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Originariamente inviato da azi_muth
Ok, capisco il punto, ma sinceramente mi pare fuori tempo massimo dire che oggi esista “ovunque una sensibilità simile a quella che noi occidentali consideriamo legittima”.
Quel tipo di sensibilità, fondata su diritti, limiti, responsabilità, è sempre stata una realtà circoscritta, sviluppata dentro una piccola fascia del mondo regolata dalle democrazie liberali.
Per un certo periodo abbiamo creduto che fosse un modello in espansione. Oggi, però, non solo è chiaro che quella fascia resta ristretta, ma che sta anche perdendo pezzi, erosa sia da fuori (autoritarismi, revisionismi) che da dentro. Sono i nostri stessi cittadini ch enon credono più in quei valori e insegnono demagogie varie e populismi.
E quando la convinzione nei principi vacilla dentro casa, la loro difesa fuori diventa quasi impossibile.
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Non ne sono certo, già il fatto che ovunque nel mondo si conoscano certi principi cardine e, quando vengono violati, si cerchi almeno di nascondere il fatto, vuol dire che sono universalmente riconosciuti.
Fino al 1800 (CBI: Con Beneficio Inventario) la categoria "Civile" non esisteva, un nemico era un nemico, indipendentemente dal fatto che fosse combattente o meno, dal sesso e dall'età, le donne erano preda bellica riconosciuta, adesso anche l'ultimo beduino conosce le regole, magari se ne fotte, ma le riconosce.