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Old 08-08-2003, 11:31   #10
Adric
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PIANISTI DEGLI ANNI 50

Nella seconda metà degli anni 40 e negli anni 50 si affermarono molti nuovi pianisti di colore.

L'autore della famosa 'Misty' il pianista Errol Garner, ebbe molta popolarità, specialmente con questo disco dal vivo, anche se in effetti Garner alle proprie composizioni ha spesso preferito gli standard dei grandi compositori popolari di Tin Pal Alley.

Erroll Garner: Concert By The Sea (1955)


Ahmad Jamal, uno dei primi jazzisti a convertirsi alla religione musulmana cambiando il proprio nome nel 1952, ha inciso molti album dal vivo, prevalentemente in trio. Col suo uso delle pause ha influenzato due suoi celebri estimatori come Miles Davis e Gil Evans, così come altri pianisti come Randy Weston e Keith Jarrett riconoscono la sua influenza.

Ahmad Jamal: Complete Live at the Pershing Lounge 1958 (1958)


Garner e Jamal sono originari di Pittsburgh, così come anche i pianisti Earl Hines e Mary Lou Williams

Hank Jones, fratello maggiore del batterista Elvin e del trombettista Thad. Dopo ben 18 anni di lavoro alla sezione musica della CBS il suo Great Jazz Trio è stato uno dei trii pianistici di maggior spicco della seconda metà degli anni 70.

Hank Jones: The Trio (1955)


Detroit oltre ad Hank Jones diede i natali anche ad altri eccellenti pianisti come Tommy Flanagan, Barry Harris e Roland Hanna.

Oscar Peterson, canadese di nascita e influenzato da Art Tatum, è uno dei maggiori virtuosi del piano di sempre.
Ha prevalentemente inciso i dischi in trio col classico line-up piano-basso-batteria.

Oscar Peterson: Trio at the Stratford Shakesperian Festival (1956)


Mal Waldron, attivissimo sessionmen per l'etichetta Prestige nella seconda metà degli anni 50, una propensione particolare ad accompagnare al piano le cantanti), compositore di colonne sonore per film ed opere teatrali.

Mal Waldron: Mal/4 Trio (1958)


Lo sfortunato Herbie Nichols, apprezzato dai musicisti e dalla critica, ma ignorato dai discografici e dagli organizzatori di concerti, è stato riscoperto solo negli anni 80, ad oltre 15 anni dalla sua morte.


Altri musicisti bop di rilievo: i pianisti Al Haig, Duke Jordan, Billy Taylor, George Wallington, Dodo Marmarosa e Joe Albany (questi ultimi tre di origine italiana); i trombettisti Red Rodney e Benny Bailey; il trombonista Bennie Green, i sassofonisti James Moody, Al Cohn e Ernie Henry; il vibrafonista Teddy Charles.


IL JAZZ VOCALE
La due cantanti più significative della storia del jazz sono Billie Holiday ed Ella Fitzgerald, le cui carriere sono più legate allo swing e nel caso di Ella (che ha vissuto molto più di Billie) anche al mainstream.

Sul jazz moderno le due maggiori vocaliste sono Sarah Vaughan e Dinah Washington, entrambe con forti radici gospel.

'Sassy', e 'The Divine' sono i soprannomi della più grande cantante della storia del jazz per tecnica ed estensione vocale, anche se non ha l'inventiva di Ella Fitzgerald e la drammaticità di Billie Holiday.

Sarah Vaughan: Sassy Swings the Tivoli (1963)

Il Tivoli è il noto parco di divertimenti di Copenhagen, dove si tenne il concerto.

Nel 1963 all'età di 39 anni, alcool e sonniferi stroncarono una cantante dalla voce magnifica e dal repertorio versatile (jazz, r&b e canzoni popolari), ma anche dalla vita tumultuosa e caotica (sei matrimoni..)

Dinah Washington: Dinah Jams (1954)


Anita O'Day è la cantante bianca più espressiva del jazz moderno (così come nel jazz tradizionale lo fu Mildred Bailey). Una lunga carriera tra alti e bassi (alcool, droga e prigione) raccontata in una sincera autobiografia purtroppo mai tradotta in italiano.

Anita O'Day: Anita Sings the Most (1957)


La O'Day influenzò altre cantanti come June Christy e Chris Connor. Altre interpreti vocali di rilievo furono Helen Merrill e Peggy Lee.

L'avvenente Abbey Lincoln, all'epoca moglie di Max Roach, incise dei pregevoli album che influenzarono le vocaliste nere più giovani. Ben poche però sono state le cantanti nere a schierarsi apertamente col movimento per i diritti civili come invece fece lei

Abbey Lincoln: Straight Ahead (1961)


Betty Carter e Jeanne Lee sono le vocaliste più innovative della generazione successiva agli anni 40.
La prima è più legata al bebop, la seconda al free jazz.

Betty Carter, orgogliosa della sua integrità artistica, non ha mai cercato il successo commerciale facile. Il fiuto per i musicisti giovani del suo gruppo l'hanno resa una talent scout. Questo è l'album dal vivo che nè risollevò la carriera.

Betty Carter: The Audience With Betty Carter (1979)


In questo disco, ormai un classico, la voce di Jeanne Lee si sposa magnificamente col piano di Ran Blake.

Jeanne Lee & Ran Blake: The Newest Sound Around (1961)


La Lee si è trovata molto bene dal punto di vista artistico anche col pianista Mal Waldron, nonchè con colui che la sposò, il vibrafonista tedesco Gunther Hampel, trasferendosi con lui in Europa e partecipando quasi a tutti i suoi dischi.


Patty Waters sparì nel nulla dopo due album; i tredici minuti dell'ultimo pezzo di questo album sono forse il più importante esempio di free jazz vocale, la cui influenza sulle cantanti dei decenni successivi andò ben oltre il jazz (da Yoko Ono a Diamanda Galas ecc)


Patty Waters: Sings (1965)


La veterana Carmen McRae a 68 anni sbalordì critica e pubblico con questo magnifico album di interpretazioni vocali dei pezzi di Thelonious Monk, che frequentò in gioventù.

Carmen McRae: Carmen Sings Monk (1988)


Dagli anni 70 in poi buona parte delle cantanti jazz più innovative è di nazionalità non statunitense (la brasiliana Flora Purim, l'inglese Norma Winstone, la norvegese Karin Krog e la polacca Urszula Dudziak).

Nel jazz il panorama delle voci maschili, a differenza che negli altri tipi di musica nera, è stato molto più povero, almeno fino alla fine degli anni 60.
Alcuni dei maggiori strumentisti jazz come Louis Armstrong, Dizzy Gillespie, Jack Teagarden e Woody Herman furono anche cantanti.
Molti dei cantanti di maggiore popolarità hanno avuto solo delle brevi parentesi a carattere jazzistico (Bing Crosby, Frank Sinatra, Tony Bennett). Nat King Cole, ai suoi tempi la voce più famosa d'America, era anche un eccellente pianista prima di convertirsi al canto. Tra i maggiori cantanti maschi vanno ricordati il sofisticato Mel Tormè, l'intenso Johnny Hartman e soprattutto Billy Eckstine, che fu anche bandleader a metà degli anni 40 della prima orchestra bebop in cui si mise in evidenza Sarah Vaughan.

Billy Eckstine: Mister B and the Band (1945-46)



Alla fine degli anni 40 Eddie Jefferson inventò il vocalese. ma venne messo in secondo piano dal successo del collega King Pleasure, e (ri)scoperto solo negli anni 70.
Il vocalese consiste nell'aggiunta di testi e voci ai pezzi in origine strumentali.

Eddie Jefferson: Letter from Home (1962)



Negli anni 70 e 80 c'è stato un considerevole sviluppo del jazz vocale maschile, grazie anche a vocalisti spesso con radici non esclusivamente jazzistiche. Tra I cantanti più originali degli anni 70 vanno citati Leon Thomas, Andy Bey, Joe Lee Wilson e Al Jarreau.

Bobby McFerrin nel 1984 incise il primo disco di voce maschile jazz senza nè accompagnamento di altri strumenti nè sovraincisioni. Col suo stile personalissimo ed il controllo perfetto di ogni elemento della sua voce riesce a simulare la presenza sia di più voci che di più strumenti musicali.

Bobby McFerrin: The Voice (1984)


Il maggiore tra i gruppi vocali è indiscutibilmente quello costituito da Dave Lambert, Jon Hendricks e l'inglese Annie Ross, esponenti di quello stile 'vocalese' che sarà ripreso molti anni dopo dai Manhattan Transfer.

Lambert, Hendricks & Ross: Everybody's Boppin' (1959)


Tra le strumentiste donne, Dorothy Ashby nel suo strumento, l'arpa, è stata la migliore esponente in assoluto.

Dorothy Ashby: The Jazz Harpist (1956)


Altre eccellenti arpiste: Betty Glamann, Corky Hale e la polistrumentista Alice Coltrane, vedova di John.

Nata nella Manciuria cinese al tempo dell'occupazione giapponese e scoperta da Oscar Peterson,Toshiko Akiyoshi si mise in evidenza per lo stile pianistico che ricordava Bud Powell. E' il primo esponente giapponese di rilevanza internazionale (uomini compresi). Ha co-guidato una big band, sia col primo marito, l'altosassofonista Charlie Mariano, che col secondo, il tenorista Lew Tabackin.

Toshiko Akiyoshi: United Notions (1958)
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Ultima modifica di Adric : 24-05-2017 alle 05:15.
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