venerdì 3 maggio 2013
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Pubblicati altri 3 GB di materiale dalle caselle di posta elettronica dei cittadini Vignaroli, Turco e Bernini, insieme a quella dell'attivista Baloo. Gli archivi sul sito Par:AnoIA. Si attende un nuovo leak tra quattro giorni
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Roma - Continua ineluttabile il conto alla rovescia sul sito dei
leak, con appena tre cinguettii pubblicati dal fantomatico collettivo degli
hacker del PD. Dopo aver
bucato la casella email della cittadina Giulia Sarti, il magmatico gruppo di sedicenti hacker ha rilasciato
altri tre gigabyte di materiale sottratto alla posta elettronica dei parlamentari M5S Massimiliano Bernini, Tancredi Turco e Stefano Vignaroli, il cui archivio era già sfuggito nella prima ondata di pubblicazioni online.
Con i file relativi ai tre cittadini pentastellati è stato
pubblicato anche il pacchetto di email afferenti a Filippo Baloo, apparentemente un semplice attivista del movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Annunciato sul sito de
L'Espresso, il
leak che ha colpito i cittadini di M5S copre attualmente
un totale di 4,2 GB di email in formato compresso. Gli ultimi quattro pacchetti di materiale privato sono stati
pubblicati nella sezione releases del sito Par:AnoIA, agenzia d'intelligence del collettivo Anonymous.
Andrebbe tuttavia ricordato che quella che appare la frangia più compatta del celebre gruppo aveva già
negato qualsiasi forma di coinvolgimento o legame con gli smanettoni del Partito Democratico (PD), dichiarandosi organizzazione a-partitica. Sulle pagine digitali de
L'Espresso, Carola Frediani ha parlato delle accuse mosse nei confronti di un piccolo gruppo di ragazzini chiamato Red Moon, successivamente pronto a smentire con vigore, e pubblicamente, qualsiasi legame con la fuoriuscita delle caselle di posta dei parlamentari M5S.
Mentre
mancherebbero poco più di 4 giorni al prossimo
leak, il sito
glihackerdelpd.bitbucket.org sembra fermo al 24 aprile scorso, almeno stando al flusso di tweet incorporato in basso. Il misterioso collettivo hacker resta arenato sulle sue richieste di trasparenza, per la
pubblicazione immediata dei redditi e patrimoni di Grillo e Casaleggio oltre che un dettaglio dei ricavi derivanti dal sito ufficiale dell'ex-comico genovese. Anche il
video caricato su YouTube è lo stesso di quello diramato con il leak di Giulia Sarti.
Per la stessa Frediani, che ha seguito da vicino la vicenda, sarebbe ora "difficile capire cosa faranno gli hacker PD. Visto il basso profilo tenuto in questo secondo rilascio di gruppo, e la scelta di appoggiarsi a ParAnoia, può essere che decidano di sparire.
Going dark, come si dice nel settore. Sempre che non abbiano ancora dell'altro materiale". Probabilmente, il numero complessivo di caselle bucate dal gruppo di smanettoni potrebbe
risultare inferiore ai 30 account inizialmente ipotizzati.
Per gli esponenti del movimento pentastellato,
quella di Giulia Sarti è "una vicenda che ha umiliato una donna". Di donne e Rete ha
parlato anche l'attuale Presidente della Camera Laura Boldrini, nel corso di una lunga intervista pubblicata dal quotidiano
La Repubblica.
Dopo aver ricevuto numerose minacce di morte a mezzo Internet, Boldrini ha denunciato una sorta di effetto valanga prodotto online con la moltiplicazione di messaggi minatori a sfondo sessuale. "Se il web è vita reale, e lo è, se produce effetti reali, e li produce, allora non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete rispetto a quel che succede per strada", ha spiegato. Il presidente ha chiesto di ripristinare il
rigore della legge Mancino a proposito dell'incitamento al razzismo e all'odio razziale su web.
Mauro Vecchio
Fonte:
Punto Informatico