Quote:
non penso ci voglia un patentino per montare una pizza e cliccare su "play"
|
La patente ci vuole eccome, ammmenochè nella sala non hai esclusivamente proiettori 16 mm. Quindi, si salvano soltanto i cinema degli oratori più scacioni. E cmq, credo che se la sala e' destinata ad accogliere spettatori paganti, la patente ci voglia in ogni caso. Forse, un tempo non ci voleva, ma dopo l' incendio al cinema Statuto di Torino e al cinema porno di Milano (quest' ultimo doloso), hanno dato un deciso giro di vite alle norme di sicurezza.
La patente si ottiene dopo un esame presso i vigili del fuoco, le materie di esame sono fondamentalmente apparecchi cinematografici, impianti elettrici, prevenzione incendi, primo soccorso e sicurezza in genere. Se non hai competenze almeno minime di elettrotecnica, c'e poco da sperare...
Smentisco del tutto la tua opinione che basta mettere la bobina e premere play... i film arrivano alle sale sotto forma 8-10 (a volte di più) rulli di pellicola, senza alcuna flangia o nucleo.
Il proiezionista deve giuntare le pizze (possibilmente nell' ordine giusto

) in maniera da fare le due bobine dei due tempi, quindi le mette sul proiettore, fa passare la pellicola attraverso gli innumerevoli rulli del proiettore, quindi a quel punto preme play, apre l' otturatore della lanterna (se lo avesse fatto prima vrebbe bruciato la pellicola), e solo a quel punto puo' godersi lo spettacolo, possibilemente rimanendo in cabina, in quanto e' possibile che, alla giunta tra una parte e l' altra, la pellicola si strappi. Oppure, più banalmente, che sia fuori quadro.
Prima di restituire il film alla societa' di distribuzione, va smontato in tutte le sue pizze (e qui ci vuole una sensibilità particolare per trovare le giunte al volo).
Solo eccezionalmente, e mai nelle sale di prima visione, arrivano film gia' pronti in due bobine da mettere sul proiettore. Sono i più odiati dagli operatori, in quanto,oltre ad essere pesantissimi, sono ottenuti mettendo insieme le parti meno rovinate di tante copie diverse del film. Della serie rigacce assicurate e pubblico spesso incazzato.
Fonte di tutto quanto: mio padre che, fino a metà anni '80, faceva saltuariamente il proiezionista in un cinema di oratorio.