Mi ritrovo a recensire un gioco che non si può definire esattamente un "gioco", ma una storia interattiva: la più bella di sempre.
"Brothers: a Tale of Two Sons" è il prodotto che gli si avvicina di più, ma rispetto ad esso To The Moon ha meno gameplay e più coinvolgimento emotivo (e chi ha giocato a Brothers saprà bene che questo non è poco).
TRAMA
Far capire la preziosità della trama senza spoilerare alcunché è mission impossible, così vi do solo un incipit.
Quote:
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Il dr. Watts e la dr. Rosalene sono due dottori che appartengono alla Sigmund Corp., una società che esaudisce i desideri dei suoi clienti instillando loro dei finti ricordi in punto di morte. Johnny Wyles, un anziano morente che abita su una casa vicino ad un faro situato su una scogliera, li contatta ed esprime il desiderio di andare sulla Luna... senza però saperne il motivo. I due dottori, però, per poter instillare il ricordo nella sua mente, hanno la necessità di sapere il motivo per cui il paziente esprime questo preciso desiderio. Dovranno quindi accedere ai ricordi del suo paziente, andando a ritroso nella sua vita fino alla sua infanzia.
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È il gioco con la trama più coinvolgente a cui abbia mai giocato e parlo da appassionato dei vecchi Final Fantasy. Riuscire a non commuoversi è molto difficile da un certo punto del gioco in poi.
SONORO
Nella classifica dei punti forti del gioco, la colonna sonora rientra sicuramente nella top 2 insieme alla trama. La colonna sonora composta da Laura Shigihara è meravigliosa e vi accompagnerà per tutto il gioco facendovi anch'essa emozionare.
GRAFICA
I nostalgici la apprezzeranno. La grafica è anni '80 e vi riporterà alle atmosfere dei giochi in stile Final Fantasy VI.
GAMEPLAY
Il gameplay è pressoché nullo, ma come anticipato prima ciò non deve spaventare, questo prodotto punta su ben altro e lo fa bene.
NOTE
All'inizio ci mette un po' a decollare: io stesso ho avuto la tentazione di abbandonarlo dopo 5-10 minuti. Adesso invece sono qui a raccontarvi di questo gioiellino.
L'unico difetto: il gioco dura 4 orette, ovvero il tempo necessario, ma sarebbe bello non finisse mai.
VOTO: 9.5/10