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Originariamente inviato da Banus
E' per quello che non ho risposto 
So bene che rispondi così, e ho capito che devo ricorrere ai concetti tipici della visione marxista (esempio sovrapproduzione) per discutere. Ma se parlassimo di relatività o evoluzione darwiniana saprei dire qualcosa, mentre non sono un esperto di economia e tanto meno di marxismo.
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Puoi usare tutti i concetti che credi
Può darsi che all'inizio non ci capiamo perché abbiamo vocabolari diversi (grande problema!) ma alla fine l'economia è quella.
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Originariamente inviato da Banus
Solo un'osservazione: in economia anche i modelli più stupidi e semplificati portano a equazioni differenziali non lineari; succede che spesso piccole variazioni nei dati portano a previsioni completamente diverse, portando a un comportamento caotico.
Secondo me molti degli errori in economia sono dovuti all'incapacità di vedere i limiti del proprio modello.
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E dov'è il problema? Lo dici con parole diverse

ma è quello che ho detto anch'io.
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Originariamente inviato da Banus
Tutti questi sono fenomeni dinamici, la fluttuazione immediata non l'avrai mai. E' come valutare le precipitazioni in un bacino in base alla portata di un fiume: è più facile vedere il livello del fiume o disseminare il territorio di pluviometri?
Allo stesso modo la produzione si adatta dinamicamente, con un'inerzia tanto maggiore quanto più sono alti gli investimenti.
Se noti le fluttuazioni del mercato incentivamo metodi di previsione dell'andamento della domanda da parte delle imprese.
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Sono ancora perfettamente d'accordo con te.
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Originariamente inviato da Banus
E ora una domanda sulla tua risposta di ieri: se le imprese sanno esattamente quanto prodotto è richiesto, perchè imbarcarsi in una perdita secca come quella della sovrapproduzione? Al massimo non producono, e nel lungo periodo trovano nuovi mercati oppure falliscono.
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Bella domanda!
Purtroppo richiederebbe molto spazio e tempo, per cui semplifico con un esempio.
Poniamo che io e te abbiamo entrambi una fabbrica di biscotti.
Operiamo in un mercato dove ci sono 1000 persone e, sulla base dei dati statistici, sappiamo che il consumo procapite di biscotti è di 5 al giorno (totale 5000 biscotti al giorno).
Nella situazione iniziale io produco 2500 biscotti e tu altrettanti, per cui ciascuno di noi ha una quota di mercato del 50%.
Siccome io sono un imprenditore rampante e so che il profitto derivante da molti più biscotti sarebbe più alto rispetto a quello di 2500 biscotti cerco di fare in modo di avere una
maggiore produttività e raggiungere una più alta
quota di mercato oppure
esportare verso altri mercati ancora vergini. Quindi acquisto un forno in grado di produrre 5000 biscotti e faccio una pubblicità dove dico che i miei biscotti sono più buoni dei tuoi e vado dove non conoscono i biscotti a spiegare che sono il miglior alimento al mondo.
Naturalmente tu non sei uno sprovveduto e nello stesso istante cerchi anche tu di aumentare la tua produttività, la tua quota di mercato e il mercato in cui operi.
Moltiplica tutto per un po' di volte e avrai il mercato
invaso dai biscotti.
Naturalmente ciò non toglie che io ad un certo punto posso decidere che il mercato non rende più e mi metto a produrre scarpe, ma come tu hai giustamente notato sopra, queste sono
dinamiche di lungo periodo e comunque ci sarà ugualmente una crisi nel mercato dei biscotti, perché devo chiudere il mio stabilimento, licenziare i fornai (non è che posso mettere i fornai a fare scarpe) ecc. ecc.
In ogni caso questo non avviene solo nel mercato dei biscotti, ma anche in quello delle scarpe, per cui siamo punto e a capo.
Spero di essere stato esauriente.