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Originariamente inviato da Mo42
Guarda, ho già affrontato la questione in passato: secondo me Death Stranding è uno specchio dell'anima di chi ci gioca. Se ci hai giocato e hai provato noia, non posso certo dissentire con le tue emozioni, ma personalmente non mi ha mai generato un microsecondo di "noia", proprio perché giocandoci al lancio, senza spoiler, e immergendomi completamente nella trama, per me è stata un'esperienza indimenticabile. Poi è ovvio, la rete è piena di "critici" di sta ceppa che valutano tutte le opere videoludiche come prodotti di consumo passivo, e allora addios. Lì non c'è ragionamento che tenga.
Ma Death Stranding è diverso.
Death Stranding ti restituisce il 100% dell'impegno che ci metti.
In ogni caso, giocarlo e vederlo giocare sono due cose ben diverse. E purtroppo, in quest'opera Kojimiana più delle altre, sapere già a cosa si andrà in contro annulla completamente l'effetto voluto dall'autore, che, pensa un po', aveva posto proprio la frustrazione e il senso d'impotenza al centro della spirale emozionale del titolo in questione.
Al giorno d'oggi non esiste un gioco che possa minimamente scalfirlo in termini di gameplay e interazione. Il controllo dell'equilibrio anche solo per camminare, la gestione del carico, la pianificazione di viaggio, il meteo variabile, il potersi arrampicare pressoché ovunque, stendere corde e scale per calarsi o attraversare baratri, la scelta e personalizzazione dei sistemi di trasporto, e molto (tanto) altro ancora aggiunto nella Director's Cut (come le corse e i bot automatizzati).
Se poi vogliamo fare rage-baiting e un altro discorso, ma impariamo a specificare che le nostre non sono affermazioni assolute, bensì opinioni (inclusa la mia, sia chiaro), senza alzare i toni o sputare odio nei confronti di chi ha punti di vista diversi. Se partiamo da questa premessa, diventa anche divertente proseguire con lo scambio di opinioni, soprattutto perché per argomentare è necessario presentare degli elementi d'esempio a sostegno della propria tesi, per così poi dare l'occasione all'altro di dichiararsi pro o contro tali elementi (proprio come si preferisce uno specifico insieme d'ingredienti invece che un altro quando ordiniamo una pizza).
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Io mi sono approcciato a Death Stranding come ad un "videogioco".
Se volevo vedermi un film a pezzi tenuto unito da un gameplay "palloso" (
e personalmente uso questa parola come segno di rispetto verso gli altri, perchè i termini che userei sono altri ) che serve solo da "break" fra una cutscene lunghissima e la successiva, avrei preferito andare al cinema e divertirmi di più o provare quelli che voi chiamate "film interattivi" come Hellblade o Plague Tales.
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Al giorno d'oggi non esiste un gioco che possa minimamente scalfirlo in termini di gameplay e interazione. Il controllo dell'equilibrio anche solo per camminare, la gestione del carico, la pianificazione di viaggio, il meteo variabile, il potersi arrampicare pressoché ovunque, stendere corde e scale per calarsi o attraversare baratri, la scelta e personalizzazione dei sistemi di trasporto, e molto (tanto) altro ancora aggiunto nella Director's Cut (come le corse e i bot automatizzati).
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Io l'ho finito in 23 lunghissime ore e la parte più bella in assoluto è stata la parte finale, ossia quella dopo il finale segreto, quando non è stato possibile saltare i sottotitoli INFINITI ( letteralmente ) e ho dovuto chiudere per forza il gioco da task manager e lanciato l'Uninstall !
Ecco quest'ultima è stata la parte più appagante anzichè girare quì e là su una mappa che puoi benissimo attraversare al 99% in linea retta con la moto su qualunque terreno (
bastava solo impennare in prossimità di ogni masso ). E con una finta pianificazione del percorso basata su una mappa che era praticamente poco più che 2D (
ALTRO CHE PIANIFICAZIONE ), visto che si poteva inclinare solo di una trentina di gradi.
E dove la suspence creata dalle anomalie è solo una rottura di c0glioni messa lì a caso e che passa da sola, tantè che le affrontavo in 2 modi.
Il primo era quello di mettere giù il pad e andare al cesso a defecare e quando finivo anche l'anomalia non c'era più.
Il secondo invece consisteva MOLTO semplicemente nel dare gas con la moto e riuscivo quasi sempre a sfuggire illeso.
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Al giorno d'oggi non esiste un gioco che possa minimamente scalfirlo in termini di gameplay e interazione
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Se avessi cercato un simulatore di trasporto su terreni difficili mi sarebbe bastato andato a MudRunner e SnowRunner.
Decisamente più tecnici, con una vera pianificazione del percorso e che ti tiene sempre impegnato.