Uno che si definisca "di sinistra" dovrebbe inorridire, sentendo parlare di "imprenditori di sinistra"; nell'industria non è come in agricoltura, dove gli interessi del piccolo e del grande possono trovare una collimazione per l'interesse dello stesso bene sottostante. Nell'industria ci sono necessariamente un prestatore d'opera e un datore di lavoro, i cui interessi sono inevitabilmente contrapposti.
Nondimeno, con un miracolo tutto italiano siamo riusciti a sdoganare nella coscienza popolare il concetto di imprenditore "di sinistra"; incuranti che sia una solenne fesseria già da un punto di vista concettuale. Nelle aziende degli industriali "di sinistra" non ci sono meno precari, non ci sono trattamenti "equi e solidali", non c'è "cogestione", non si fanno produzioni "etiche" più di quanto si faccia nelle fabbriche degli altri imprenditori.
Siccome è molto probabile che l'anno prossimo Berlusconi venga sconfitto alle elezioni (ma non è ineluttabile, in Italia la mediocrità della politica consente, nella generale corsa dei gamberi, i ripescaggi più clamorosi), e con lui venga messa in ombra tutta la banda di industriali e banchieri che gli fa contorno, sarebbe bene chiedersi chi sono gli imprenditori "di sinistra" che prenderanno il loro posto al tavolo dell'abbuffata con la partitocrazia, per vedere se ne può venire qualche cosa di buono per noi cittadini che siamo nella condizione di dover solo subire.
CONSORTE. Ha comprato a carissimo prezzo BNL, indebitando all'inverosimile Unipol e coinvolgendo Coop Adriatica (ma che cavolo c'entra un supermercato cooperativo, con la finanza?). La plus è finita in tasca agli "immobiliaristi" Ricucci (sul quale tornerò poi), Coppola, Statuto etc., vero regalo perchè qualche anno fa MPS (altra banca "rossa") non comprò BNL ad un prezzo molto inferiore.
Stamattina salta fuori che la cifra, già esorbitante, di 4,2 mld/Euro non è esatta, sono 4,53 mld. 330 milioni in più. Che bravo, a fare i conti.
Indagato nel 2003 insieme ad Emilio Gnutti, consigliere sempre di Unipol, per insider sulle obbligazioni Unipol.
GNUTTI. Di cui sopra. Già scalatore di Telecom Italia, comprata con i soldi di Telecom (che adesso sta ripianando il suo indebitamento a spese nostre, cosa che secondo Beppe Grillo non riuscirà a fare...), Gnutti è un recordman dell'insider trading. Oltre a quanto già detto sopra, per 42 volte ha violato gli obblighi di trasparenza sulle operazioni in azioni Unipol. Condannato in primo grado per altre operazioni di insider. Definito da D'Alema "capitano coraggioso" insieme a Colaninno.
RICUCCI. Ricchezza venuta fuori da non si sa dove e tenuta al coperto in paradisi fiscali, come il nostro Presidente del Consiglio, purtroppo l' "immobiliarista" romano non è oggetto delle medesime attenzioni dedicate a Berlusconi.
Cresciuto sotto Gnutti (oggi c'è una bella foto dei due piccincini sul 24 ore).
DE BENEDETTI. Su di lui si potrebbe scrivere un romanzo. E' protagonista da sempre. Reo confesso di insider. Editore "di sinistra" e dei "girotondini", i quali non si scandalizzano affatto di ricavare da tale fonte i mezzi per "Micromega" e altre storie, merita la ribalta ferragostana per un patto con "Satana" Berlusconi (ORRORE!), col quale si è messo in affari con la sua CDB WEB TECH, scatola vuota collocata a prezzi da amatore ai tempi della "bolla Internet", con lo scopo dichiarato di salvare aziende decotte (e, aggiungo io: farne spezzatino da rivendere ai cinesi o ai russi)
Ve la ricordate, la CDB WEB TECH? Pochi giorni dopo il suo collocamento, De Benedetti si sbarazzò di un gran numero di azioni, rifilandole al "parco buoi" prima che il titolo facesse il meritato capitombolo.
E' un vizio che non perde, l'Ingegnere, quello di giocare in Borsa contro i suoi stessi azionisti. Pochi giorni fa ha rifatto la stessa cosa, quando il "parco buoi" si è scatenato a comprare CDB WEB TECH: ha rifilato al mercato un milione di pezzi al massimo storico.
Queste, preciso, non sono biografie complete dei personaggi che ho menzionato; sono solo quelle cosette che si leggono in questi ultimi giorni sul 24 ore e su altri giornali finanziari, che giustamente stanno cavalcando gli scandali finanziari non potendo competere coi quotidiani generalisti su corna e tette di spiaggia. La loro lettura in questo periodo mi sembra avvincente come quella di un giornale specializzato in "nera". Ci sarebbe una bella lista di nomi e di circostanze da aggiungere (perchè è bello, essere documentati; evita tante polemiche e soprattutto evita di relativizzare ogni cosa buttandola in cagnara destra-sinistra), ma può bastare.
Non ho cercato di dimostrare che i finanzieri "di sinistra" sono peggiori di quelli "di destra", anzi; secondo me sono esattamente uguali. Il finanziere e l'industriale non può essere politicizzato, fa il suo mestiere che è quello di massimizzare il profitto e basta. Alla politica si ricorre solo per pagare meno tasse, per proteggersi dalla concorrenza, dai giudici, dalla clientela e dai lavoratori, facendo approvare leggine compiacenti e ciucciando denaro pubblico spacciato per aiuto alla salvaguardia dei posti di lavoro.
In Italia, almeno, ci sono ancora questi reati; per quanto non perseguiti di fatto, per via della mitezza delle pene e della lunghezza dei procedimenti. O per l'intervento dei politici compiacenti, da Pera a Grillo (non Beppe!) alla Lega che da Fazio ha avuto salva la sua banchetta ed evitato le manette a qualche suo sottosegretario.
In altri paesi, il problema della corruzione della politica non esiste, semplicemente perchè la corruzione è stata legalizzata. In USA, si chiama "Lobbying"; così c'è l' "associazione per la sicurezza sul posto di lavoro", che ha il compito di castrare le leggi che vogliono introdurre misure di sicurezza per i lavoratori dei fast-food. Mi ricorda molto "1984", dove il "Ministero dell'Amore" pratica la tortura e il "Ministero della Verità" diffonde la propaganda.
Ma, ripeto, non mi scandalizza affatto il comportamento di questi industriali e finanzieri "di sinistra"; lo ritengo perfettamente naturale, come è naturale che esistano i ladri e le guardie, e che le seconde debbano rincorrere i primi. Ho la sfortuna di vivere in una città governata da 55 anni dai comunisti, prima PCI e poi DS, dove l'altro ieri primo agosto con la sola presenza e il solo voto dei DS e dei loro alleati appunto è stato approvato uno stravolgimento del piano regolatore da far paura, cubature da urlo regalate ai palazzinari senza prevedere verde, viabilità, parcheggi, terreni agricoli passati ad industriali in cambio di niente.
Ma come potrei arrabbiarmi, se gli alleati dei DS sono tutti ex democristiani, compreso il vicesindaco? E se gli industriali e palazzinari sono tutta gente che ha avuto la tessera democristiana in tasca, candidandosi pure ad ogni tornata? Per cui non è un problema di corruzione politica, è un problema di corruzione morale di una comunità.
Allo stesso modo, se c'è un problema di finanzieri ed industriali di sinistra, il problema non sono loro (e se Berlusconi perderà le politiche, assisteremo ad un cambio di casacca di troppa altra gente); il problema sta nella gente comune che appunto si definisce "di sinistra" e che o non ha le idee chiare su cosa può essere di sinistra e cosa no, o non vigila abbastanza sulla propria idea.
E che sbaglia, accettando che dietro alle iniziative della propria politica stiano certi personaggi; come disse uno scrittore russo, al quale proponevano di entrare nel PCUS per risanarlo, "
è come se mi proponessero di sposare una sifilitica per guarirla; lei resterà ammalata, mi ammalerò anch'io e faremo figli sifilitici!"
Bisogna che il "popolo di sinistra" capisca che dietro Repubblica, Micromega, i girotondi o qualsiasi altra realtà non può stare questo genere di persone; perchè alla fine è chi paga, che tiene realmente il timone. A costo di dare meno mezzi e meno visibilità alle proprie iniziative; le corporation americane finanziano gli ecologisti, gli industriali italiani finanziano la sinistra. Può funzionare? O non è solo una scorciatoia, prendere i soldi dai propri aguzzini credendo di ricevere la corda con cui strozzarli, che è in realtà un ricorrere al "lato oscuro della forza"? Facile, veloce, ma che ti porta alle sponde del Male...
Bisogna cominciare a guardare la realtà in faccia, e farsi delle domande semplici semplici ma che nessuno ha il coraggio di fare: può veramente un boiardo di Stato ex-democristiano come Prodi essere considerato il leader di uno schieramento di sinistra? Vogliamo che la sinistra italiana finisca a diventare come quella di Blair, cioè una sinistra che fa peggio della destra? La strada, se si va avanti a non chiamare le cose col loro nome, è quella. Che garanzie può dare ai lavoratori, uno che dice che il primo impegno del dopo elezioni, sarà quello di ridurre il costo del lavoro? Ma lo sappiamo, o abbiamo le fette di prosciutto sugli occhi, come si riduce il costo del lavoro? Chi fu, ad introdurre i co.co.co. e tutte le altre forme di neo-schiavismo? Berlusconi?
Ma soprattutto - e qui parlo da persona disgustata dallo spettacolo quotidiano che si svolge sotto i miei occhi - bisogna che il "popolo di sinistra" esca una buona volta dal "parco buoi". Non è concepibile, che chi ha un minimo di etica della politica - non voglio dire, di spiritualità, perchè leggendo su questo forum mi sono reso conto che è in voga l'ateismo militante!

- porti la sua sudata acqua al mulino dei pescicani della finanza, ogni qual volta fanno ricorso al "mercato" per finanziare i loro banchetti.
L'ultima volta è stato con CDB WEB TECH, ma potrei fare un elenco infinito di situazioni (E.Biscom, Tiscali, Geox, etc. etc.) in cui la gente, gente che ha tutto da perdere in queste cose, casalinghe, operai, pensionati, è andata ai borsini come invasata per accaparrarsi questi emeriti biglietti della lotteria. Tutta gente ancora convinta, nonostante le bastonate prese, che questo sia il modo per risolvere i propri problemi. Buttarsi in Borsa forse potrà rientrare nel "materialismo storico" di Marx (non lo so, non ho studiato Marx), ma senz'altro non può assolutamente rientrare in quel concetto di "sinistra" attuale che vede come fine delle cose un mondo equo, solidale, basato sulla dignità del lavoro.
Per cui... concludendo: io allo stato attuale non mi definisco nè di destra nè di sinistra, sono stanco di entrambi, ma dico che è ora che chi si definisce di sinistra, si faccia un bell'esame di coscienza, e se davvero vuole certe cose cominci a perseguirle veramente. Perchè la mancanza di una vera opposizione morale e politica in questo Paese sta facendo dei grossi danni.
Non si mangia bene, quando c'è un solo ristorante.