I fatti sono questi: Giacomazzi cade in area, l'arbitro assegna il rigore.
Donati chiede spiegazioni al leccese, che confessa di non esser stato toccato. A questo punto, i messinesi richiamano l'attenzione dell'arbitro e riferiscono l'ammissione di Giacomazzi.
L'arbitro cambia idea e concede punizione al Messina per simulazione di Giacomazzi.
Fin qui limpido.
Poi ammonisce l'attaccante uruguaiano per simulazione... a termini di regolamente ci sta (simulazione), ma vista comunque la confessione del giocatore (per quanto indotta dagli avversari) avrebbe potuto risparmiarselo.
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Il coraggioso muore una volta, il codardo cento volte al giorno. (G. Falcone)
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