Qualunque access point Wi-Fi funziona come un hub, quindi la banda complessiva va suddivisa tra tutti i client che ne fanno richiesta. Inoltre la banda dichiarata è assolutamente teorica e mai raggiungibile. Le velocità reali per ciascun protocollo sono all'incirca queste:
Protocollo 802.11b = 11 Mbit/s teorici = 4÷5 Mbit/s reali
Protocollo 802.11b+ = 22 Mbit/s teorici = 10÷12 Mbit/s reali
Protocollo 802.11g = 54 Mbit/s teorici = 20÷22 Mbit/s reali
Protocollo 802.11g+ = 108 Mbit/s teorici = 30÷32 Mbit/s reali
Queste quantità di banda si ottengono tra due schede di rete Wi-Fi connesse in modalità AD HOC a circa 2 metri di distanza, senza ostacoli e in normali condizioni. Aumentando la distanza e mettendo ostacoli (ad esempio, muri che dividono le stanze) queste velocità calano. Anche la presenza di interferenze di vario tipo (forni a microonde, telefoni cordless, che funzionano a 2,4 GHz, insomma, qualsiasi diavoleria elettronica che funzioni nei dintorni della banda dei 2,4 GHz) contribuiscono a decrementare la banda totale netta passante.
I produttori dichiarano che sia possibile collegare ad un access point fino a 64 client, alcuni fino a 128, ma capisci bene che, saturandosi piuttosto presto la banda totale disponibile, tale numero è poco realistico. Per risolvere questo problema gli access point supportano la modalità ROAMING, ovvero, analogamente a quanto succede nel campo della telefonia cellulare, in presenza di 2 o più antenne, il client che richiede la connessione si collega all'antenna che riceve con il segnale più forte.
Per i modelli, affidati alle marche più conosciute: LinkSys, US Robotics, D-Link, NetGear, 3com, ...