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#1 |
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funzionamento di un resistore
qualcuno sa spiegarmi in breve come funziona un resistore?
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#2 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: MI Prov. [Nord-Est] Auto: HONDA Civic 8th gen. 2.2 I-CDTI Executive I-Pilot Moto: HONDA Hornet ABS
Messaggi: 4339
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Ogni materiale conduttore di energia elettrica è caratterizzato da un fattore definito RESISTENZA che non è altro che la capacità di opporsi al passaggio della corrente.
Tanto per intenderci, un materiale isolante, come per esempio la plastica, ha un valore di resistenza altissimo; il rame, materiale che più spesso è usato nei cavi elettrici, ha un valore di resistenza molto basso. Un resistore non è altro che un componente al cui interno è presente un materiale conduttore bilanciato per avere una determinata resistenza. Generalmente questo materiale è avvolto come una spira in modo da poter avere lunghezze diverse e quindi valori di resistenza diverse. La resistenza è infatti influenzata, per primis dal tipo di materiale, poi dalla lunghezza, ma anche da altri fattori quali la sezione, la temperatura. Per riconoscere il valore di resistenza di un resistore, sullo stesso sono stampate delle bande colorate che indicano con precisione variabile tra 1% e 10% il valore in Ohm.
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Perito in Elettronica e Telecomunicazioni | Microsoft Certified Professional su Windows Server 2003 | Membro del Mensa Italia |
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#3 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: MI Prov. [Nord-Est] Auto: HONDA Civic 8th gen. 2.2 I-CDTI Executive I-Pilot Moto: HONDA Hornet ABS
Messaggi: 4339
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A una domanda più precisa, se preferisci, risponderò in maniera più precisa. Se invece preferisci un discorso più generale, e meno complicato, troverò il modo più adatto.
Chiedi pure
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Perito in Elettronica e Telecomunicazioni | Microsoft Certified Professional su Windows Server 2003 | Membro del Mensa Italia |
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: MI Prov. [Nord-Est] Auto: HONDA Civic 8th gen. 2.2 I-CDTI Executive I-Pilot Moto: HONDA Hornet ABS
Messaggi: 4339
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Ah, quasi mi dimenticavo!
Benvenuto nel forum!!!
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#5 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 32
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più precisamente volevo sapere: se ho un filo di rame sul quale c'è una corrente di 3v come posso aumentarla? Con un resistore si può? e come?
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#6 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Verona
Messaggi: 757
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i volt dei tuoi 3V sono molto diversi dalla corrente...
la corrente indica il passaggio di elettroni, i volt la differenza di potenziale tra un punto ed un altro di un conduttore o di ciò che vogliamo misurare, cioè quello che spinge gli elettroni (la corrente) a muoversi... la corrente si misura in Ampère la tensione in Volt spegata questa lieve ma sostanziale differenza, arriviamo al dunque... una resistenza come ha spiegato Pnx impedisce in certa misura il flusso di elettroni, quindi non può in alcun modo aumentare la corrente o la tensione di un cavo elettrico... se mi dici cosa devi fare con questo cavo elettrico, a cosa ti serve, dove è collegato ti potrei aiutare di più...
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DREDD, GIUDICE DELLA SACRA LEGGE DEL FANCAZZISMO!!!
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#7 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 32
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??
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#8 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Pistoia (provincia)
Messaggi: 3020
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hai preso lo schema da qui? http://www.unisem.com/pdf/US1150.pdf
se vuoi aumentale la tensione di uscita devi diminuire (di poco!) il valore di R2. okkio però..... ciao.
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#9 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: MI Prov. [Nord-Est] Auto: HONDA Civic 8th gen. 2.2 I-CDTI Executive I-Pilot Moto: HONDA Hornet ABS
Messaggi: 4339
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Nello schema che hai allegato i resistori sono utilizzati per fare una regolazione. Regolazione che all'integrato a sinistra permette di variare la tensione di uscita.
In questo caso quindi, la variazione di una resistenza, provoca l'aumento o la diminuzione della tensione, come ha detto Maccioni. Proprio perchè in questo caso i resistori compiono una regolazione, per capire cosa variare, è necessario consultare il datasheet (foglio tecnico) dell'integrato, quello che ha fatto Maccioni. E proprio consultando il datasheet viene fuori una formula matematica: Vout = Vref(1+R2/R1) + Iadj x R2 dove Vref = 1,25V, Iadj = 50uA; quindi si può dire che sono non variabili. "Vout" vuol dire V(tensione) - out(uscita), tensione di uscita Se aumentiamo R2, il risultato della formula, che è Vout, aumenta. Stessa cosa se diminuiamo R1. Quindi a te la scelta. Ovviamente non esagerare nella variazione. A quanto ho capito vuoi variare una tensione di un alimentatore. Se è così, la cosa migliore è mettere un trimmer di valore inferiore al doppio di R2. Un trimmer è un resistore variabile, che per mezzo di una piccola vite, permette di cambiare valore di restistenza. In questo modo girando la vite e misurando con un tester la tensione, regoli l'uscita come preferisci. Un'altra cosa che si legge dal datasheet, è che la tensione di uscita non supererà i 6V. n.b.: L'integrato in questione genera una tensione di riferimento. Cio vuol dire che la corrente che esce è molto bassa e non può servire per alimentare nessun componente, bensì per fornire un valore di riferimento.
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#10 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 32
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La tensione di uscita non può essere aumentata anche in questo modo?
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#11 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
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Scusami ma non ha alcun senso quel disegno
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#12 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2002
Messaggi: 32
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Ma se il resistore trattiene tensione la tensione di uscita del resistore è minore di quella d'ingresso. Quella d'ingresso non aumenta? Resta invariata?
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#13 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
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No, assolutamente. Il resistore, se attraversato da corrente, genera una caduta di tensione.
Secondo la legge di Ohm: V = R x I La Tensione è uguale al prodotto tra Resistenza e Intensità di Corrente Il Resistore è un componente passivo, non genera corrente. La tensione, la può solo diminuire.
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#14 |
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Member
Iscritto dal: Nov 2002
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Su un sito ho trovato la guida all'overvolt della geforce 4 ti4200. La guida dice che si deve saldare un resistore tra il pin11(vedere disegno) e una massa, che può essere la massa del connettore VGA. In questo modo si aumenta il Vout. Ma perchè?
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#15 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
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Come ho detto prima, la maggior parte delle volte i resistori sono impiegati in elettronica per permettere delle regolazioni.
Sicuramente sul PCB della scheda grafica è presente un circuito attivo che regola la tensione di alimentazione. Il dimensionamento di questa tensione è fatto per mezzo di qualche resistore. In ogni caso questo circuito attivo, preleverà una tensione più alta che poi provvederà ad abbassare al giusto livello. Il resistore non è collegato in serie all'uscita, ma è collegato in un modo particolare e specifico. Per farti capire meglio dai un'occhiata al mio thread in rilievo dove ho messo un circuito di regolazione della tensione (vedi figura). In tale circuito il variare di una resistenza (quella con la freccia disegnata sopra) permette il variare della tensione in uscita. Ma questo solo perchè lo prevede quell'integrato (LM150) che per un gioco di correnti aumenta o diminuisce la tensione al variare di tale resitenza. Per un non-elettonico come te è complicato spiegarlo con precisione visto che dovrei per primo spiegari molti altri concetti. Prendila per buona così. Se nel circuito in figura saldassimo un resistore in parallelo alla resistenza senza la freccia (2,2KOhm), la tensione di uscita aumenterebbe. Sul circuito della scheda grafica non metterebbero mai un trimmer (reistore variabile per mezzo di una vite); per fare regolazioni è quindi necessario aggiungere, rimuovere o sostituire alcuni resistoro. Ricordati, il resistore non aumenta la tensione, ma può essere utilizzato in un cirucito attivo (come quello in figura) per regolarla.
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#16 |
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Ti faccio un esempio per chiarire meglio, proponendoti un circuito molto semplice chiamato partitore resistivo.
In questo circuito ci sono due resistenze in serie da 2,2KOhm. Visto che la corrente è data dal rapporto tensione/resistenza, troviamo che è: I = V/I = 10V / (2,2K + 2,2K) = 10V / 4,4K = 2,27mA Dalla stesa formula (legge di Ohm) sappiamo che la tensione è pari a: V = R x I Sulla resistenza inferiore abbiamo quindi: Vout = 2,2K x 2,27mA = 5V -------------- Ora aggiungiamo una resistenza in parallelo alla prima: La resistenza del parallelo tra due resistenze uguali è pari alla metà del valore di una resistenza, quindi: R(superiore) = 2,2K / 2 = 1,1K R(inferiore) = 2,2K Rtotale = 1,1K + 2,2K = 3,3KOhm. Ora, come prima, troviamo la corrente: I = V/I = 10V / 3,3K = 3,03mA La tensione ai capi della resistenza inferiore è quindi: Vout = R x I = 2,2K x 3,03mA = 6,67V La tensione è aumentata aggiungendo una resistenza.
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#17 |
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Nella figura sotto il resistore R1 è in parallelo al resistore R2?
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#18 | |
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Quote:
Inoltre, se i resistori sono collegati da una sola parte (come nella figura), la corrente che li attraversa è zero, quindi anche la tensione ai loro capi.
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#19 |
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Se nella figura sotto voglio saldare una resistenza in parallelo a R2 la posso saldare anche tra il piedino 5 e il piedino 3 (iniziando a contare i piedini da sinistra a destra)? Se si perchè?
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#20 |
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Sì, perchè il piedino 3 è collegato a massa, come l'altro capo di R2. I simboli di massa che appaiono nel circuito, corrispondono a un unico punto.
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