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Originariamente inviato da randorama
le americhe sono state raggiunte dagli uomini 20.000 anni fa; quel continente era ricco di risorse tanto quanto lo era quanto vi arrivò colombo.
eppure, pur con tutta quella ricchezza, quando gli europei arrivarono nel ricchissimo subcontinente settentrionale trovarono popolazioni non molto più evolute dei loro progenitori arrivati dall'asia; alcune popolazioni manco conoscevano l'agricoltura.
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Erano risorse per una civiltà che aveva già un certo livello di sviluppo, non necessariamente quelle utili per ripercorrere i passi primordiali della nascita di una civiltà.
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Originariamente inviato da randorama
molto più evolute erano per assurdo quelle popolazioni che si erano spinte più a sud in territori in teoria meno favorevoli.
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Si ed è anche per via della difficoltà geografiche a comunicare con il resto del continente non propagarano le loro scoperte verso il nord america.
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Originariamente inviato da randorama
tutti le popolazioni native americane avevano però in comune di non conoscere la ruota (a fini pratici, perlomeno) e di avere conoscenze scientifiche in generale meno sviluppate di quelle indoeuropee (soprattutto in ambito matematico).
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La ruota inventata da qualche parte in eurasia è un esempio di conoscenza che ha viaggiato comodamente in tutta l'eurasia.
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Originariamente inviato da randorama
il discorso dell'africa "poverina", lascia il tempo che trova; lo storia e gloria di egizi e fenici ne è prova. se sono soccombuti (si, è giusto  ) ai romani prima e agli europei dopo è perchè già erano implosi "di loro2.
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Non ho mai parlato di africa "poverina", ho detto chiaramente che il nord africa va considerato parte del blocco euroasiatico in quanto collegati con essi e "la storia" si è fatta pure in quelle zone.
L'africa sotto al sahara è un discorso a parte, erano isolati dalla storia dal deserto più grande del mondo.
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Originariamente inviato da randorama
il discorso geografico è invece debole senza se e senza ma.
i romani hanno scorrazzato per tutte l'europa e, prima di loro, altrettanto fece alessandro magno.
la difficoltà e stata semmai mantere l'unità di quei territori che però non sono stati persi perchè invasi; sono stati invasi perchè ormai quegli imperi erano caduti per conto loro.
e, se vogliamo dirla tutta, anche gli invasori si sono mossi perchè avevano alle loro spalle gente che li scalzava; i goti gli unni, questi gli xiongnu o come cavolo si chiamano.
in realtà le barriere naturali dell'eurasia non hanno mai fermato nessuno; nè gli urali, nè i pirenei ne il danubio. nemmeno le alpi hanno fermato gli elefanti di annibale.
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Come ho già detto, forse mi sono spiegato male, non intendo che le barriere geografiche fossero impenetrabili. Quando un regno/impero invadeva un territorio al cui interno c'erano barriere geografiche finiva prima o poi per sfaldarsi perchè quando nascevano movimenti di potere autonomo era possibile, usando le barriere geografiche come aiuto, barricarsi e resistere al potere centrale il quale non riusciva a contenere la ribellione e quindi nasceva un nuovo stato. Le barriere geografiche erano tali per cui non era impossibile superarle ma aiutavano al ricreare autonomie, nascevano e morivano nuovi stati in continuazione i quali erano in competizione e selezione naturale l'uno contro l'altro..
Comunque il discorso geografico è spiegato bene in armi, acciaio e malattie se sei interessato all'argomento.