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Originariamente inviato da Qarboz
Ho fatto un qualche impianto domotico verso la fine del millennio scorso, quando la maggior parte delle persone non aveva mai sentito nominare la parola "internet".
La domotica, come suggerisce il nome, si occupa di automatizzare la casa, creando "scenari" che vengono richiamati dall'utente, da eventi temporali o eventi esterni (detto banalmente). P.es. il padrone di casa ha voglia di guardare un film, preme il pulsante "cinema" (su una pulsantiera, un touchscreen, telecomando, ecc.): le luci si regolano in modo adatto, lo schermo del videoproiettore si abbassa, si accende il VPR, l'impianto HiFi e il lettore DVD/BD in attesa del disco (o ricevitore sat, o tvbox, ecc.). Oppure; in una giornata estiva si alza un forte vento quando non c'è nessuno in casa: le tende da sole si chiudono, le tapparelle si abbassano ed eventualmente si chiudono le finestre. Poi ci sarebbe anche la gestione dei carichi, p.es. se parte il condizionatore a bomba, se accesa stacca l'alimentazione alla lavatrice fino a quando il CDZ è a regime, per evitare lo sgancio del contatore.
In tutto questo non occorre la connessione ad internet, anche se sicuramente aumenta le comodità.
Inoltre, e questo è un mio punto di vista, sono da evitare gli aggeggi domotici che funzionano solo se hanno la connessione funzionante e il loro server online (che magari si trova in Australia); cioè, per accendere la lampadina intelligente tramite l'interruttore intelligente il comando fa il giro del mondo, che a me pare un sistema tutt'altro che intelligente; se poi l'azienda che ha prodotto questi apparecchi decide di far pagare un abbonamento (e sono convinto che nelle clausole accettate c'è scritto di questa possibilità), occorrerà pagare per poter continuare ad utilizzare i vari aggeggi. Senza contare che se invece chiude, ci si ritrova con un mucchio di hw inutilizzabile... (ed è già successo più volte ma non riesco a trovare link).
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questo è un grosso rischio, indiscutibile.. quando ho fatto la "domotica" di casa è stata una delle riflessioni e anche uno dei crucci.. difatti il test con home assistant l'ho fatto immediatamente per poi spegnerlo quando ho avuto la certezza che avrei potuto fare tutto on premises se necessario..
shelly, vimar, ikea, tutti funzionano indipendentemente dal loro cloud nel caso... anche se al momento il loro cloud è la cosa più comoda e facile per avere il sistema online (tutto convergente sia in alexa che in google home)..
l'investimento più rischioso dal mio punto di vista è stata la parte assistente vocale dove (facendo corna) alexa è stato il miglior compromesso prezzo/funzionalità... ma quando sono fuori casa sullo smartphone preferisco usare google home, l'app è nettamente migliore, più veloce e più stabile di quella di alexa...
comunque il fulcro della domotica è la parte cloud secondo il mio parere.. gli scenari più utili sono quelli che fai fuori casa, tipo aprire cancello, luci (se è passato il tramonto) e garage in una richiesta...oppure controllare i carichi di casa per capire se la lavatrice ha finito, far partire il clima/riscaldamente mentre stai arrivando a casa....
la domotica quando sei in casa si restringe ai comandi vocali per le luci
bio