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Old 21-06-2005, 11:14   #20
gpc
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Certo che si sono viste variazioni nel cielo durante i secoli...
Per esempio:



http://www.vialattea.net/hubble/1996/9622a.htm
Centinaia di anni prima che gli americani cominciassero a celebrare l'Indipendence Day riempiendo il cielo di fuochi d'artificio, un'esplosione molto più potente illuminava il cielo estivo.

Parliamo di una spettacolare esplosione di supernova, la morte violenta di una stella dieci volte più massiccia del nostro Sole. In luglio o agosto del 1054, gli astronomi cinesi videro e registrarono il decesso della stella. Avvenuto al di sopra del corno meridionale della costellazione del Toro l'esplosione fu vista dai Cinesi come l'apparizione di un astro sei volte più luminoso di Venere e quasi brillante come la luna piena. Ciò che rimane di questa stella fu battezzato successivamente come Nebulosa Granchio, una brillante massa rotondeggiante di gas e polveri che si trova a 7.000 anni luce dalla Terra.

Questa "stella ospite" come fu chiamata dai cinesi, fu così brillante che, per quasi un mese, era visibile anche in pieno giorno. In quel periodo brillava emettendo una luce pari a quella emessa da 400 milioni di soli. Per più di un anno rimase visibile nelle ore serali. In due documenti separati gli astronomi cinesi descrissero quattro raggi attorno alla stella, di colore rosso chiaro, che puntavano nelle quattro direzioni.

Se l'esplosione fosse avvenuta a 50 anni luce dalla Terra, gli astronomi credono che tutti gli esseri viventi avrebbero potuto essere distrutti dalle radiazioni emesse.

Nel corso di nove secoli gli astronomi hanno potuto essere testimoni soltanto di due eventi simili nella nostra Galassia: le esplosioni di supernova del 1572 e del 1604.

Secondo i racconti cinesi, la supernova fu un tremendo evento celeste ma gli europei avrebbero potuto non dare credito alle loro testimonianze dato che non si è trovato nessun documento europeo che registrasse l'evento.

Gli indiani d'America che abitavano il nord dell'Arizona potrebbero essere stati ispirati dallo stesso evento nelle rappresentazioni ritrovate in una grotta di White Mesa e su una parete del Navajo Canyon. Entrambe mostrano la luna crescente con una grande stella vicina. Gli scienziati hanno calcolato che proprio la mattina del 5 luglio 1054 la Luna si trovava proprio 2 gradi a nord della posizione occupata attualmente dalla Nebulosa Granchio.

La supernova fu dimenticata per più di 600 anni fino all'invenzione dei telescopi che rivelarono oggetti celesti molto deboli e invisibili ad occhio nudo. Nel 1731 il fisico e astronomo dilettante John Bevis osservò le strisce di gas e polvere che formano la nebulosa. Nel 1758 Charles Messier, durante una ricerca di comete, individuò la nebulosa e si rese conto che non aveva un moto proprio. La nebulosa divenne il primo oggetto registrato nel suo famoso "Catalogo delle Nebulose e degli Ammassi Stellari", pubblicato la prima volta nel 1774. Lord Ross la chiamò "Granchio" (Crab) nel 1844 perché le sue strutture tentacolari assomigliavano alle zampe del crostaceo.

Nei decenni che seguirono il lavoro di Lord Ross, il Granchio fu studiato spesso dagli astronomi proprio a causa del suo fascino. Nel 1939 l'astronomo John Duncan concluse che la nebulosa si stava espandendo e probabilmente si era originata da una sorgente puntiforme circa 766 anni prima.

L'astronomo Walter Baade sondò a fondo la nebulosa osservando, nel 1942, che la stella visibile vicino al suo centro potrebbe essere in relazione con la sua origine. Sei anni dopo gli scienziati scoprirono che la nebulosa rappresentava forse la più forte radiosorgente conosciuta. Nel 1954 Baade scoprì che possedeva un forte campo magnetico e nel 1963, un missile ad alta quota registrò l'emissione di raggi X provenienti dalla nebulosa.

Onde radio, raggi X, forte campo magnetico. Gli scienziati ormai sapevano che la Nebulosa Granchio conteneva un'eccezionale sorgente di radiazioni, ma dove si trovava? Nel 1968 si identificò la sorgente nell'oggetto centrale (la stella principale di Baade) il quale emette lampi di onde radio con una frequenza di 30 volte al secondo. Chiamata Pulsar Granchio, si tratta della prima pulsar scoperta ed è tuttora la più veloce e la più energetica pulsar formata da una esplosione di supernova che si conosca.

Gli scienziati si chiesero come mai la pulsar ruotasse così rapidamente. Essi conclusero che si trattava di una stella a neutroni, dato che la teoria suggerisce la formazione di un tale oggetto al centro di una esplosione di supernova. Le stelle a neutroni sono gli unici oggetti che possono ruotare con una tale rapidità senza frantumarsi. Si tratta di un oggetto estremamente denso e compatto che si forma dalla materia di una stella collassata. La Pulsar Granchio agisce come una centrale cosmica di energia e fa sì che l'intera nebulosa circostante emetta radiazioni in quasi tutte le lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico. In questo modo la nebulosa brilla con la luminosità di 75.000 soli.
Jonathan Eisenhamer -- eisenham@stsci.edu
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