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Originariamente inviato da An.tani
una critica "ferocissima"....
il problema imho è questo
quando uno ti racconta "sciocchezze" tipo
"Credo che siamo uno degli ultimi, se non l'ultimo grande produttore di software a effettuare questo passaggio. La stampa ha riportato che per i clienti è stato uno shock, ma i grandi clienti e partner strategici con cui ho parlato sono abituati: mi dicono che funziona così con tutti gli altri fornitori. Molti mi hanno detto 'era anche l'ora'. Quindi non c'è stato quello shock per clienti e partner che viene raccontato. Proprio per niente!"
(sembra quasi che i responsabili IT in giro per il modo stiano brinando alle nuove licenze di VMWare commentando 'era anche l'ora')
un giornalista "vero" avrebbe incalzato l'intervistato sull' argomento, perchè è palese che ha raccontato un balla colossale... ed invece...
"In effetti, le lamentele sembrano essere arrivate più da parte delle realtà più piccole, per le quali il passaggio è stato (stando a quanto si legge in Rete) meno indolore, in particolare per quanto riguarda i prezzi. Ma, secondo Baguley, non mancano gli aspetti positivi di cui i clienti si stanno cominciando a rendere conto."
Non mancano gli aspetti positivi ???? Si per il reparto fatturazione di Broadcom...
Quindi se pubblicate articoli totalmente acritici od addirittura agiografici aspettatevi di essere criticati
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Ma vedi, io non dubito affatto che i clienti con cui ha parlato lui, ovvero quelli grossi e molto grossi (d'altronde, come ho scritto, il CTO non credo parli molto con le aziende da 10 dipendenti...), siano anche contenti che ora le licenze siano ad abbonamento. Quindi non posso dirgli "no, non è vero" perché non sarebbe affatto fare il "vero giornalista". Quello che posso fare, come ho fatto, è far notare che le aziende più piccole si sono lamentate, l'hanno fatto pubblicamente e l'hanno fatto in particolare riguardo i prezzi - e, nel farlo, ho contraddetto direttamente quanto dice Baguley.
Continuando: è Baguley che parla degli aspetti positivi, non io. Subito dopo io parlo di quelli negativi.
Non voglio fare quello che sta nella torre d'avorio o difendere a tutti i costi il mio lavoro, però credo che bisognerebbe anche applicare un po' di ragionamento critico quando si leggono gli articoli. Non serve che uno dica esplicitamente "quello è brutto e puzza" perché si configuri una critica. Io ho messo lì i puntini in un certo ordine e ho la presunzione (che mi viene da ritenere sbagliata, a questo punto) di pensare che chi mi legge abbia le capacità per unirli.
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Originariamente inviato da vash79
Quanto all'articolo, da non giornalista avrei apprezzato che il CTO venisse incalzato su alcune domande per metterlo alle corde. Immagino però che più di tanto non si possa fare, altrimenti nessuno ti concederà mai più un intervista.
Melgio ascoltare quello che ha da dire poi si traggono le conclusioni. 
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Questo è esattamente il punto. Non è una questione di "altrimenti nessuno concederà più un'intervista", ma una questione metodologica: ho fatto domande "scomode", ma quello che ho riportato sono le sue risposte, e quelle non posso cambiarle. Non è che facendo domande più "cattive" sarebbero cambiate le risposte, o Baguley avrebbe cambiato idea e cominciato a usare il flagello gridando "penitenziagite!". Quello che si può fare, e questa è una cosa che ritengo vera in generale nella vita, è ascoltare quello che gli altri hanno da dire e poi agire di conseguenza. Nel mio caso, ciò significa presentare la posizione dell'azienda per come mi viene riferita e poi includere eventuali critiche o conferme. Va da sé poi, per quanto cominci a dubitare che vada molto da sé, che tutto dipende dall'argomento: se intervisto Tizio e mi dice che la nuova strategia aziendale funzionerà è un conto, se mi dice che Verne aveva ragione per cui la Terra è in realtà cava e al suo centro ci sono i dinosauri è un altro...