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Old 09-09-2005, 13:10   #2
Adric
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Rwanda: arresti ad alto livello per il genocidio del ’94

giovedì, 08 settembre 2005 11:43

Un generale dell’ esercito è stato arrestato per ordine della locale corte rwandese "gacaca" che sta raccogliendo prove sul genocidio del 1994, nel quale morirono circa 800.000 Tutsi e Hutu moderati.

Il General-Maggiore Laurent Munyakazi, che prestò servizio come luogotenente colonnello nell’esercito Hutu di cui era a capo durante il genocidio, racconta la BBC, nega le accuse dei testimoni riguardo il suo coinvolgimento nell’ uccisione di Hutu che si erano rifugiati nella chiesa cattolica durante i massacri. Non ha fatto commenti da quando è stato trattenuto.

Munyakazi, che è stato libero per proseguire nella sua carriera militare, è il secondo militare Hutu di più alto in grado ad essere accusato dalla gacaca; a marzo il Ministro della Difesa del Rwanda Generale Marcel Gatsinzi è stato accusato da una giuria della gacaca di aver preso parte agli omicidi, ma egli, come Munyakazi, nega le accuse.

Domitille Mukantaganzwa, segretaria esecutiva di giurisdizione della gacaca, ha confermato il fermo di Munyakazi per crimini di guerra ed ha detto che apparirà davanti alla Corte Marziale. I crimini da lui commessi lo inseriscono nella "prima categoria" .

Il Presidente della corte Raymond Kaliisa ha detto che il Generale ha minacciato i sopravvissuti che lo hanno accusato e falsificato informazioni durante un’apparizione fatta davanti alla corte in maggio; accusato anche di aver facilitato l’ uccisione da parte delle milizie Hutu di più di 3.000 persone che si erano rifugiate nelle due chiese cattoliche Sainte-Famille e nella cappella di Saint Paul della capitale Kigali, nel distretto di Rugenge, riferisce news24.

Circa 12.000 corti gacaca sono state costituite poichè le corti convenzionali erano sovraccariche di sospettati di genocidio ed incapaci di provare tutte le responsabilità.

I capibanda degli omicidi saranno ancora processati dalle corti convenzionali, sebbene un tribunale dell’ ONU sia stato costituito nel 1994 per provare i massimi ideatori del genocidio.



Continuano i rilasci di sospettati che confessano

Alcuni sospettati che hanno confessato e chiesto perdono sono stati liberati.

Infatti, secondo una notizia riportata dall’ AFP il 22 agosto, sono stati rilasciati 22.407 prigionieri, non corrispondenti ai 36.000 promessi il mese precedente, ha detto il Ministro della Giustizia, aggiungendo di aver controllato ogni singola situazione e che alcune di queste non avevano passato il test. Le confessioni di questi detenuti non corrispondevano alle informazioni raccolte altrove.

E’ stata la terza ondata di rilasci di prigionieri.



Sospettato trasferito all’ Aia

Secondo quanto riportato dall’Irin il 19 agosto un altro sospettato di genocidio, Michel Bagaragaza - che si era arreso la settimana precedente al Tribunale Criminale Internazionale del Rwanda (ICRT) ad Arusha, in Tanzania - era stato trasferito all’ Aia, nei Paesi Bassi, per la detenzione in attesa del processo. L’ ICRT ha detto che il trasferimento di Bagaragaza è stato facilitato dalla cooperazione fra il governo dei Paesi Bassi con il Tribunale.

Durante il genocidio Bagaragaza era Direttore Generale dell’ ufficio che controllava l’ industria di tea rwandese. Secondo quanto si dice, avrebbe istigato ed aiutato i suoi subordinati ed altre persone ad uccidere centinaia di civili Tutsi che avevano trovato rifugio a Kesho Hill vicino ad uno stabilimento di tea a Rubaya e nella cattedrale di Nyundo, ed avrebbe anche ordinato agli impiegati di uno stabilimento di tea di rifornire la milizia Hutu Interahamwe con carburante per le macchine, armi e munizioni prese da una riserva dello stabilimento, ordinando al personale di aiutarli ad uccidere centinaia di Tutsi.




Testimoni di stupri pronti a deporre

Infine, saranno ascoltati dal Tribunale Internazionale del Rwanda (TPIR) 143 testimoni di stupri che deporranno contro tre dirigenti appartenenti al partito filo presidenziale Hutu, secondo quanto riportato dall’ AGE. Si tratta di Mathieu Ngirumpatse, Eduard Karemera e Joseph Nzirorera.

Il TPIR è il primo tribunale internazionale a riconoscere il reato di violenza sessuale come crimine contro l' umanità.

Dal sistema della gacaca ci si aspetta di portare di fronte alla giustizia centinaia di migliaia di persone che ora sono in libertà, spesso accanto a persone delle quali sono accusati aver ucciso i parenti.

Beatrice Giunta (WarNews.it)
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