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Originariamente inviato da piwi
Una trentina di anni fa, noi adolescenti cresciuti con i computer avevamo accesso a caterve di giochi pirata; qualcuno lo si vedeva per curiosità, a qualcun altro ci si giochicchiava, ad altri ci si impegnava seriamente e senza trainer ... E magari poi lo si cercava in originale. Chi aveva console, però, poteva contare esclusivamente sulla "liberalità" altrui; il che si traduceva in ... pochi giochi all'anno ! Quindi, effettuata una rigida selezione, i miei amici - con Nes, SNes e Megadrive - non prendevano neppure in considerazione l'ipotesi di giocare ad un livello inferiore al più difficile ... erano diventati veramente bravi.
Anche sulle riviste di settore, la difficoltà era un parametro importante, connesso alla longevità. Compravi un gioco a settanta carte vecchio conio ... dopo tre giorni era finito ... ci si rimaneva male !
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Infatti il problema è che i giochi di oggi sono sviluppati con in testa la longevità come 30 anni fa, che non ha senso... Oggi uno si iscrive a prime e epic e in un mese si ritrova con 40 giochi, a gratis. Anche su console con due spicci prendi 20 giochi
Non ha senso fare giochi lunghi, longevi con mille mila attività, va contro l'industria stessa.
Per quello a me piacciono i titoli che si finiscono in un pomeriggio, ma magari offrono rigiocabilità, piuttosto che quelli che durano 100 ore.
EDIT: I giochi dovrebbero fare un po' lo stesso percorso delle serie tv. Finché andavano sulle tv generaliste via antenna/cavo facevano stagioni da 22-25 puntate da un'ora con pubblicità, piene di puntate inutili di riempimento, in maniera da mandarle una volta la settimana e coprire tutta la stagione televisiva, spesso anche per trainare ascolti di qualcosa prima o dopo. Post Netflix le serie son diventate da 8 - 10 puntate a stagione, in maniera da favorire il binge watching (giornaliero praticamente) e spronare a seguire una serie dopo l'altra.