Wow! Ho fatto scomodare pure un giornalista (sempre che sia lui)!

Allora, purtroppo i vecchi numeri di PcWorld li ho buttati tutti (stavano sullo scaffale a prendere polvere e basta), quindi non posso riportare un articolo in particolare. Quello che però mi faceva sorridere era il modo con cui venivano scritte le recensioni dei videogiochi, spesso in maniera superficiale e non mancava ogni tanto qualche frecciatina anti-videogiochi che tempo fa andava molto di moda (non ricordo esattamente quale gioco fosse se Carmageddon o Duke Nukem o Doom, insomma uno di quelli più "tranquilli").

Più che recensioni spesso sembravano articoli pubblicitari, tanto che alcune volte le opinioni e i giudizi espressi dal suddetto non coincidevano con le prove del gioco svolte dalle riviste del settore.
Purtroppo ripeto, non ho sottomano nessun vecchio numero della rivista ma anzi, se qualcuno ce l'ha e magari ha voglia di riscrivere qualche articolo in tema ben venga!
PS: Per carità, non mi sembra di averti offeso e mi scuso se ciò è cmq accaduto; questo anche in relazione al fatto che le idee che ho espresso erano riferite agli articoli e non alla persona, che può essere la migliore e più simpatica del mondo.
Il fatto è che IMHO sono dell'idea che ognuno deve fare il lavoro per cui è portato, non ci si può improvvisare (o meglio: sicuramente tutti possono fare tutto ma di certo non allo stesso livello di altri). E ciò è tanto più vero quando si parla di videogames, fenomeno di massa che fa muovere miliardi di dollari, che sì all'apparenza sembra un mondo facilmente avvicinabile e comprensibile da tutti ma all'atto pratico contiene tutta una serie di risvolti difficilmente analizzabili da chi non conosce il presente ma soprattutto il passato, da chi non è appassionato di tutto questo, da chi non è cresciuto tra una tastiera e un pad.