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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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questo non lo sapevo, ma è vero?
ESPULSIONI
Drogati e poveri? Italiani, raus! I nostri connazionali o i figli di seconda e terza generazione espulsi dalla Germania, perché carcerati, poveri o drogati di Alessandra Cecchin Accompagnati al confine ed espulsi con l'etichetta di "persona indesiderata". I "cacciati" sono cittadini italiani residenti in Germania da decenni, spesso nati in terra tedesca. Molti sono figli di emigrati di seconda e terza generazione che, per lo più, hanno problemi di droga. Succede nella regione tedesca del Baden Württemberg ormai da diversi anni, ma il fenomeno ha assunto dimensioni allarmanti negli ultimi tempi: nel solo 1999 sono state espulse dalla Germania ben 480 persone con passaporto italiano, quasi tutte dalla regione del Baden Württemberg, e in parte dalla Baviera. Appello drammatico: aiutateci La denuncia è partita dalle associazioni dei nostri connazionali emigrati, insieme alla richiesta di aiuto: "Queste persone non conoscono l'Italia né la lingua, non hanno nessun parente che li accolga e, soprattutto, hanno bisogno di cure. Aiutateci". L'appello è stato raccolto da qualche mese dai vari Ce.i.s. (Centro di solidarietà) del Veneto, che si sono subito attivati. "Noi abbiamo risposto immediatamente - racconta Daniele Corbetta, direttore generale del Ce.i.s. di Treviso - perché questa realtà di emarginazione riguarda soprattutto giovani che hanno problemi di tossicodipendenza. Da tempo è noto il problema delle espulsioni facili di nostri connazionali da parte di alcuni Länder della Germania, in particolare il Baden Württemberg: singoli o intere famiglie alle quali viene negato il rinnovo del permesso di soggiorno, rispedite in Italia perché momentaneamente disoccupate o con stipendi troppo bassi, considerate "a rischio" di assistenza sociale e, quindi, un peso per la società e per il welfare tedesco; e poi, persone finite in carcere, recidive, per reati comuni o, più frequentemente, legati all'uso di droga". Lo status di "cittadino comunitario" con i relativi diritti viene, infatti, riconosciuto da alcuni Länder solo agli italiani che lavorano e producono, ma viene subito negato o cancellato quando qualcuno, per qualsiasi motivo, è costretto ad usufruire dell'aiuto sociale, o perché, percependo una pensione inferiore ai 1.200 marchi mensili (con contributi versati per una vita intera in Germania), non riesce a raggiungere il minimo vitale. Violate le norme europee Un'interpretazione distorta delle normative comunitarie e una violazione dell'art. 48 del Trattato di Roma e degli accordi di Schengen, secondo le associazioni degli italiani all'estero, un sistema utile alla difesa dell'ordine pubblico e della sicurezza, secondo le autorità tedesche. Certo la soluzione di un problema di così vaste proporzioni non può che essere politica, e sia la Commissione europea che la Corte di Giustizia europea sono state chiamate a pronunciarsi e ad intervenire. Nella Repubblica Federale di Germania vivono 680.000 italiani e la maggioranza vive nei Länder del sud, a Stoccarda, Monaco, Francoforte sul Meno, nella zona industriale della Ruhr, arrivati negli anni '60 per lavorare nelle fabbriche tedesche, la Bmw, la Mercedes-Benz, o nelle miniere di carbone. Una nuova ondata migratoria c'è stata dopo la riunificazione delle due Germanie, quando molte aziende edili italiane sono sbarcate nell'ex Germania dell'est. Una comunità molto numerosa Nella regione di Stoccarda, che comprende i 3/4 del Baden Württemberg, gli italiani sono circa 180.000, la seconda comunità dopo i turchi. Quasi nessuno ha scelto la naturalizzazione, anche se residenti in Germania da 30 o 40 anni, e questo fatto risulta incomprensibile ai tedeschi, che intendono la convivenza come un'assimilazione. "I legami forti con il Paese di origine, la difficoltà ad impadronirsi della lingua e degli strumenti utili ad una veloce integrazione - spiega Corbetta - fanno sì che da decenni la comunità italiana abbia il primato dei bambini nelle classi differenziali (le Sonderschulen), vere e proprie scuole "di serie B". Un disagio sociale che tocca i ragazzi, le famiglie e l'intera comunità italiana: come si rispedisce indietro chi non risponde ai parametri prestabiliti, allo stesso modo si "scaricano" nel ghetto delle scuole speciali i ragazzi "non integrati", condizionandone il futuro professionale e di vita". L'impegno dei Ce.i.s. del Veneto Ma che cosa possono fare i Ce.i.s. veneti? "Stiamo collaborando con istituzioni e associazioni italiane e tedesche - spiega Michele Gazzola, coordinatore per il reinserimento del Ce.i.s. di Treviso - con il Consolato generale d'Italia a Stoccarda, con il Cais (il Comitato di assistenza per gli italiani) di Stoccarda, con l'Ibsi, un'associazione tedesca, e le Acli, oltre che con le Missioni cattoliche. Abbiamo messo a punto un progetto di prima informazione per chi è in carcere in attesa dell'espulsione: spieghiamo loro che cosa possono fare appena arrivano in Italia, a chi rivolgersi, dove andare per avere la tessera sanitaria, un lavoro, a quali centri chiedere aiuto per uscire dalla tossicodipendenza. Diversamente, lasciati a se stessi, rischiano di delinquere appena arrivano in Italia, proprio perché privi di riferimenti". "Devo dire - continua Gazzola - che è il console stesso di Stoccarda, Bernardo Carloni, a chiederci aiuto e a mettersi a nostra disposizione. Io sono già stato in due carceri, a Heilbronn e a Ravensburg, e ho potuto conoscere questi "fantasmi", figli di nessuno, non riconosciuti dall'Italia, rifiutati dalla Germania, dove sono nati, vissuti, dove vogliono rimanere e dove spesso hanno tutti i parenti". Le famiglie stesse sono angosciate, impotenti, anche indignate di fronte all'atteggiamento delle autorità: sentono di aver fatto molto per il Paese in cui vivono e si sentono respinti nel momento della difficoltà. Qualcuno parte per l'Italia insieme al familiare espulso, spesso un figlio, perché non ha nessuno a cui affidarlo. "Stiamo pensando ad un progetto di pronta accoglienza qui - spiega Gazzola - ma vorremmo che questi ragazzi potessero tornare". La regione Lombardia, ad esempio, si è dichiarata disponibile a farsi carico del recupero di 50 connazionali condannati per reati di droga ed espulsi, a condizione che vengano riammessi nel loro Länder al termine della terapia. La prevenzione in Germania "Con alcune organizzazioni tedesche - conclude - stiamo lavorando anche per la prevenzione, con il "Progetto speranza", per formare dei mediatori culturali e dare una mano a chi vive la tossicodipendenza ma non è ancora finito in carcere". In attesa di un serio pronunciamento da parte dell'Europa, affinché le leggi comunitarie siano rispettate e nessun paese dell'Unione possa cacciare dal proprio territorio una persona perché malata, disoccupata o semplicemente povera. |
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#2 |
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Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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#3 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
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Come purtroppo, tu che vuoi cacciare tutti e vuoi ammazzare anche lo spacciatore condannato all'ergastolo a bali??? Da te mi aspettavo un, appena arrivano mettiamoli ai lavori forzati. |
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#4 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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#5 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
Messaggi: 661
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Mi stupisco sempre di più vedendo che c'è ancora qualche idiota che "cade" nella droga...
bah..
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I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai |
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#6 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Varese
Messaggi: 2369
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Non sono cittadini loro (e, pur non conoscendo la costituzione teutonica, mi sentirei di scommettare che non possano espellere cittadini tedeschi)
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Tutto rigorosamente IMHO Per i messaggi contrassegnati da *: IMHO un par di balle! Salva un albero, uccidi un castoro. |
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#7 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
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a ecco c'era qualcosa che non mi quadrava. Comunque tecnicamente hanno passaporto italiano quindi sono cittadini nostri. |
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#8 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Varese
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#11 | |
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Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
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#12 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2002
Città: Evangelical Ecumenical Empire
Messaggi: 146
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Re: questo non lo sapevo, ma è vero?
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The World Is My Parish John Wesley|NO Nazist Noglobal Communist Laicist Satanic Legalizations against life and alliances with their defenders..EVIL WILL NEVER BE GOOD! |
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#13 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Varese
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Ora siamo al paragonare gli emigranti ai conigli.
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#14 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2003
Città: spero ancora per poco in italia
Messaggi: 1490
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non so quanti italo-argentini eppoi se vogliono gli immigrati non possono tenerso solo i più buoni scartando i lavativi, si tengano tutto |
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#15 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Varese
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Coloro che sono cittadini italiani hanno tutto il diritto di venire in italia, se ne hanno voglia.
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#16 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
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#17 | |
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Junior Member
Iscritto dal: May 2004
Messaggi: 26
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#18 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
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Anche in Italia, fino a 18 anni non sei comunque cittadino italiano, solo dopo puoi avviare le pratiche, c'era la storia di una ragazza siriana nata qui, a 17 anni e 9 mesi è andata in siria col padre, a 20 anni è tornata in Italia e per la legge è come un qualsiasi clandestino. |
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#19 |
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Junior Member
Iscritto dal: May 2004
Messaggi: 26
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Si ma lì anche se diventi maggiorenne non sei tedesco neppure se nasci lì. La mia prof diceva che devi dimostrare di avere un avo tedesco, un ascendente tedesco se no nisba! Però non vorrei aver capito male io!!!!
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#20 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Roma
Messaggi: 373
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La nuova legge sulla cittadinanza (Gesetz zur Reform des Staatsangehoerigkeitsrechts) è entrata in vigore il 1° gennaio 2000. È stata anche modificata la legge sugli stranieri (Auslaendergesetz), introducendo una procedura facilitata per la naturalizzazione degli stranieri (Einbuergerungsverfahren). Di seguito sono riportate le modifiche più importanti che riguardano i cittadini italiani. Bambini nati in Germania da genitori stranieri Tutti coloro che nascono in Germania dopo il 1.1.2000, da genitori stranieri, ricevono automaticamente la nazionalità tedesca se almeno uno dei genitori: risiede regolarmente in Germania da otto anni e Possiede un diritto di soggiorno (Aufenthaltsberechtigung) o, da almeno tre anni, un permesso di soggiorno illimitato (unbefristete Aufenthaltserlaubnis). Naturalizzazione (richiesta di cittadinanza tedesca) Le domande di naturalizzazione possono essere presentate a partire dal compimento del 16° anno di età. (N.B.:in Italia la naturalizzazione ha effetti giuridici solo dopo il compimento del 18° anno di età). Uno straniero che vuole naturalizzarsi cittadino tedesco, deve possedere i seguenti requisiti: Risiedere regolarmente in Germania da almeno otto anni; Riconoscersi nell'ordinamento libero e democratico della Costituzione tedesca; Essere in possesso di un permesso o diritto di soggiorno (Aufenthaltserlaubnis oder -berechtigung); Essere in grado di sostenere se stessi ed i familiari che hanno diritto ad essere sostenuti senza dover ricorrere al sussidio comunale (Sozialhilfe) o all'indennità di disoccupazione (Arbeitslosenhilfe); Non aver subito condanne penali; Dimostrare una sufficiente conoscenza della lingua tedesca. |
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