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Giuliana Sgrena prelevata con la forza dall'auto
mentre si trovava nella zona dell'Università
L'inviata del "Manifesto"
rapita oggi a Bagdad
Giuliana Sgrena
ROMA - Rapita oggi in Iraq Giuliana Sgrena, giornalista inviata del quotidiano il Manifesto. Lo hanno confermato fonti della sicurezza del Paese. La donna era diretta con il suo interprete nella moschea sunnita di al Kastl, nella zona dell'Università di Bagdad quando, secondo quanto ha riferito ai giornalisti italiani lo stesso interprete, un gruppo di uomini armati ha fermato l'autovettura. Sotto la minaccia delle armi, lei è stata costretta a uscire dalla vettura e a seguire il commando.
Il rapimento è stato vissuto praticamente in diretta da un'altra giornalista italiana, che ha ricevuto, mentre era in albergo, una telefonata muta. Dai rumori di sottofondo - spari e voci concitate - ha potuto ricostruire quanto stava accadendo e così a dare l'allarme.
Secondo quanto riferito dal direttore del "Manifesto", Gabriele Polo, Sgrena si era messa in contatto telefonicamente col suo giornale intorno alle 12 ora italiana. Cioè appena prima di essere sequestrata.
E a parlare del lavoro dell'inviata è anche Sandro Medici, ex direttore del quotidiano. "La conosco da tanti anni - racconta - è una giornalista esperta, speriamo che la vicenda finisca per il meglio. Venne al giornale all'epoca della costituzione del Pdup, che raccolse un gruppo di persone proveniente da Avanguardia Operaia. Seguì il periodo della mattanza fondamentalista in Algeria ed era una grande esperta delle vicende del fondamentalismo".
Sgrena è stata corrispondente per il Manifesto in Afghanistan in Somalia in Algeria. Ha pubblicato diversi libri sul tema, come La schiavitù del velo, Roma, Manifestolibri, 1995 e Kahina contro i califfi, Roma, Datanews, 1997.
(4 febbraio 2005)
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