Discussione: Guida Allo U.P.S.
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Old 24-04-2007, 19:07   #1
hibone
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Guida Allo U.P.S.

Questa guida raccoglie ed espande l'eredità della precedente, edita da naso, in questa stessa sezione..
Ringrazio Naso e tutti i colleghi che hanno partecipato a redigerla per il contributo...

Scelta del gruppo di continuità Clicca per andare al vecchio thread.



Prodotti consigliati con maggiore frequenza
In questa sede vien presentato un elenco di prodotti che vengono suggeriti più di frequente. Tali prodotti sono quelli che al contempo garantiscono buona reperibilità, attendibilità dei wattaggi dichiarati, e generalmente un buon servizio di assistenza. Non avendo né gli strumenti, né l'intenzione di esprimere un giudizio sulla qualità o sulle prestazioni dei prodotti reperibili sul mercato, tale elenco non costituisce né una comparativa né una graduatoria, ma solo un prospetto di utilizzo immediato.

Anatomia delle ciabatte "filtrate" : in inglese (ma le immagini parlano da sole)
  • UPS con uscita sinusoidale: Prezzi recuperati da trovaprezzi.
    • Eaton Powerware 5115:
      • Prezzo indicativo: Circa 120 euro per 500va, 180 euro per 750va
      • Ventola:Da 60mm sempre attiva nei modelli da 750Va e superiori (tnx to Kappa85 e Frikes)
    • Apc Smart-Ups:
      • Prezzo indicativo: Circa 250 euro per 750va, 364 euro per 1000va
      • Ventola:Da 60mm termoregolata a partire dai modelli da 1000Va e superiori
    • Online ZintoA:
      • Prezzo indicativo: Circa 250 euro per 800va, 300 euro per 1000va
      • Ventola:Da 60mm (?) ventola controllata da microprocessore a velocità variabile (tnx to FreeMan)
    • Atlantis-Land Hostpower:
      • Prezzo indicativo: Circa 250 euro per 1000va
      • Ventola: non pervenuto ( a detta degli utenti silenzioso al 100% in ogni fase di utilizzo )
    • Mge Evolution:
      • Prezzo indicativo: Circa 220 euro per 650va, 250 euro 850va
      • Ventola: Ventola da 40mm sempre attiva

  • Ups con uscita sinusoidale approssimata:Prezzi indicativi non riportati.
    • Eaton:
      Serie 3xxx (senza avr);
      Serie 5110 (con avr);
    • Apc:
      Back-Ups Es (senza avr);
      Back-Ups Cs (senza avr);
      Back-Ups Rs (con avr);
      Smart-Ups(<700VA) (con avr);
    • MGE:
      Protection Station (senza avr);
      protection Center (senza avr);
      Ellipse ASR (senza avr);
      Ellipse Max (con avr);
    • Online:
      Serie Basic (senza avr);
      Serie Yunto (senza avr);
    • Atlantis-Land:
      Serie OnePower A03-PEXXX A03-PSXXX (senza avr);
      Serie Onepower A03-PXXX A03-SXXXX (con avr);

Indice


Che cosa fa un ups
Un ups è un dispositivo nato per correggere i disturbi nella fornitura di energia elettrica.

Tuttavia quando i disturbi sono troppo gravi, è piu semplice generare direttamente corrente a 220 a partire da zero, per questo un ups si compone di almeno tre elementi.
  • una batteria per immagazzinare energia
  • un alimentatore che carica la batteria
  • un inverter che genera corrente dalla batteria



I diversi tipi di Ups

Il modo in cui tali componenti sono collegati e interagiscono tra loro determina il tipo di ups. Solitamente gli UPS si distinguono in:

Quote:
  • offline: costituiscono la maggior parte degli ups domestici e di piccola taglia: sono i più semplici ed economici in assoluto.
    Solitamente la tensione prelevata in ingresso viene trasferita direttamente all'uscita tramite bypass ( passaggio diretto senza trasformazioni ). L'alimentatore si limita a mantenere la batteria carica. Durante un blackout viene attivato l'inverter e uno switch lo collega all'uscita dell'ups. L'inverter trasforma la tensione continua delle batterie in tensione "alternata". Hanno un tempo di intervento di circa 5/6 ms.

  • online o "a doppia conversione":costituiscono una classe "speciale" di ups, e vengono utilizzati in ambiti specifici.
    Il comportamento è opposto a quello degli ups offline: tutta la tensione prelevata viene trasformata in tensione continua, tale tensione in parte mantiene carica la batteria, il resto alimenta l'inverter che è sempre attivo. Chiaramente la separazione tra ingresso ed uscita è totale e la batteria garantisce che la tensione di uscita sia esente da disturbi. Il funzionamento continuo impone dei costi elevati, da un lato per via dei componenti, robusti, dall'altro per via dei consumi dei due circuiti di trasformazione della tensione. Il tempo di intervento è chiaramente nullo.

  • line-interactive: costituiscono la maggior parte degli ups moderni. Ocuppano la fascia medio-alta del mercato e uniscono i pregi delle due classi precedenti.
    Tali dispositivi integrano un circuito addizionale detto AVR disponibile anche come dispositivo indipendente. Durante il normale funzionamento l'inverter è inattivo e la tensione viene filtrata e ripulita, almeno in parte, dei disturbi che può presentare. Quando i disturbi diventano più gravi, o insorge un blackout, interviene l'inverter. In questo caso il tempo di intervento è di circa 4ms o meno, ma mai nullo.

Tensione dell'ups

Poichè in un ambiente domestico il costo dell'ups è uno dei principali fattori di scelta, le aziende cercano di incrementare le vendite, e ridurre il prezzo finale intervendo sui costi, semplificando la struttura dell'ups. Poichè gli alimentatori da pc lavorano trasformando la tensione alternata in tensione continua, prima di abbassare la tensione da 220 a 12 volt, non è necessario che la tensione erogata sia perfettamente sinusoidale, per cui un inverter meno complesso è in grado di assolvere allo stesso compito ma a costi minori.
Solitamente i livelli di approssimazione sono solo due, quindi avremo 3 possibili tipi di forma d'onda prodotta:

Quote:
  • onda sinusoidale :La forma d'onda molto simile a quella dell'enel ed automaticamente compatibile con qualsiasi tipo di carico: TV, consolle, pc e via dicendo. I carichi induttivi di assorbimento contenuto come piccoli trasformatori ad avvolgimienti o piccoli motorini dovrebbero essere ben tollerati, ma è bene fare attenzione a non collegare all'ups carichi non adatti, primi fra tutti i motorini elettrici di assorbimento elevato pena il danneggiamento dell'ups stesso. Per sicurezza è sempre bene chiedere al produttore.


  • onda pseudo sinusoidale ( o sinusoidale approssimata ): Non è esattamente il massimo, ma per un alimentatore switching che lavora raddrizzando la 220 volt può ancora andare bene. Solitamente va bene per tutti i dispositivi di elettronica di consumo, videoregistratori, pc, tv consolle, in quanto tutti integrano alimentatori di tipo switching. Si può ancora azzardare l'alimentazione di dispositivi a trasformatore, ma non andrei oltre, tenendo conto che tali ups nascono principalmente per i pc.


  • onda quadra : parlare di "sinusoide approssimata" richiede parecchia fantasia, ma i pubblicitari ne hanno da vendere, in compenso i dispositivi che la realizzano sono molto economici. Come sopra: non collegherei ad un ups di questo tipo più del pc. I trasformatori andrebbero collegati solo se indispensabile e comunque per assorbimenti veramente ridotti, ad esempio per il router o per l'hag, ma sempre con qualche riserva.


Tipologie di ups in commercio

La tipologia costruttiva che caratterizza ciascun ups solitamente individua un determinato settore di mercato, e una determinata fascia di prezzi. Questo, assieme ad altri vincoli, ha portato alla comparsa di alcune combinazioni tipologia costruttiva/forma d'onda e non di altre. Tipicamente sul mercato troviamo:
Quote:
  • Online/Sinusoide Pura:
    Come detto in precedenza tali ups trovano applicazione in ambiti specifici, dove l'affidabilità la fa da padrone, mentre il costo assume una posizione di secondo piano. In tale ottica risulta chiaro che un ups online ha uscita perfettamente sinusoidale, tale da garantire perfetta compatibilità con qualsiasi utilizzatore. Il prezzo li sposta al di fuori del budget di quasi tutti gli utenti.

  • Offline/approssimata:
    Tale tipologia è orientata ai consumatori meno esigenti per i quali l'aspetto più rilevante è il costo. In questo caso la forma d'onda più utilizzata sia l'onda quadra per le versioni più economiche, e la sinusoide approssimata a gradini per quelle midrange.Via via soppiantati dai modelli line-interactive trovano ancora spazio presso la grande distribuzione.

  • Line-Interactive:
    Tale tipologia di ups, rappresenta la nuova generazione e, vista la riduzione dei costi di produzione, sta soppiantando la tipologia offline, andando ad occupare l'intero mercato consumer. Ups di questa fascia tipicamente presenta un'interfaccia dati per la gestione dell'ups e un circuito di soppressione dei disturbi (AVR). Possiamo individuare inoltre una tipologia più economica con uscita sinusoidale approssimatai, ( tipicamente non più di 150 euro ) mentre avremo una sinusoide pura per i modelli di qualità superiore ( tipicamente sopra i 150 euro). Tipicamente per i prodotti con uscita sinusoidale la forma d'onda di uscita viene esplicitamente dichiarata nel foglio specifiche mentre non viene riportato nulla per quelli con uscita sinusoidale approssimata.


Rumorosità:

Gli ups offline e line interactive in presenza della alimentazione di rete si limitano a monitorare l'ingresso e a mantenere sotto carica la batteria, quindi la conversione di potenza è di fatto nulla. In caso di blackout invece interviene l'inverter e produce corrente, pertanto si ha conversione di potenza anche considerevole, e con essa si ha produzione di calore.
Questo fa si che mentre in presenza di rete gli ups siano solitamente muti, durante i blackout essi emettano rumore.

In questo caso solitamente il circuito di conversione genera il tipico ronzio, anche se, stando alle segnalazioni di alcuni utenti, vi sono modelli del tutto silenziosi. Solitamente i soli modelli con più di 1000VA, hanno anche una ventola di raffreddamento, che entra in funzione assieme all'inverter. Infine faccio presente l'allarme sonoro: in caso di blackout, di batteria scarica, o in caso di sovraccarico, esso entra in funzione segnalando il problema. Nei modelli più evoluti l'allarme sonoro può essere gestito da software o dal pannellino di controllo dell'ups, mentre per i modelli economici le impostazioni sono solo quelle di fabbrica.

Quindi escludendo i ronzii elettrici dovuti a difetti costruttivi, il rumore prodotto dall'ups è solitamente molto contenuto.




A.V.R.

L'A.V.R. è una tecnologia abbastanza datata, e disponibile anche sotto forma di dispostivi standalone. Questo fa si che ups con e senza AVR abbiano prezzi non troppo dissimili. L'aspetto sicuramente più noto è la capacità di compensare le tensioni troppo basse e smorzare quelle troppo alte, ma in genere tale tecnologia è volta a correggere tutti quei disturbi "minori" che si manifestano sulla rete elettrica, senza richiedere l'alimentazione a batteria, come spike, armoniche spurie e interferenze.

Anche se gli alimentatori recenti potrebbero in teoria farne a meno, probabilmente per proteggere monitor, o hd esterni può essere utile. Senza contare che generalmente l'avr è assente solo nei prodotti di fascia ultraeconomica, per cui è lecito supporre che un ups con avr sia quantomeno decente.



Controllo Remoto
Il controllo remoto è una funzionalità che consentire all'ups di comunicare con il pc. Tale funzionalità oltre a consentire la gestione avanzata dell'ups tramite un opportuno software permette anche all'ups di segnalare l'assenza di tensione di rete, in questo modo il pc può completare lo shutdown anche in assenza dell'utente evitando spiacevoli inconvenienti.
  • Tipi di collegamento
    Le connessioni ups-pc possono essere di 3 tipi:
    • Tramite cavo seriale:
      La prima ad essere implementata, ancora molto diffusa, e supportata anche da windows xp attraverso il pannello di controllo-->opzioni risparmio energia. Il cavo seriale ha in genere dei collegamenti proprietari, quindi è difficile recuperarlo già fatto, ma è sempre possibile costruirselo in casa dopo aver rintracciato gli schemi sul web; vedi risorse.

    • Cavo Usb:
      La connessione universale. In questo caso lo standard usb ammette solo un tipo di collegamento definito nel cavo stesso.. Per gestire l'ups sono necessari software appositi che siano compatibili col particolare ups di cui si dispone.

    • Cavo Ethernet:
      Collegamento via RJ45 disponibile solo per gli ups più costosi ed evoluti che ospitano un server al loro interno. La comunicazione avviene tramite protocollo SNMP e risulta la chiave di volta per le realtà più complesse dove un unico ups protegge un'intera rete. Tramite ethernet inoltre l'unico cavo necessario collega l'ups alla rete tramite il router, per tutto il resto basta la lan aziendale.

  • Shutdown Remoto

    Per consentire lo shutdown del pc ad opera dell'ups ogni sistema operativo mette a disposizione, oltre ai software realizzati dai vari produttori, anche dei programmi integrati.

    Per l'ambiente unix/linux, data la costellazione di distribuzioni e di applicativi atti allo scopo, non è possibile, né utile in questa sede, presentare una panoramica completa. Pertanto vi rimando direttamente alla pagina di uno dei software più diffuso e utilizzato in tale ambito apcupsd.

    Per Windows xp invece le opzioni sono soltanto due, a seconda che l'ups utilizzi un cavo usb oppure uno seriale. Nel primo caso l'ups viene riconosciuto direttamente come "batteria", nel secondo invece è necessario configurare manualmente l'interfaccia. Per semplificare la comprensione della procedura vi rimando alla guida ufficiale della APC, a cui si deve tale software.
    Un'altra guida invece la trovate qui.

    Infine, nel caso abbiate più pc collegati ad uno stesso ups, e vogliate realizzare uno shutdown multiplo, questa guida potrebbe tornarvi utile.
    http://www.raymond.cc/blog/archives/...ple-computers/

  • Cavi sostitutivi

    Nel caso in cui abbiate un ups di seconda mano, e siate privi del cavo di collegamento originario, potete cercare un sostituto. Ovviamente se l'ups utilizza una connessione usb, potrete risolvere usando un qualsiasi cavo usb standard, come quello del vostro scanner o dell'hd esterno. Se invece l'ups utilizza una connessione seriale, e il vostro pc disponga ancora di una porta seriale, potrete trovare le indicazioni su come realizzare i cavi controllando in questa pagina, nella documentazione annessa ai software per linux, o cercando sul web il pinout della porta RS232 ovvero la porta seriale.



Dimensionare un ups

Attualmente i principali produttori di UPS forniscono, per ciascun prodotto, i watt effettivamente erogati. Per tale ragione sarà sufficiente considerare questi ultimi in luogo dei volt-ampere, in quanto rappresentano, tra le altre cose, un riferimento ben più concreto dei volt-ampere.

Per definire il wattaggio complessivo dovrete considerare tutti i dispositivi collegati all'ups che intendete usare contemporaneamente:
-PC
-Consolle
-TV
-Casse
-Lettore DVD
etc...

Per ciascuno di questi dovrete determinare i watt richiesti, quindi fare una somma di tutti i watt...

In particolare
  • L'assorbimento di un pc può essere ricavato a partire dalle misure riportate nelle recensioni sparse per il web, oppure sommando l'assorbimento delle singole parti, in questo secondo caso dovrete ricordare che anche l'alimentatore consuma energia, e pertanto dovrete tenerne conto. I consumi tipici delle principali componenti li potete trovate qui.
  • L'assorbimento degli altri dispositivi puo essere ricavato in modi diversi, cercando sul web, a partire dai dati di targa, usando un wattmetro, se ne trovano anche di molto economici, e sebbene non molto precisi sono sufficienti per avere una stima di massima. Per alcuni device come monitor e consolle dei valori li trovate qui
  • Un ulteriore fattore di cui occorre tenere conto è il numero di dispositivi usati contemporaneamente.
    Se abitualmente vi mettete alla consolle mentre il pc elabora, l'assorbimento medio che l'ups dovrà sostenere in caso di blackout è pari al massimo stimato. Se però non tenete mai acceso più di un dispositivo per volta, l'assorbimento medio sarà generalmente minore del massimo previsto: in questo caso un ups più piccolo sarà sufficiente alle vostre esigenze,e vi permetterà di risparmiare qualcosa sul costo di acquisto. In questo caso non sarete protetti da eventuali blackout se superate il "consumo medio".


A questo punto, determinati i watt che vi servono, non dovrete far altro che cercare l'ups che dichiari una quantità di Watt erogati, superiore o uguale alla quantità di cui avete bisogno.




La reale autonomia dell'ups
Chiaramente un ulteriore elemento da considerare è la sua reale autonomia, a confronto con quella dichiarata. L'ups infatti, durante i blackout eroga energia a partire dalle batterie, quindi è improbabile che riesca ad erogare più di quanto le batterie possano fornire.

In linea di massima vale la seguente corrispondenza Watt<=>Capacità. All'impiego di più batterie corrisponde la somma delle singole capacità.
Quote:
  • 180-230 watt<=>12V 4.5/5Ah
  • 250-300 watt<=>12V 7/7.2Ah
  • 350-400 watt<=>12V 9Ah
Naturalmente le condizioni di funzionamento non ottimali delle batterie ( ridotto tempo di scarica e temperature elevate ) limitano la potenza utile delle batterie, quindi i valori indicati sopra rappresentano una stima per eccesso: per avere un valore preciso bisogna conoscere la caratteristica della particolare batteria ( e ovviamente le condizioni di funzionamento della stessa ), in modo da stimare di quanto si riduce la potenza utile. Ancora una volta, nonostante la correzione, il valore che otterremo sarà sempre un valore di massima, in quanto il circuito di conversione (inverter) non avrà mai un'efficienza unitaria, e quindi sprecherà parte della potenza assorbita.

I dati sulla batteria vengono ( o dovrebbero essere ) messi a disposizione dai produttore della stessa, per cui sarà sufficiente risalire alle batterie utilizzate dall'ups, ed esaminare il relativo foglio specifiche. In particolare occorre cercare il diagramma che esprime l'autonomia a potenza costante: indicativamente senza entrare nei tecnicismi, fissato il carico, occorre individuare il valore di autonomia dichiarato, o viceversa fissare l'autonomia richiesta, e individuare il valore di potenza che le batterie riescono ad erogare.

Ringraziando Susetto per la spiegazione, riporto il post originale per una descrizione rigorosa della situazione.
Quote:
Originariamente inviato da susetto Guarda i messaggi
dai un occhiata alle caratteristiche di questa batteria



viene indicato 9Ah @20hr-rate to 1,75V per cell
per convenzione, una batteria da 6 celle, si definisce scarica a 10,5V (10,5/6=1,75 V indicati)
la batteria viene fatta scaricare lentamente, deve raggiungere i 10,5V in 20 ore
una batteria da 9Ah non fornisce 9A per un ora, fornisce 0,45A per 20 ore (0,45x20=9Ah)
se scarichiamo la stessa batteria in tempi diversi, non abbiamo le stesse proporzioni

ecco che ci vengono in aiuto le tabelle dei costruttori
questa tabella riguarda la batteria sopracitata



i Volt/cella minimi, variano in base al tempo di scarica
se la batteria viene scaricata molto lentamente, una decina di ore, meglio non scendere sotto 1,8 V/cella
negli UPS la scarica è molto veloce, spesso 5-10 minuti; si potrebbe arrivare a 1,6V/cella
per rallentare la solfatazione delle piastre e la morte prematura della batteria, sarebbe comunque meglio rimanere su una soglia più alta

oltre alla solfatazione delle piastre, le batterie al piombo hanno altri nemici
uno di questi è la temperatura, dai un occhiata a questo diagramma



si vede chiaramente come un aumento di temperatura riduca la vita di una batteria
anche se fastidioso, un UPS dovrebbe essere dotato di ventole
l'ideale sarebbe avere un controllo via software con la possibilità di variare la temperatura d'intervento o escluderla totalmente


Gestione dell'ups.

Come per tutte le cose se si vuole che il proprio ups sia efficiente e affidabile è buona norma provvedere non soltanto ad una corretta manutenzione, ma anche ad un utilizzo consapevole delle sue capacità. Poichè la componente più soggetta ad usura e che richiede manutenzione è probabilmente l'accumulatore, può essere utile presentarne una panoramica, per potersi orientare sia nella corretta manutenzione, sia nella eventuale scelta dei ricambi.

  • Uso e manutenzione
    Quote:
    L'uso di un ups non richiede particolare attenzioni, richiede solo di tenere conto delle caratteristiche degli accumulatori e del comune buonsenso.
    • Utilizzatelo per alimentare solo dispositivi di elettronica di consumo.
    • Non applicate carichi non previsti dal produttore o con assorbimenti eccessivi.
    • Solitamente l'ups è sempre attaccato alla rete, anche ad interruttore spento. Spegnerlo non è necessario, ma non danneggia l'ups.
    • Evitate la scarica completa delle batterie. Possibilmente non eccedere oltre il 50%.
    • In caso di disattivazione prolungata è preferibile scollegare l'accumulatore. Per preservare le funzionalità dell'accumulatore è preferibile non lasciarlo disattivato più di 6 mesi.

    La manutenzione invece richiede qualche accorgimento in più, ma sempre sulla base del buonsenso.
    • Evitate l'esposizione a luce solare diretta per lunghi periodi
    • Assicuratevi che l'ups abbia ricircolo sufficiente onde evitare surriscaldamenti.
    • Evitate che le prese d'aria vengano ostruite.
    • Evitate che entri a contatto con liquidi, ad esempio se vi portate bevande al pc.
    • Eseguite periodicamente un controllo sulle batterie. Potete farlo tramite software oppre manualmente.
    • Può essere buona norma controllare almeno ogni 2 anni il livello del liquido.
  • Sostituzione della batteria.

    ATTENZIONE: LE BATTERIE AL PIOMBO/ACIDO SONO RIFIUTI TOSSICI E VANNO SMALTITE CORRETTAMENTE CONSEGNANDOLE AL CENTRO DI SMALTIMENTO CITTADINO

    Gli accumulatori al piombo hanno solitamente una vita utile che varia tra i 3 e 6 anni ma può arrivare ai 10 anni dei modelli più recenti. La vita utile varia in funzione delle condizioni d'uso e delle caratteristiche progettuali. Quando la batteria si esaurisce essa non è più in grado di erogare la corrente necessaria all'ups, tuttavia in condizione di standby è in grado di fornire una tensione di 12volt ai suoi poli e di mantenere tale tensione per basse correnti, per tale ragione non sempre un multimetro è sufficiente ad individuare una batteria esaurita.

    Se il vostro ups non riesce ad alimentare il carico durante l'ennesimo blackout pur indicando che la batteria carica, è possibile che la batteria sia esaurita. Oltre alle funzioni di test disponibili tramite il software accluso alla maggior parte degli ups, potrebbe tornarvi utile testare la batteria con una lampadina a 12 volt da almeno una decina di watt per qualche minuto. Se la batteria è in grado di tenere accesa la lampadina allora il problema è altrove, se invece la batteria è esaurita dovete vagliare l'ipotesi di un ricambio.

    Se il vostro ups è di fascia particolarmente economica acquistare un ricambio potrebbe non essere conveniente. In caso contrario dovrete valutare se acquistare un ricambio originale, oppure un accumulatore non originale ma compatibile. Ovviamente l'acquisto di ricambi originali è spesso la cosa migliore, ed è quella che pertanto suggerisco ai meno esperti, tuttavia i rivenditori di accumulatori dovrebbero sapervi consigliare un modello equivalente o compatibile con l'originale.

    Chi ha più dimestichezza con le batterie o vuole fare da solo può iniziare dai link sottostanti qui alcuni link. Grazie alla segnalazione di Delpi, che ha trovato tali siti e ha pensato bene di farli presenti, vi sarà più facile trovare il datasheet delle batterie del vostro ups, e risalire a modelli quindi batterie compatibili con le originali.

    Vi ricordo che in generale le nuove batterie dovranno essere compatibili con le originali per quanto concerne:
    • Tensione erogata
    • Massima corrente di scarica
    • Massima corrente di carica
    • Tipologia di batteria ( tipicamente sono VRLA = Valve regulated Lead Acid )
    • Tipologia di connettore ( tipicamente sono faston o capicorda )

    Per le operazioni di apertura dell'UPS e do sostituzione della batteria potete informarvi presso il sito del produttore. Al limite potreste cercare altre guide sul web, ma fate attenzione alla serietà degli autori, e se proprio non avete idea di come procedere, chiedete aiuto ad un tecnico.



    Per risalire più facilmente al modello originale riporto qui una lista degli ups più comuni e relativo modello batterie.
    Quote:
    In attesa di altri suggerimenti ringrazio di nuovo Sinergine Crosni Delpi e tutti coloro che partecipano con le segnalazioni per l'aiuto e la collaborazione



Crearsi un adattatore per le prese dell'ups

Molti ups presentano una presa non compatibile con lo standerd italiano ne quello tedesco, nota come VDE.Quest'ultima appartiene alla famiglia dei connettori definiti nello standard IEC 60320 e distinti con i numeri C13 e C14, disponibili in versione per cavo e pannello.



Dato che il più delle volte molti degli accessori sono incompatibili con i connettori vde, occorre un adattatore, magari sotto forma di ciabatta. Dato che trovarlo già fatto non è semplice possiamo applicare una spina vde ad una ciabatta tradizionale, oppure possiamo modificare il cavo UPS->PC fornito in dotazione.

Le spine vde possono essere reperite in qualsiasi negozio di elettronica per circa 2 euro, mentre le ciabatte le trovate in qualsiasi brico. Tagliata la spina originaria, occore "spellare" i fili quel tanto che basta, e montare il connettore vde; ricordate che il filo di terra va collegato al pin centrale.
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La favola dell'uccellino
Il lavoro debilita l'uomo

Ultima modifica di hibone : 14-11-2010 alle 16:17. Motivo: Ho dato una sfoltita per rendere la pagina più fruibile.
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