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Old 20-03-2006, 13:43   #37
cprintf
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Tanto per restare in tema.

"Il malato d'Europa non deve risultare «fatale» per gli altri paesi dell'Ue. "

http://www.lastampa.it/redazione/cms...3324girata.asp
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Allarme Financial Times: Italia malata e a rischio
Nei prossimi anni si gioca tutto, in pericolo la stabilità. Per risanare inadeguati due poli. Servirebbe una grande coalizione. Occorre recuperare competitività ed evitare recessione
20/3/2006



ROMA. Lo scontro di sabato tra Silvio Berlusconi e i vertici di Confindustria è stato l'occasione per il prestigioso Financial Times per un focus e una serie di commenti sull'Italia. «Berlusconi fa arrabbiare la leadership dell'imprenditoria», è il titolo d'apertura del Financial, che dedica un'intera Financial Timespagina e due editoriali alla situazione e alle prospettive elettorali. Il quotidiano domani proseguirà a coprire la vicenda «considerata l'importanza di queste elezioni per l'Europa».

Già perché secondo Ft l'Italia è il grande malato dell'Europa e il mix di stagnazione economica, indisciplina fiscale e perdita di competitività è divenuto una pesante minaccia per la stabilità politica del paese. Dalle prossime elezioni «i leader imprenditoriali sperano ardentemente che scaturisca stabilità e una forte leadership». Il malato d'Europa - recita l'editoriale di Martin Wolf, che riprende il soprannome più volte affibbiato dal quotidiano alla penisola - non deve risultare «fatale» per gli altri paesi dell'Ue.

I problemi dell'Italia potrebbero essere risolti solo da una grande coalizione, titola un altro editoriale, firmato dal Wolfgang Munchau, secondo cui è necessario stabilire degli obiettivi specifici per rilanciare la produttività e modificare i meccanismi di determinazione dei salari. Se il trend degli ultimi sette anni dovesse continuare per i prossimi sette le conseguenze per «l'industria italiana e la solvibilità dello Stato sarebbero vicino alla catastrofe», scrive Munchau evocando la scritta all'ingresso dell'Inferno dantesco: lasciate ogni speranza voi che entrate.

Silvio Berlusconi e il Romano Prodi hanno combattuto una campagna divertente, una replica virtuale della battaglia elettorale di dieci anni fa, ma allora i due non avevano una strategia economica coerente, l'hanno ancora meno adesso«. La diagnosi quindi non lascia molte speranze, la cura è chiara: l'Italia deve ritrovare competitività senza cadere »in una prolungata e profonda recessione« che ne peggiorerebbe i conti pubblici.

Il quotidiano della City, ammette che è prematuro disperarsi e riprende le parole del governatore di Bankitalia, Mario Draghi: »i ritardi strutturali dell'economia italiana non sono i segnali di un inevitabile declino«.>>
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L'amore non ha mai detto di essere eterno. (Osho)
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