La chiave di lettura che fornite è corretta e nel mio post ero stato volutamente provocatorio non per scatenare flames, ma piuttosto per cercare una discussione.
Francamente di quello che è scritto nell'articolo l'opinione che più mi suona male è quella della FIMI
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Analoga soddisfazione è stata espressa dalla Federazione italiana FIMI. "La decisione della Corte Suprema - ha dichiarato Enzo Mazza, presidente FIMI - che ha ritenuto responsabili i produttori di software di file sharing perché consapevoli dell'utilizzo illegale da parte degli utenti, rappresenta un segnale positivo per l'intero settore e soprattutto per la tutela dei contenuti online. Viene riconosciuto il giusto valore della proprietà intellettuale preservando creatività e permettendo il giusto sviluppo della musica online legale".
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Se da una parte ribadisce un diritto giustamente tutelato, dall'altra non parla di comportamento istigatorio all'illegalità, ma di semplice consapevolezza del fatto che tali software possono essere utilizzati illegalmente, e questo mi fa pensare a possibili interpretazioni in senso più restrittivo in Italia.