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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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La vecchietta che cura il mondo con le e-mail
Pat Swinfen vive col marito in una bella casa nel Kent
Da qui mette in comunicazione malati e dottori La vecchietta che cura il mondo con le e-mail La ricetta è semplice: computer, macchine fotografiche digitali e tanta buona volontà La coppia riceve richieste di aiuto dai Paesi poveri e le inoltra a un pool di medici LONDRA - Un medico a Bagdad non sa come curare una forma particolarmente rara di cancro che ha colpito una sua paziente. Un infermiere in Nepal è in difficoltà a fornire i primi soccorsi a un uomo che ha avuto un attacco cardiaco. Un'ostetrica in Bangladesh vuole aiutare a concepire una coppia che teme di non essere fertile. Per risolvere il problema, fanno tutti la stessa cosa: inviano una email a una casa del Kent, nella verde campagna inglese, dove un'anziana aristocratica sulla settantina trascorre le sue giornate davanti al computer, pronta a entrare in azione. Lady Swinfen, assistita dal Lord suo marito, è in contatto con una rete di 382 esperti in ogni campo della medicina, tra cui alcuni dei migliori specialisti che si possono trovare in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Australia, Canada e Nuova Zelanda. Ogni richiesta di aiuto, solitamente corredata di un allegato che contiene fotografie del paziente, raggi x o altri dati significativi per valutare la sua malattia, viene rapidamente inoltrata a un medico competente; il quale, a stretto giro di posta (elettronica), risponde e qualche volta se il caso è particolarmente urgente telefona al suo collega nei guai dall'altra parte del mondo. In questo modo, in dieci anni, più di quattrocento persone che rischiavano la vita sono state salvate, curate e ristabilite. La "Florence Nightingale dell'Internet": così la chiama il quotidiano londinese Independent, che ieri ha raccontato la sua storia. Come la celebre "signora con la lampada", la crocerossina britannica che curava i feriti nella Guerra di Crimea di metà Ottocento e che diventò il simbolo e la fondatrice della moderna assistenza infermieristica, anche lady Swinfen assiste i malati: solo che il suo ospedale è il pianeta terra, i suoi pazienti sono le vittime di guerre e tragedie naturali in regioni dove scarseggiano le risorse per curarli, e i suoi soccorsi viaggiano sul web. "Telemedicina" è il termine da lei usato per spiegare di cosa si tratta: un modo di far viaggiare le immagini digitali dei malati e le diagnosi dei più illustri sanitari da un capo all'altro del globo nello spazio di pochi minuti, qualche ora o poco più. Un'autoambulanza del Pronto Soccorso che corre su un'autostrada on line. Tutto cominciò quando Lord Swinfen, un ex-ufficiale dell'esercito britannico, stava lavorando in Bangladesh a un centro per la riabilitazione dei paraplegici. Lì fece la conoscenza con un chirurgo militare inglese che gli raccontò una sua precedente esperienza: durante il conflitto in Bosnia, aveva avuto l'idea di trasmettere immagini dei casi più gravi direttamente al Royal Military Hospital di Portsmouth, in Inghilterra, per avere un parere da colleghi più esperti. Tornato a casa, il Lord ne parlò con la moglie, che da giovane era stata infermiera nella Royal Army Nursing Corps della regina Alessandra, e con i loro quattro figli. Ciascuno donò 20 sterline, con quei soldi crearono una fondazione, la Swinfen Charitable Trust, e si misero all'opera. All'inizio offrivano contatti con specialisti britannici soltanto a due ospedali del Nepal e uno delle isole Solomon, ma ben presto il giro dei loro pazienti si allargò a dismisura: oggi copre oltre cento paesi, dal Laos alla Lituania, dall'Africa all'America Latina. Tutti gli specialisti a cui lady Swinfen chiede di entrare a far parte dell'organizzazione offrono i loro pareri completamente gratis, e si impegnano a farlo in qualunque momento della giornata, anche di notte, la domenica, in vacanza. La fondazione Swinfen ha quindi acquistato centinaia di piccole, economiche macchine fotografiche digitali, e le ha inviate a tutti gli ospedali di zone degradate che ne erano sprovvisti. Ha insegnato, via email, a medici e infermieri come utilizzarle per scattare immagini dei malati e per scaricarle sul computer. E a quel punto la "telemedicina" è stata pronta a partire. "Era un'idea così semplice che non ci aveva pensato nessuno", dice Lady Swinfen. Un'idea che ha cambiato la vita sua e del marito. L'ultimo party che hanno dato nella loro residenza del Kent è di sette anni fa: nel mezzo della festa arrivarono mezza dozzina di email con richieste di aiuto, e gli invitati non videro più i padroni di casa. Hanno fatto una settimana di vacanza in un decennio. La "Florence Nightingale di Internet" non ha più tempo di curare le rose del suo giardino, che cresce disordinato ed incolto. Ma in compenso ha la parete dello studio piena delle cartoline che le scrivono medici e pazienti per ringraziarla di quello che fa. Il paragone con la crocerossima di Crimea non le dispiace: "Anch'io mi sento un'infermiera", dice, "la sola differenza è che nella mia corsia nessun malato rimane senza un letto". (1 luglio 2008) ![]() http://www.repubblica.it/2008/06/sez...y-swinfen.html possibile che non abbia mai pensato nessuno ad una struttura simile? penso ad organizzazioni che dispongono di mezzi economici molto più consistenti.. tipo emergency.. ma anche l'onu
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Città: Da qualche parte sul pianeta terra
Messaggi: 880
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Non lo fanno perchè così non si riesce a lucrare tanto sui soldi che ricevono. Purtroppo funziona così
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Codice:
Membro dell' HU Aerospace Group Membro fondatore del HU Queen fan club Gaussian Rider @ SETI classic Harvester@SETIBOINC BOINC Lord Ho concluso con: Dane, Sakurambo, Giankarlo, CapFTP, drive97, Atomix, Cibulo HWU CAMPAGNOLI CLUB |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2007
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
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Bannato
Iscritto dal: Jan 2007
Città: Verona... finchè non mi buttano fuori :D
Messaggi: 3224
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tre premi nobel dati a un carrozzone, insomma...
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2007
Messaggi: 1625
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Comunque i finanziamenti sono destinati a sovvenzionare le opere di pubblico soccorso sul territorio nazionale o a supporto dei soldati in missione, e sono talmente tanti che non solo dobbiamo pagare la quota annuale nonostante siamo volontari ma la croce rossa italiana è anche sotto commissariamento un'anno si e un'anno no |
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#8 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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La sua utilità ce l'ha ovviamente, ma chi ha lavorato per entrambe le associazioni sa benissimo la differenza di efficenza fra le due organizzazioni.
Emergency è snella e spende tutto per le operazioni "sul campo". La struttura della CRI fa si che una grossa fetta dei finanziamenti vada sprecata nel mantenimento della associazoone stessa come qualsiasi struttura "statale". Non parliamo poi degli interventi sul campo... ne ho sentite delle belle. Se mi permetti il paragone è com eparlare delle poste italiane...servono, ma quanto sprecano? |
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#9 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2007
Messaggi: 1625
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