Quote:
Originariamente inviato da andbad
Mi sembra semplice.
VISA (o chi per essa) ti manda una mail dove ti dice "Se non togli la roba porno ti blocco i pagamenti."
Se non li togli, tutte le transazioni vengono rifiutate e tu non ricevi più i soldi.
By(t)e
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Stavo approfondendo la cosa che a quanto pare è partita dal Collective Shout.
Cmq ripeto, non vedo come un sistema di pagamenti possa arrogarsi il diritto di dire ad una piattaforma cosa vendere: non vedo come questo possa interessarli e men che meno non comprendo il nesso tra i giochi/software e un intermediario che si occupa di processare il pagamento.
Vedo invece un movimento australiano composto da donne che sta rompendo i maroni per applicare una censura a livello globale. Questo vedo.
Certo i temi trattati nei giochi non sono proprio leggeri eh, c'è da dirlo:
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Collective Shout, un gruppo australiano noto per le sue campagne contro la pornografia e la rappresentazione della violenza sessuale nei media, ha recentemente rivendicato la responsabilità delle azioni che hanno portato Steam e Itch.io — due delle più note piattaforme di distribuzione giochi — a modificare radicalmente la gestione e la visibilità di contenuti NSFW (Not Safe For Work). La vicenda nasce da proteste legate a giochi che normalizzerebbero, secondo il collettivo, la violenza e gli abusi sulle donne.
Dopo mesi di segnalazioni e oltre 3.000 e-mail inviate a Valve senza risposte concrete, Collective Shout ha cambiato strategia, rivolgendosi direttamente ai principali circuiti di pagamento, come Visa, PayPal e Mastercard, segnalando la presenza su queste piattaforme di titoli che trattavano tematiche di stupro, incesto e violenze sessuali. Questo passaggio si è rivelato determinante: il coinvolgimento dei processori di pagamento ha ovviamente portato ad una rapida escalation della situazione, costringendo le piattaforme ad agire per salvaguardare la propria capacità di processare pagamenti e tutelare la sostenibilità del business."
Ma anche premesso ciò, non riesco proprio a capire come Visa, PayPal e Mastercard dovrebbero ficcare il naso in questa faccenda.