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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Milano città
Messaggi: 3161
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MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO
In questo messaggio raccolto in rete, scritto da un cittadino siciliano di Marsala, dal titolo sicuramente provocatorio ma che come vedrete non vuole essere una negazione di solidarietà, trovo spunti di riflessione e opinioni condivisibili. Mi rendo conto che in questo momento sia opportuno raccogliere più fondi possibili, ma non dobbiamo dimenticare i principi di fondo che dovrebbero governare la gestione delle emergenze e la gestione di uno Stato.
"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..." Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda. Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare. Non do un euro perché è la beneficenza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficenza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro. Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella. C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno? Avrei potuto anche "uscirlo", un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente? Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte. Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è. Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate. Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente. Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo. Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora , per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto. Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto. Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto. Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto. Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati. Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno per come viene gestito il Mio Paese Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico. E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d’altronde. |
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#2 |
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Member
Iscritto dal: Feb 2007
Città: Toscana
Messaggi: 146
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non ho letto tutto, ma anch'io non do un euro per queste cose pago già abbastanza di tasse, pagare 1 euro che poi diventerà meno di mezzo perchè ci mangia prima quello e poi l'altro non mi va bene, sperando che poi che mezzo euro donato arrivi veramente a chi ha bisogno e che si facciano le cose secondo le regole, di cui dubito fortemnete!!!
A ME HANNO ROTTO il CAXXO tutte queste trasmissioni, pubblicità ecc..ecc. per la raccolta fondi...
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"E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani." C.Malaparte |
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#3 |
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Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 50
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#4 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 20050
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manco io dono l'euro.
pero' in parrocchia stanno raccogliendo del cibo da destinare ai terremotati , allora ho dato 3-4 scatole di roba ( ovviamente non scaduta ) sperando che arrivino a chi ne ha bisogno... ps sono scatole di arringhe con salsa prese al lidl. son buone ... Ciam,zmlalm,za
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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#5 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Bergamo
Messaggi: 35
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L'ho letto su altri forum, ha pienamente ragione, non gli si può dare torto.
L'unica cosa, aggiungerei l'autore, il Sig. Giacomo Di Girolamo. |
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#6 |
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Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 50
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#7 |
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Member
Iscritto dal: Aug 2008
Messaggi: 199
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#8 |
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Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 50
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#9 | |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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#10 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2006
Città: Trapani (TP)
Messaggi: 3098
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Ora bisogna iniziare le collette per raccogliere dentiere
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A casa ho almeno sette PC, in firma non ci stanno
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#11 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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#12 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 20050
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si ma solo comunisti...
C;,a;,;,a
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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#13 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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#14 | |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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http://www.tenews.it/visualizzazione...Articolo=25241 |
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#15 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Hamburg/Torino
Messaggi: 2757
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Difficile dargli torto
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#16 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: La-La Land
Messaggi: 636
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Bell'articolo. Secondo me quando si parla di sicurezza degli edifici caduti c'è ancora un po' da fare chiarezza (se ne sono sentite di tutti i colori, e credo che il 50% buono siano cazzate enormi), per il resto è un ottimo articolo.
Un po' per gli stessi motivi neanche io ho donato il mio euro.
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Ciao |
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#17 | |
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Member
Iscritto dal: Aug 2007
Messaggi: 50
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Direi che sono due argomentazioni differenti |
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#18 | |
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Messaggi: n/a
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Comunque non fa una piega. Poi la farsa della sfilata di tutto il PDL, con l'invito a non andare accolto dal solo Casini, fa già capire che razza di governanti abbiamo. Solo una volta ho dato un € via cellulare, per lo tsunami...ma francamante dubito abbiano poi fatto qualcosa. A marsala scuole in albergo? A Catania ieri hanno sequestrato (la pura del dopo terremoto perchè è dal 2002 che segnalavano e nessuno ascoltava..) una elementare perchè poggia letteralmente sull'acqua (il bello è che ci han speso una barcata di soldi per la facciata e l'apparenza infatti è ottima)..le fondamenta sono letteralmente fracide. Ci sono almeno tre istituti superiori cittadini che NON HANNO LA BENCHè MINIMA COGNIZIONE DI SICUREZZA, addirittura ci sono facoltà universitarie, alloggiate in edifici del '600, senza alcuna uscita di sicurezza e piazzate in pieno centro barocco, assieme ovviamente a tanti uffici comunali e attività varie. fa una scossa e va giù mezzo centro... ![]() I soldi, i nostri soldi se li mangiano e o li sperperano in modo barbaro e strafottente, vedi la folle tassa sui rifiuti (400 €) e qua la situazione rifiuti è alla NA 2... Ultima modifica di userpercaso : 16-04-2009 alle 13:07. |
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#19 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 20050
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![]() C'a'.z'.a
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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#20 |
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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ti dirò...
secondo me lo fanno in buona fede. alla fin della fiera, se uno perde davvero tutto, crede che a chiunque venga in mente di dire "gli mando qualcosa da mangiare e qualcosa per coprirsi". evidentemente non è così, soprattutto per le operazioni non "pianificate". a dire il vero succede così anche per quelle previste. non sono poche le derrate alimentari raccolte in fase di colletta alimentare (campagna "schedulata" per antonomasia )che, per un motivo o per l'altro, non giungono a destinazione. anche per quanto riguarda i vestiti buttati nei cassoni della caritas in gran parte non arrivano DIRETTAMENTE "ai poveri". |
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Tutti gli orari sono GMT +1. Ora sono le: 06:57.












FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
ha raccolto ed evidenziato gran parte dei mali comuni degli itagliani...li faccio i miei complimenti









