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Old 16-09-2004, 10:29   #139
alex75
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Dal Corriere di oggi


L'alibi dei faziosi e la cultura vittimistica
di GIORGIO TOSATTI


L’arbitro svedese Frisk, colpito da un oggetto metallico che gli ha spaccato la fronte, non ha potuto portare a termine Roma-Dinamo Kiev, con cui l’Olimpico riapriva le porte alla Champions League. La Roma stava perdendo 1-0. Ora pagherà un prezzo assai più alto: sconfitta a tavolino per 0-3 ed una lunga squalifica del campo, per molti mesi, non per giornate. Dava sinceramente fastidio, ascoltando la tv, sentire qualcuno enumerare i falli su Totti non puniti da Frisk e ricordare le sue malefatte in Roma-Galatasaray, dove il biondo svedese fu oggettivamente irritante e parziale (forse perché nella commissione arbitrale aveva molto peso un turco). Ma i romanisti persero, come sovente accade a Totti e Cassano, il controllo dei nervi. Ricordare quei precedenti in quel momento era come giustificare il reato commesso, spostandone la responsabilità sulla vittima. Così l’Olimpico già coperto di gloria con quel derby fermato per volere della curva e concluso con una sorta di caccia al poliziotto, manda in giro per il mondo un’immagine vergognosa di Roma, dei romani e dell’Italia. Ne faremmo volentieri a meno. Sarebbe ipocrita cavarsela etichettando il tutto come il gesto di un folle, seppure della tribuna più cara. Un atto isolato. No, troppo comodo. È il frutto di una cultura vittimistica e complottarda dominante da anni nel calcio romano (e non solo), in certa informazione specializzata nella caccia all’arbitro, nelle radio private dove ogni eccesso è regola, nell’abitudine di trovare sempre alibi e giustificazioni alle proprie sconfitte. Qualcuno sottolineava come la prima puntata del Processo di Biscardi avesse ottenuto i massimi ascolti quando un importante uomo politico ha proposto la patente a punti per gli arbitri e quando si è discusso dei loro errori. Alla prima giornata di campionato! Con le milanesi fermate, la Juve in gran forma, venti squadre, sei matricole, nuovi protagonisti. Biscardi va sul sicuro: parla male degli arbitri e l’ascolto sale. Ma c’è persino di peggio, come nuovi prodotti che fanno della faziosità il loro fiore all’occhiello. Questa è la cultura, almeno non scandalizziamoci dei suoi effetti. Quando lo speaker ha annunciato che Frisk era sottoposto a cure mediche una parte non piccola è esplosa in un applauso gioioso.

Giorgio Tosatti

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