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Old 14-02-2007, 17:13   #17
LZar
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Non essendo un addetto ai lavori non so quali saranno gli impieghi di questa tecnologia, ma la cosa che mi sembra di aver capito e che trovo semplicemente affascinante ed interessantissima di questa tecnologia è l'integrazione della logica di controllo con il processo stesso che viene eseguito dal "lab-on-chip": insomma se ho capito bene, io faccio eseguire al baracchino l'istruzione "scrivi il byte 10101101 nella cella di memoria xxx" ed il baracchino per tutta risposta prende una quantità di goccine di reagente corrispondenti al byte 10101101 e lo va a posizionare all'interno del baracchino in una posizione interpretabile come la posizione di memoria xxx. Poi una volta lì, il reagente farà il suo lavoro di reagente e piloterà l'opportuna reazione che si voleva studiare. In altre parole, si "mima" la logica del silicio per far muovere i reagenti dove si vuole (mi perdonino i chimici se uso un linguaggio inadatto ma ripeto non sono del settore. COSCHIZZA SCUSAMI !!! ) , con le goccine di reagente ad interpretare la parte dei bit. Solo che qui lo scopo non è di fare un calcolo o di eseguire un'istruzione: lo scopo è di portare gli opportuni componenti negli opportuni spazi. Questa è la differenza fondamentale con un qualsiasi componente di un sistema informatico: in quest'ultimo l'istruzione posiziona l'informazione in un'area di memoria ed il suo scopo è tutto lì. Quindi (sempre se ho capito bene) nel chip "a bolle" l'informazione è costituita dal componente stesso che dovrà scatenare la reazione da studiare. Una volta che l'informazione viene portata nella opportuna "cella di memoria" inizia il vero lavoro per cui è costruito il lab_on_a_chip.

(Ovviamente potrei non aver capito un c@##0 ed aver scritto un mucchio di fesserie .... )

Ultima modifica di LZar : 14-02-2007 alle 17:14. Motivo: -
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