "Chi rimpiazzerà il Sultano?"
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI


LONDRA - Silvio Berlusconi è protagonista di un nuovo caso di conflitto d'interessi, questa volta riguardo alla Libia, dopo l'ingresso di una società libica in una compagnia di produzione cinematografica controllata dalla Fininvest che ha recentemente acquistato quote in una tivù privata a Tripoli. A rivelare la "Gheddafi-Berlusconi connection" è il quotidiano Guardian di Londra, che ritorna sulle polemiche per la recente visita in Libia del nostro presidente del Consiglio ipotizzando che dietro l'amicizia politica trai due leader ci siano anche comuni interessi d'affari.

Nel giugno scorso, scrive il corrispondente da Roma del Guardian, John Hooper, una società libica, la Lafitrade, ha acquisito un 10 per cento di azioni nella Quinta Communications, una compagnia di produzione cinematografica fondata da un uomo d'affari tunisino che vive in Francia, Tarak Ben Ammar. La Lafitrade è controllata dalla Lafico, il fondo d'investimenti della famiglia Gheddafi, precisa l'articolo. Ma una delle altre società proprietarie della Quinta Communications, con una quota del 22 per cento, è una compagnia, registrata in Lussemburgo, di proprietà della Fininvest di Berlusconi; che ha a sua volta un legame con la Libia, perché Quinta e Mediaset, l'impero televisivo del premier, possiedono un quarto per ciascuna di un nuovo canale televisivo via satellite nel Magreb, chiamato Nessma Tv, tra i cui mercati c'è appunto anche la Libia. In pratica, scrive Hooper, facendo entrare Gheddafi nella Quinta Communications, Berlusconi "ha dato al regime libico una porzione di proprietà" della nuova stazione televisiva: "Sarà interessante vedere fino a che punto i giornalisti della Nessma Tv si sentiranno liberi di criticare l'operato di Gheddafi". L'ingresso della Libia nella compagnia di produzione controllata da Berlusconi, conclude il Guardian, "sarebbe stata una notizia di prima pagina in qualsiasi paese d'Europa, ma in Italia è stato riportato brevemente solo da un paio di quotidiani nelle pagine di notiziario finanziario". E quando Berlusconi ha visitato la Libia il mese scorso, "ha visitato una stazione tv locale, chiacchierando con la sua abituale disinvoltura con i giornalisti della redazione. Quella tv era la Nessma".

Un ampio articolo su Berlusconi appare oggi anche sul Financial Times: una recensione di due libri pubblicati di recente in Italia, "Il sultanato" di Giovanni Sartori, e "Papi - uno scandalo politico", di Peter Gomez, Marco Lillo e Marco Travaglio. "When in Rome, do as the Romans do", dice il proverbio inglese, quando sei a Roma, fai come i romani, e alludendo a questo motto popolare il quotidiano finanziario titola: "Quando sei a Roma, fai quello che dice Silvio Berlusconi". Il recensore, John Lloyd, membro della direzione del FT (e collaboratore di Repubblica), riassume così il senso dei due libri: "Il Sultano di Roma, al di sopra della legge, insofferente alle limitazioni, senza paura di alcuna opposizione, ha avuto una torrida primavera ed estate. Quando comincia la nuova stagione politica, vedremo quanto è stato danneggiato (da quanto è accaduto) e se sarà possibile che egli venga rimpiazzato, o dalla sinistra o più probabilmente da uno o l'altro dei suoi alleati di destra".

Sul caso Berlusconi ritorna anche il quotidiano spagnolo El Pais, pubblicando una lunga intervista al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, nella quale Mauro afferma che il premier italiano aspira al potere assoluto e "usa il suo impero mediatico per tappare la bocca ai suoi nemici". Si tratta, osserva nell'intervista il direttore del nostro giornale, "di una battaglia per la libertà. Esiste in Italia una normale relazione tra la stampa e il potere? Si può criticare il primo ministro o no?", e aggiunge che il presidente del Consiglio sta "gravemente danneggiando l'immagine del paese". E in un altro articolo sul tema, il quotidiano spagnolo parla anche delle voci di una possibile vendita del Milan a Gheddafi, riportate anche dalla Voz de Galicia e altri giornali.

In Francia, Le Monde continua a riferire di "imbarazzo" nella Chiesa cattolica per il comportamento del primo ministro italiano, non solo riguardo alla sua vita privata ma anche sui temi dell'immigrazione; e un secondo articolo, sempre sul quotidiano francese, riferisce delle secche risposte del presidente della Commissione Europea a Berlusconi sulla Ue, dopo che il nostro premier avrebbe voluto "zittire" commissari e portavoce sui problemi dell'immigrazione. La Tribune de Geneve e l'Irish Times si occupano del documentario "Videocracy" presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, notando che il film "critica il pesante controllo di Berlusconi sui media" e il modo in cui questo influenza il paese.

E la storia del caso Feltri-Boffo arriva fino in Australia, dove il Sidney Morning Herald dedica un servizio allo "storico e potenzialmente disastroso scisma tra la Chiesa e il governo" di centro-destra italiano.

(5 settembre 2009)
http://www.repubblica.it/2009/09/sez...settembre.html

Per tutto il 3d ho pensato che per Berlusconi sarebbe stato impossibile realizzare un impero Mediaset(V.2.) in Libia, poi oggi la notizia: Grazie ad un accordo Gheddafi-Berlusconi, la tv libica di Berlusconi-Tarak Ben Ammar non avrà più ostacoli.

Sappiamo tutti a cosa andranno in contro nei prossimi anni i cittadini (e il sistema informativo) del Magreb.
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