Non consiglio di avventurarsi sul discorso del tempo perchè il rischio è di non uscirne più

Nell'esempio che fai l'amico non vive in un tempo "passato" rispetto al tuo: ciascuno parla con il passato dell'altro, come conseguenza della finitezza della velocità della luce. Di fatto stai percependo dei fotoni che hanno come causa l'esistenza del tuo amico in un certo punto dello spazio tempo, cioè a una certa distanza e tempo da te (che si calcolano con la relatività ristretta). Cioè percepiamo solo il presente

Quello che ho appena descritto è un cono di luce (cioè insieme di punti = eventi nello spazio tempo che possono influenzarti in un determinato istante).
Ora aggiungiamo i viaggi nel tempo: la relatività generale ammette (in casi moolto particolari e fisicamente non plausibili) viaggi nel tempo, cioè linee del tempo che ritornano su se stesse (come un cerchio). In quel caso sono ammesse solo evoluzioni consistenti, cioè che non portano a contraddizioni (paradossi). Cioè nella teoria è tutto "prestabilito", e non è possibile creare paradossi senza violare delle leggi fisiche (il perchè è un po' complicato da spiegare

).