Discussione: l'è dura la vita
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Old 12-02-2005, 23:30   #26
sempreio
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Il volto della disperazione della capitale del Nordest. Una notte insieme ai volontari dell'operazione "Siberia 2005" e l'immagine spesso esportata della Padova ricca e felice, si dissolve tra barboni, tossicodipendenti, extracomunitari clandestini, minori che vendono il proprio corpo, prostitute, spacciatori e una moltitudine di ragazzi del meridione in cerca di fortuna. Il furgone di "Siberia 2005" parte dalla sede operativa di via Gradenigo verso le 22.30 munito di thermos con cioccolata e tè, coperte e brioches. La prima tappa è l'asilo notturno al Torresino. Gli operatori di strada vanno a prendere una ragazza di Pontebba (Udine) per portarla a dormire in uno dei due containers di via Gradenigo. Non ha più di vent'anni, capelli rasta e occhi azzurro chiaro, con sè ha uno zaino e una sacca molto grande. L'impressione è che sia scappata di casa. Piuttosto timida e preoccupata chiede ad un volontario dove la stanno portando. Si tranquilizza quando capisce che dormirà nei containers, dove ha già trascorso altre notti.Il camioncino di "Siberia 2005" prosegue la sua corsa verso la stazione per prelevare cinque persone che lo stanno aspettando nella "Casetta", ex sede delle poste ferroviarie ora adibita a centro di accoglienza per senzatetto. Qui fuori, un gruppo di minori extracomunitari dei paesi dell'Est fumano e schiamazzano. Arrivano i cinque ospiti dei containers. Sono tre donne, una italiana e due rumene, un ragazzo tunisino e Sandro, un passato da tossicodipendente e attualmente senza fissa dimora. «Le istituzioni non mi hanno aiutato - spiega Sandro - e con 650 euro al mese che ricevo di pensione non ho i soldi per affittare una casa. Da poco sono diventato anche papà e mi manca il denaro per poter mantenere la mia famiglia. A volte quando fa freddo non so dove andare a dormie e così per riscaldarmi mi ubriaco».

Il furgone di "Siberia 2005" è seguito da un'Apecar. A bordo ci sono altri due tunisini che hanno chiesto di poter dormire nei containers. «Abbiamo posto ancora per due perosne nei container, vediamo chi troviamo» commenta l'operatore di strada Luca Bertolino. La realtà che ci attende è agghiacciante. Parco Fistomba: in un buco di cemento sotto l'omonimo ponte, proprio dove la notte di Natale è deceduto un cittadino extracomunitario, troviamo due ragazzi tunisini. "Sono amici di quello che è morto - racconta Bertolino - vediamo se hanno voglia di dormire nei containers". Luca, il volontario, scende giù per l'argine con un thermos e li chiama. Il momento non è dei migliori, i due stranieri si stanno sparando in vena una dose di eroina. "Quando si fanno - dice Bertolino - è meglio lasciarli stare. I posti nei containers sono stati, ad ogni modo, riempiti (sono 12 posti letto, ndr). Andiamo nella zona banche a vedere se qualcuno vuole bevande calde e brioches".Retro della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo di via Delù. In un angolo dorme una giovane coppia di tossicodipendenti. Anna e Marco (due nomi di fantasia) imbacuccati sotto le coperte, con i cartoni hanno costruito una sorta di letto matrimoniale con tanto di comodino. Sono circondati dalle videocamere della banca e non sembrano preoccuparsene. "Le videocamere della banca - spiega Marco, molto educato e con l'erre moscia - ci proteggono. Dentro c'è una guardia che le controlla tutta la notte e se succede qualcosa di brutto chiama la polizia. Con la cattiva gente che gira ho paura per la mia ragazza". Lei, capelli lunghi e biondi ha un cappello bianco calato in testa. Non parla, ascolta con rispetto il suo compagno e cura la sua stanza da letto immaginaria. Gli operatori di "Siberia 2005" si spostano nel complesso di banche di piazzetta Salvemini. Un giovane vagabondo, giubbetto da college americano e una sporta della spesa, chiede cibo, cioccolata e tè caldi.Si riparte, destinazione via Fra Paolo Sarpi ex sede Domenichelli. Entriamo, da un pertugio semi sbarrato dal filo di ferro, nell'area buia e abbandonata. Una perlustrazione tra gli edifici rotti e cadenti. Non c'è nessuno. "In questa zona, la sera della nostra prima uscita, quando ha nevicato - ricorda Bertolino - abbiamo trovato circa trenta moldavi che ci hanno accolto con i bastoni". La notte dei volontari di "Siberia 2005" finisce, intorno all'una, in stazione a distribuire bevande calde agli homeless che dormono nelle brandine (messe a disposizione dal Comune) di fronte alle biglietterie e ai tanti ragazzi del Sud che si riparano dal freddo in una sala d'aspetto vicino ai bagni. Chiunque voglia sostenere e partecipare attivamente all'intervento di strada e all'accoglienza notturna di "Siberia 2005" può chiamare il Telefono Bianco 049-775372, mentre per un contributo economico il versamento deve essere effettuato sul c/c bancario n. 100415, intestato a "Associazione Razzismo Stop", Banca Popolare Etica di Padova, Cin w-abi 05018, cab 12100 e casuale "Operazione Siberia".
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