Per le monete il riconoscimento si basa su dimensioni (diametro E spessore) e peso, ma credo che alcuni lettori moderni incorporino anche un lettore ottico che "legge" la moneta. Lo credo perche' molte macchinette tendono a rifiutare gli euri stranieri.
Per le banconote, invece, ci si affida ad uno scanner che rileva l' immagine della banconota e la confronta con delle immagini campione memorizzate. Se non ci sono troppe differenze tra immagine acquisita e immagine campione, la banconota e' accettata, altrimenti la respinge. Se la banconota porta scritte o segni, il rifiuto e' garantito, il distributore non eroga la benza, e ti spingi lo scooter fino a casa.
Prima che qualcuno sprechi tempo e costosissimo inchiostro in esperimenti, sappia che lo scanner non funziona a luce "normale", per cui quella che, ad occhio, sembra una perfetta copia a colori di una banconota, viene immediatamente sgamata dalla macchina.
Quote:
il problema è che funziano per induzione elettromagnetica
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Quello e' il minore dei problemi, gli accoppiatori ad induzione ed i relativi circuiti ausiliari sono standardizzati e reperibili industrialmente. Il problema grosso e' che ogni proprietario di distributore puo' organizzare i dati nella EEPROM come meglio crede e, volendo, può creamare le chiavi contenenti dati falsi.