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Old 16-08-2004, 22:01   #1
Paracleto
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La 'poesia' al tempo di Arafat

Il critico televisivo Ibrahim Al-'Aris, intervistato da Al Jazeera, racconta il seguente episodio:
In Francia, pubblicavamo una rivista chiamata 'Il Settimo Giorno', che apparteneva all'OLP ed era finanziata da Fatah. Per sette anni, la Francia ci ha aiutato e ha sostenuto tutto quel che scrivevamo. Ma ci tenevano d'occhio: anche se ci trattavano da alleati, ci tenevano d'occhio. Un giorno, dopo sette anni, abbiamo pubblicato una poesia di un poeta siriano-palestinese, che si riferiva agli ebrei come 'sudici' 'succhiasangue': gli 'ebrei', non i sionisti o l'esercito israeliano. L'abbiamo pubblicata dietro richiesta personale di Yasser Arafat. Ci hanno chiamato e hanno minacciato di chiudere la rivista.


Un'inaudita censura, effettivamente.
D'altra parte, che volete farci, ognuno ha i mecenati che si ritrova: Augusto (e il Mecenate originale) sponsorizzava Orazio e Virgilio; gli Estensi, Ariosto e Tasso; Arafat, dei 'poeti' cosė.
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