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Old 21-06-2004, 20:43   #10
yourlips
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Re: Re: Re: figli e nonni; e i genitori ?

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Originariamente inviato da Shazam
Permettimi di aggiungere alcune cose.

Separati, divorziati... Può essere, ma non per questo i bambini piccoli diventano un problema da risolvere.
INDAGINE SU SEPARATI E DIVORZIATI IN ITALIA

(AGO PRESS) Sono circa 2 milioni e mezzo – il 52,5% donne e il restante 47,5% uomini – le persone che nel corso della loro vita hanno sperimentato lo scioglimento del matrimonio o che comunque vivono una condizione di separato/a di fatto. Si tratta di separati legalmente (31,7%), divorziati (30%), separati di fatto (26,3%) e coniugati in seconde nozze dopo il divorzio (11,9%). In totale questo segmento di popolazione (di seguito, per semplicità, separati e divorziati) rappresenta il 5,2% dell’intera popolazione residente in Italia di 15 anni e più, il 5,3% delle donne contro il 5,1% degli uomini. La maggior parte dei separati e divorziati ha tra 35 e 44 anni (31,3%) e tra 45 e 54 anni (27,8%). Nelle fasce d’età successive si distribuisce un minor numero di persone con esperienza di divorzio o separazione: il 15,3% ha tra 55 e 64 anni e il 10,5% ha 65 anni o più. Infine il 15,1% dei separati e divorziati ha un’età che non supera i 34 anni. L’età media di separati e divorziati è di 47,2 anni. Le donne sono tendenzialmente più giovani: in media hanno 45,9 anni, 2,8 anni in meno degli uomini separati/divorziati. L’esperienza della separazione e del divorzio è particolarmente diffusa nel Centro-Nord. Infatti nel Nord-ovest è separato o divorziato il 6,7% del totale della popolazione di 15 anni e più, nel Nordest il 5,5% e al Centro il 6,2%, mentre nel Mezzogiorno soltanto il 3,4% della popolazione che vi risiede ha sperimentato lo scioglimento dell’unione coniugale o vive una condizione di separato di fatto. È così che, complessivamente, i tre quarti degli individui con una esperienza di divorzio o separazione alle spalle vivono nelle regioni del Centro-Nord. Single gli uomini, madri sole le donne Il 35% delle persone che hanno vissuto una separazione o un divorzio vive da single, il 25% è invece a capo di un nucleo monogenitore; una quota più bassa, ma niente affatto trascurabile, è rappresentata da chi vive in coppia con figli (14,7%) o senza figli (9,1%) e da chi ritorna a vivere nella famiglia di origine come membro aggregato, senza essere partner né genitore (7,3%). La parte restante (8,5%) vive all’interno di altre famiglie senza nuclei o in famiglie con più nuclei, cioè convive con altre persone, familiari o non. Gli uomini vivono di più da soli (45,5% contro il 25,8% delle donne), mentre le donne vivono di più da monogenitore (39,8% contro il 9% degli uomini) ricevendo l’affidamento dei figli nella quasi totalità delle separazioni/divorzi. Tra i separati/divorziati con meno di 35 anni prevalgono le persone sole (26,8%), quelle che vivono come membro aggregato (23,4%) soprattutto nella famiglia di origine e i genitori soli (16,7%). Tra gli uomini di questa stessa fascia di età la situazione familiare più frequente è quella di single (38,4%), seguita dal ritorno nella famiglia di origine (36,1%). Tra le donne invece è più frequente chi si trova nella condizione di monogenitore (24,1%), o di persona sola (20,7%). Considerando tutta la popolazione di 35-54 anni, si contano circa un milione e mezzo di individui che hanno una separazione o un divorzio alle spalle, in pari misura uomini e donne. In questa fascia d’età prevalgono le persone che vivono sole (31,1%), monogenitore (29,6%) e in coppia con figli 3 (18,1%). In particolare, tra gli uomini ben il 44% è single e poco meno di un terzo è in coppia (con figli, 19,7% o senza, 10,4%). Quasi la metà delle donne in questa fascia d’età è monogenitore (48,6%), il 19,1% vive da single e il 16,6% è in coppia con figli. I separati/divorziati con 55 anni e più vivono per lo più da soli (circa il 50%); seguono i genitori soli (20%) e coloro che vivono in coppia senza figli (13,4%). Le differenze di genere in termini di propensione a ricostituire una vita di coppia sono piuttosto marcate: dopo i 55 anni vive con un partner il 30,3% degli uomini e solo il 13,4% delle donne, mentre la quota di single è in entrambi i casi pari a circa il 50%. Infine, tre donne su 10 (29,8%) e soltanto un uomo su 10 (12%) vivono come genitore solo. Nelle regioni meridionali i separati/divorziati hanno una più elevata propensione a tornare a vivere con i genitori, nelle regioni centrali a costituire nuclei monogenitore, nelle regioni settentrionali a sperimentare nuove unioni. 3. Più della metà ha un titolo di studio elevato e un’occupazione Il 50,8% delle persone che hanno avuto un divorzio o una separazione ha un titolo di studio superiore all’obbligo (almeno il diploma di scuola superiore), contro il 39,2% della restante popolazione e il 36,2% dei coniugati senza esperienza di separazione/divorzio. La probabilità di sperimentare lo scioglimento di un’unione è maggiore per le persone con titolo di studio elevato: il 9,4% dei laureati è separato/divorziato, contro il 5,9% dei diplomati e appena il 3% delle persone con licenza elementare. Tra le persone con esperienza di scioglimento dell’unione coniugale, le donne con titolo di studio medio-alto (diploma o laurea) sono leggermente più degli uomini (51,5% rispetto a 50%), all’opposto di quanto avviene nella restante popolazione, dove le donne sono mediamente meno istruite degli uomini (hanno il diploma o la laurea il 37,6% delle donne e il 41,8% degli uomini).

Alcuni dati QUI
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La cosa - quasi - bella della vita è la precarietà, è la non-certezza di nulla.
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