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Originariamente inviato da cignox1
@nonsidice
L'altro giorno ero ad una festa della scuola promossa dal comune e tra gli ospiti, il presidente dell'associazione degli artigiani.
Cercando di promuovere l'attivitá dell'artigianato ha detto qualcosa del tipo:
"so che l'artigianato non é proprio la prima scelta che il genitore vorrebbe per il proprio figlio [...]"
E la prima cosa a cui ho pensato io é stata: "artigiani? Ah, si, quelli che vanno in giro in bmw mentre io con la mia bella laurea in informatica devo leggere tutti i giorni di come verrķ sostituito dalla AI".
(ovvio che non tutti gli artigiani vanno in giro in bmw, ma é stato un pensiero "iperbolico", ovviamente)
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E' che la mia ( nostra? ) generazione figlia dei boomer, č stata "costretta" a fare scuole/universitā per lavori concettuali e non tecnico-manuali.
Chi andava bene alle medie volevano mandarlo a qualche liceo, tutti gli altri ad un istituto tecnico commerciale/industriale, chi iscriveva i figli al professionale veniva visto come un appestato quasi, una scuola di quinta categoria.
Ricordo ancora anno 1990, prima superiore, da me all' ITC nella mia cittā circa 50 iscritti, al professionale corso di 3 anni idraulica, 4 (QUATTRO) iscritti.
Uno di questi 4 mio vicino di casa se la ride ora pieno di lavoro da permettersi di scegliersi i clienti.