Galliani: Borrelli? 'E' come il capo polizia di Stalin'

[dantes76]

GUERRA APERTA
Galliani attacca Borrelli

L'ad rossonero paragona Borrelli a Beria: 'Il suo prossimo intervento atterrà all'uso della tortura'. Il capo dell'Ufficio Indagini aveva detto: 'Il comportamento di Galliani? In Italia c'è più il gusto dell' elusione della regola che non del rispetto'

GUERRA APERTA Roma, 12 novembre 2006 - "Nello stile di Lavrenty Beria, il dott. Francesco Saverio Borrelli, mi accusa di comportamenti elusivi delle regole (che ho sempre rispettato con puntualità) perchè ho accettato l'invito a partecipare ad un incontro informale, come lui stesso lo qualifica, con alcuni managers e Presidenti di società calcistiche. Incontro informale significa incontro privato: la prossima mossa sarà un'indagine sulle ore in cui mi corico?".

E' il passo iniziale di un comunicato stampa diffuso dal Milan a firma di Adriano Galliani. L'amministratore delegato rossonero - che ha paragonato il capo dell'Ufficio Indagini della Federcalcio a Lavrentij Pavlovich Beria, capo della sicurezza e della polizia dell'Unione Sovietica ricordato dalla storia tra gli esecutori delle 'Purghe' staliniane - ha inoltre affermato che "un accordo è effettivamente intervenuto con il prof. Rossi (Guido, ex commissario della Figc; ndr), come hanno confermato i soggetti che lo hanno negoziato": "Borrelli non c'era. Non è stato raggiunto 'sottobanco', come afferma Borrelli, bensì nei modi normalmente usati nell'ambito, ignoto a Beria, della conciliazione", si legge ancora. "Devo presumere che il prossimo intervento di Borrelli atterrà all'uso della tortura: a questo fine - conclude Galliani - mi permetto di suggerirgli la lettura di un testo che ha trattato recentemente questo tema, tanto discusso negli ambienti giudiziari. Mi riferisco a Osservazioni Pratiche sopra la tortura di Franchino Rusca (Lugano, Agnelli, 1776)".

Galliani, nel quadro del maxiprocesso per lo scandalo del calcio, è stato condannato ad un'inibizione di 9 mesi. La sanzione maturata nel procedimento sportivo vieta al dirigente rossonero di esercitare le sue funzioni nelle sedi 'istituzionali' come Lega e Federcalcio e di rappresentare il suo club anche in sede di mercato. Galliani recentemente aveva presenziato ad una riunione di lega a Milano, tenuta presso l'Hotel Gallia. L'amministratore delegato del Milan, nel corso dell'istruttoria di Borrelli che aveva preceduto i deferimenti decisi dal procuratore federale Stefano Palazzi, era stato l'unico a sostenere un'audizione nell'albergo dove risiedeva l'ex capo del pool di Mani Pulite, che al contrario aveva ascoltato gli altri soggetti coinvolti negli uffici federali di Via Po e Via Allegri. Galliani in quel periodo rivestiva la carica di presidente di Lega. Il Milan, recentemente, ha contestato a più riprese l'esito dell'ultimo grado di giudizio del maxiprocesso poiché il collegio arbitrale del Coni ha ridotto le sanzioni comminate a Juventus, Lazio e Fiorentina confermando la sola penalizzazione di 8 punti inflitta al club presieduto da Silvio Berlusconi. Il Milan è l'unica società tra quelle coinvolte nello scandalo ad avere ottenuto la conferma nelle coppe europee di questa stagione (preliminari di Champions League, superati).

L'AFFONDO DI BORRELLI
«Il comportamento di Galliani? In Italia c'è più il gusto dell'elusione della regola che non del rispetto». Sono le parole di Francesco Saverio Borelli, capo dell'Ufficio indagini della Figc, in un'intervista a Radio Capital.

«Questo perchè -afferma Borrelli-, per dirla in pochissime parole, il senso della legalità, il senso del rispetto della regola non è molto diffuso».

Le sentenze emesse dall'arbitrato hanno ridotto le penalizzazioni comminate a 3 squadre coinvolte in calciopoli. «Mi sono sempre espresso contro l'arbitrato, come istituzione. Arriva dopo due gradi» di giudizio. «È una specie di mostro processuale. Però c'è e ce lo dobbiamo tenere».

http://qn.quotidiano.net/art/2006/11/13/5445892

[Cfranco]

Originariamente inviato da Francesco Saverio Borrelli

In Italia c'è più il gusto dell'elusione della regola che non del rispetto .
Questo perchè , per dirla in pochissime parole, il senso della legalità, il senso del rispetto della regola non è molto diffuso .

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[Fabiaccio]

e da un tirapiedi-leccaculo del berluska pretendevi un'affermazione sensata?