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Originariamente inviato da Unrue
Direi che sono comunque molto bassi.
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In Cina esiste un sindacato unico, legato al partito comunista e controllato dal governo.
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Bisogna sapere che la legislazione cinese non prevede la contrattazione collettiva, limitandosi a contemplare una forma annacquata di ‘negoziazione collettiva’ basata sul presupposto dell’identità di interessi tra i lavoratore e l’impresa. In aggiunta, in Cina non è ammessa l’esistenza di sindacati indipendenti – l’unico sindacato legalmente riconosciuto nel Paese è la Federazione Nazionale dei Sindacati Cinesi (FNSC), un’organizzazione di massa che oggi conta oltre 300 milioni di membri e continua a funzionare come una ‘cinghia di trasmissione’ leninista. Avvenuta nel contesto di una più generale deriva autoritaria del Partito-stato sotto Xi Jinping, la scelta di alcune ONG di adottare una strategia basata sulla contrattazione collettiva ha messo queste organizzazioni in rotta di collisione tanto con il Partito quanto con la FNSC, il che si è tradotto in una durissima ondata di repressione che prosegue ancora oggi.
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https://www.unive.it/pag/14024/?tx_n...5Bnews%5D=6062
Mantenere i salari più bassi di quello che dovrebbero essere agisce in due modi: da una parte rende più bassi i costi di produzione delle aziende attirando investimenti stranieri.
Dall'altra comprime la domanda di prodotti costosi, che sono spesso d'importazione, garantendo un avanzo nella bilancia dei pagamenti.
E' anche questa una forma di protezionismo anche se meno evidente di quella dei dazi.