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Originariamente inviato da mentalray
purtroppo o per fortuna é la logica dei container un po' come si fà in ambito enterprise con docker e derivati.
Il flatpack puo' essere visto come una sandbox, gli svantaggi sono la lentezza dovuto al fatto che imbarcano tutte le dipendenze e tirano su tutto il runtime di cui hanno bisogno, il vantaggio é che non ti sfasciano le shared library e sono completamente indipendenti dalle librerie di sistema.
Anni fà per installare applicazioni "portable" dovevi sbatterti a compilare in maniera statica tutto il software a partire dai sorgenti e copiarti a mano il runtime necessario oggi con le nuove tecnlogie di pacchettizzazione si risparmia un sacco di tempo ma é anche vero che si perde un po' in termini di preformances ed aumenta anche lo spazio disco necessario.
C'é da dire anche che alcuni sviluppatori ormai sono passati a flatpack ed hanno abbandonato i repositpry classici, Lollypop e Gimp ad esempio temo siano già migrati al 100% sul nuovo framework.
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sicuramente come concetto ha senso.
un'applicazione "auto contenuta" che si porta dietro tutto quello che serve per funzionare è utile anche a chi sviluppa, non dovendo magari preoccuparsi troppo di mantenere versioni per n distro ecc ecc.
però da utente "casalingo" (uso linux solo sul PC personale in dual boot con WIN10) lanciare la "Calcolatrice" (che fino alla 19.10 era snap, ora credo l'abbiano rimessa come app classica) e vedere quanto tempo ci impiega a partire, e vederla non rispettare il tema di sistema, mi fa semplicemente domandare: ma perché?
capisco l'opzione di poter usare snap/flat, ma imho i pacchetti principali (browser, ecc) dovrebbero cmq essere sempre disponibili anche come app classiche.
sicuramente un duro lavoro per i manteiner (che cmq facevano fino al diffondersi di snap/flat), però il risultato imho è più "coerente" con il sistema.
caspita, lanciare un app snap e vedere che non può accedere a nessuna cartella al di fuori della home dell'utente che lancia l'app fa un po' storcere il naso.
io ho montato dei volumi del NAS direttamente in FSTAB (montati in /media/nomevolume) e non ci posso accedere con un'app snap...
ovviamente nessun problema con app "classiche".
e poi per me rimane una contraddizione il discorso sulla sicurezza: i repo ufficiali sono mantenuti da debian/ubuntu. ottimo.
i pacchetti snap? da chi li crea. che ne so cosa ha impacchettato tizio? magari ha fatto un ottimo lavoro. magari gli hanno hackerato l'account, modificato i sorgenti, creato un bel pacchetto ed inserito un miner, e non se ne accorge nessuno.
bucare i repo di ubuntu e fare lo stesso la immagino come cosa un po' più difficile.
PS: non escludo che quanto sopra sia dovuto a paranoia e/o scarsa conoscenza di come funziona il processo di pubblicazione di un app snap/flat.