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Originariamente inviato da Gianpaolo81
Quando nel 2002 è entrato in vigore l'euro, per i beni di prima necessità (ovviamente non gli LCD e i biglietti dello stadio, per intenderci) il governo aveva fissato dei limiti per gli arrotondamenti, e i negozianti erano obbligati a convertire i prezzi ALLA PARI, dividendo per 1936,27, e non come pareva e piaceva a loro, per gli aumenti avrebbero dovuto aspettare che venissero pubblicati i nuovi valori inflazionistici dall'ISTAT.
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Macchè..

oddio..

cosa ci tocca sentire
Innanzitutto non esiste la fantomatica categoria dei "beni di prima necessità", categoria tra le più citate qui sul forum ma che nessuno tantomeno l'ISTAT o il governo si è mai messo a compilare.. figuriamoci ad imporne il prezzo.
Gli obbligi sui prezzi sono obblighi FORMALI, il cartellino deve riportare lo stessoprezzo in euro e in lire, l'arrotondamento deve seguire le regole della matematica e non della fantasia, ergo i cartellini dovevano (e devono) riportare:
1936 lire , 1 euro
e non ad esempio
1900 lire ,1 euro
oppure
2000 lire, 1 euro
che sono conversioni sbagliate e quindi sanzionabili dalla Finanza o dalla Polizia Annonaria.
Come già detto millemila volte (la tastiera in quel punto si sta consumando, dovrò farvela pagare

) il negoziante può mettere il sugo a 1000 euro basta che riporti la giusta conversione in lire, non deve aspettare alcuna pubblicazione dell'ISTAT per cambiare i prezzi, può cambiarli 3 volte al giorno prima dei pasti o all'equinozio di primavera del 2000 e mai più nel millennio, sono LI-BE-RI.
Bet, passami i sali