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Old 16-02-2012, 23:51   #96
pocket
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Mi ero ripromesso di non rispondere a questo topic, ma ogni volta che l'occhio scorre la lista delle discussioni, va a finire sempre qui.

Alla fine vuoto il sacco ed è interessante farlo senza dire chi sono, visto che a volte il nome e cognome è un peso che impedisce di esprimersi liberamente (tranquilli non sono il figlio di Bresson).

Dunque, ho iniziato a fotografare perchè credo che sia stato uno dei miei tanti modi di osservare chi mi circonda. Da quando ero un poppante "l'ominide" mi ha sempre attratto (non fosse altro perchè appartengo alla sua stessa razza). L'ho osservato dalle pagine dei libri, dai racconti dei miei genitori, dalle esperienze di vita e per strada.

Dalla passione per l'osservazione dell'ominide in strada e da una certa "noia" che mi ha sempre accompagnato sin dalla tenera età era nata la passione per la fotografia di strada che, devo confessare, ho iniziato a praticare esclusivamente sull'onda di un sincero e grande entusiasmo.

Rielaborare la realtà con la composizione fotografica era molto intrigante, un ottimo rimedio per superare la già menzionata noia. Altrettanto stimolante era confrontarsi con gli altri mostrando quello che io avevo visto in strada e che, forse, gli altri non avevano colto. Anche in questo caso una sincera voglia di condivisione mi ha mosso quando ho iniziato a mostrare le mie foto agli altri.

Ho iniziato il "cammino" che passa per i vari forum di fotografia, poi per i gruppi di appassionati che ho incontrato in carne ed ossa e con cui ho preso parte a varie uscite fotografiche, per arrivare ad alcune pubblicazioni su riviste del settore ed alle immancabili mostre (che al giorno d'oggi possono fare cani e porci, sia chiaro).

Morale della favola, dopo la fase della condivisione, sono passato a quella della cancellazione di ogni traccia del mio passaggio, dell'interruzione dei rapporti con i gruppi di "amici", per arrivare a mettere da parte la cam ed usarla solo per lavoro. All'origine di tutto una profonda delusione per essermi reso conto che il fotoamatore "l'è una brutta bestia", che il mondo è sempre più popolato da emuli di bresson che credono di aver toccato l'apice dopo aver fatto qualche foto al tramonto e non un po' di sana gavetta a fotografare le cacchine per strada per la più squinternata agenzia fotografica che ti fa lavorare a costo zero, per aver constatato che io ero uno "di quelli bravi", ma solo perchè un critico compiacente aveva stabilito che lo ero (perchè nell"arte" l'oggettività non esiste).

Tirate le somme mi ritrovo solo con il ricordo dell'entusiasmo inziale con cui osservavo il mondo dal mirino della cam (entusiasmo ormai trasformato in delusione) e forse con il sogno (irrealizzabile) di mollare tutto e tutti ed andare a fare street da vendere su una bancarella di Camden Town.

Beh, per farla breve, si scatta perchè la fotografia è come un ponticello di fortuna tra noi e gli altri. Attenzione a non amarla troppo, però, perchè può portare cocenti delusioni.
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