Ripropongo lo stesso link di prima
https://www.corriere.it/tecnologia/2...2bdb2xlk.shtml
Considerando che lo scritto è di un professore Ordinario di Informatica della Sapienza, mi pare debba venir preso in esame. E riflette ESATTAMENTE quello che penso io delle pseudo-AI: costrutti informatici nati con un preciso scopo (SIMULARE una IA per scopi puramente commerciali), che adempiono perfettamente al loro scopo, ma che di intelligenza reale non ne possiedono nemmeno un'ombra.