Quote:
Originariamente inviato da Massimiliano Zocchi
Io conosco The Last Of Us, il gioco, ma non sono un giocatore, per cui sono arrivato alla serie senza preconcetti, e senza pretese, e l'ho sempre trovata una bella serie, con bravi attori, bella storia, e trama ben articolata. Mi sembra un prodotto riuscito, molto più riuscito di altre serie che non avevano legami con un gioco.
|
Ma alla fine il problema è quello: scegliere il proprio pubblico.
Indipendentemente dalle somiglianze attoriali, nella serie TV c'è un profondo divario narrativo con l'opera originale. Che senso ha creare inutili divisioni di pubblico pur di inglobare cambiamenti facilmente evitabili?
Posso capire che al giorno d'oggi sono solo i contenuti controversi quelli in grado di smuovere il mercato, ma a tutto c'è un limite. Cambiare totalmente il senso e l'atmosfera di scene fondamentali alla storia raccontata è uno spettacolo snervante per chi conosce bene tale storia. In particolar modo con "Parte II", guardarsi un playthrough del gioco è meglio di guardarsi la serie TV. Migliore interpretazione, ritmi più serrati, attori più azzeccati... Quel gioco è già un film perfetto. La serie TV dà l'impressione di un'opera in costume fatta da un gruppo di fan che non hanno bene in mente a cosa diamine hanno giocato...

Lo sceneggiatore Mazin ha praticamente frainteso il messaggio della controparte videoludica, manipolando il prodotto finale per renderlo più televisivo e meno cinematografico.
Qualcuno si è preso la briga di aggiungere delle risate registrate al termine di ogni battuta tra Ellie e Dina (nella serie TV), e il fatto che funzioni magnificamente la dice lunga sulla qualità di quello che hanno sfornato...